Soluzione Finale
Come che è come che non è: ecco che alla fine tutto si sistema, anche no. Pensa che ti ripensa in fondo c’è sempre una soluzione. Anche se dopo la smentiscono.
Come che dice il Mauri, che essendo andato tutti i giorni per trent’anni — tranne feste ferie malattie permessi sindacali scioperi e acque alte — nell’ufficio economato della più grande azienda lagunare cittadina (non quella che pensate, l’altra delle tre) e che quindi di problemi ne ha visti a iosa bizzeffe e rovesci: «se è un problema ha una soluzione e basta trovarla; se non ha una soluzione allora non è un problema e quindi non ha alcuna importanza». Bravo.
E così l’altra mattina, che c’era il sole, stavamo in campo della Bragora a berci lo spritz di mezzogiorno (quello che viene prima dello spritz dell’una) ed ecco che l’occhio ci casca sulla pagina del quotidiano della città che fu serenissima (non quello che pensate voi, l’altro dei tre: il quotidiano intendo). E neanche a farlo a posta ci siamo — scusate il vernacolo — imborezzati da morire. Al Mauri gli si è piantato lo stecco dell’oliva nell’orbita dell’occhio e a me, sia per il titolo del giornale, sia per l’incidente occorsogli (al Mauri) mi sono imborezzato ancora di più che mi è venuto fuori tutto lo spritz (al bitter, ovvio) dal naso. E insomma entrambi ambedue ci stavamo per soffocare dal morire dal ridere.
Silvio Berlusconi ha candidato sua figlia Marina Berlusconi al posto suo (di lui) alla guida del suo partito e poi, anche no, alla guida del governo. Anche adesso che sto scrivendo al posto di Colferai — che non ci ha voglia — queste righe mi viene da ridere! Ma tanto! Ma quanti ridi!
E cioè: il Mauri con lo stecco dell’oliva impirato dentro dell’orbita dell’occhio (quello destro poi, che ci vedrebbe anche meglio dell’altro) e a me che mi viene fuori tutto lo spritz dal naso che poi ho bagnato anche tutto il giornale che l’oste cingalese (ma parla veneziano meglio di me e del Mauri messi insieme) si è anche un po’ arrabbiato e taci che non lo gli ho innaffiato anche i cicheti e i panetti all’ossocollo e i triangoli di mortadella che erano sopra del banco. Ma poi gli abbiamo ordinato un altro paio di spritz (al bitter) per fare pace e anche per festeggiare.
Cioè: Marina Berlusconi!
Secondo il Mauri, che di donne se ne intende più di me. Che io ho sposato mia moglie che ero giovane e poi, tra una roba e l’altra, con tutti i contrattempi che capitano, ci avrei anche avuto delle occasioni, ma mi mancava il tempo. Anche se adesso un poco mi pento, soprattutto perché a mia moglie ci è sempre stato bisogno di presentargli la domanda in carta bollata. Non so se mi spiego.
Comunque dice il Mauri che il bello di certe donne — quasi tutte sostiene, quando ha superato i tre spritz (al bitter) — è che se le sono sposate gli altri; oppure che sono così lontane (di società cultura e geografia) che a lui non lo potevano sposare; e neanche adesso lo farebbero. E questa è l’unica cosa che gli piace di Marina Berlusconi.
Io per me, che sono già sposato, e che quindi a meno che non divorzi (ma non vedo perché) non mi sposo più non ci ho neanche questo aspetto positivo. Però, ci sbicchio io! la Marina Berlusconi! (e vai di punti esclamativi che dopo Colferai gli girano le balle). Cioè la Marina Berlusconi con il tailleur e la plastica e il botulino, che li sistema a tutti nei consigli di amministrazione dove che dentro ci sono tutti gli uomini di suo papà! E che uomini! Voglio dire, mica come me e il Mauri che andiamo alla Coop a fare le spese, e io compro anche il mangiare per il gatto; il Mauri no perché dice che piuttosto di avere un animale in casa allora si sposava. Cioè vi spiego. Vi pare?
Cioè lei, la Marina Berlusconi dico, comanda loro degli uomini che neanche il suo papà gli riesce di comandargli che gli scappano da tutte le parti e poi gliene combinano di tutti i colori. Che dopo lui ci sta male e gli tocca anche di andare in tribunale.
La Marina Berlusconi!
Taci va là!
Altri due spritz, grazie! Al bitter, ovvio! ★