Terapia d’urto alla Serenissima
Dall’incubo virus al sogno proibito nell’ultimo libro di Roberto Bianchin «Venezia Capitale»
Si legge tutto d’un fiato l’opuscolo corrosivo velenoso radioso uscito dalla penna (stilografica) altrove felpatissima di Roberto Bianchin, già inviato speciale di Repubblica, artista di varietà, direttore editoriale di questa rivista (siamo in pieno conflitto d’interessi). E tutto d’un fiato ecco la recensione, di parte.
VENEZIA — In centottanta pagine Bianchin ripercorre secoli di storia veneziana infrangendo illusioni, omertà, malintesi, falsità; dipingendo con una prosa spietata errori mancanze difetti di una città che ha colpevolmente rinunciato da almeno due secoli alla sua funzione di capitale culturale in nome della difesa di spiccioli interessi monetari di classi sociali inferiori e deleterie.
È il ritratto senza precendenti dell’ignavia di generazioni di amministratori incapaci di prevedere alcunché; della protervia dei parassiti e dei predatori del turismo di massa; della prepotenza organizzativa dei mastodonti culturali; della sprezzante tecnocrazia privata delle aziende pubbliche; della rassegnazione interessata dei cittadini recriminanti e infingardi.
Per centosettanta pagine si prova un sentimento crescente misto di rabbia, depressione, conferma, approvazione. Poi, perché Roberto Bianchin è pur sempre uno scrittore di storie prima di essere uno scrittore di politica, s’incomincia a chiedersi: «E allora?».
Nelle ultime venti pagine, come in uno spettacolo pirotecnico di prim’ordine, arrivano le dosi della terapia d’urto proposta dall’autore. Radicale, cruenta, implacabile; risanante, rinvigorente, ricostituente. Che qui non scriviamo perché, come al solito: i libri bisogna comprarli e leggerli dall’inizio alla fine (non vale saltare alle ultime pagine).
Pam pam pam. Dopo una vita passata a raccontare Venezia nella realtà e nella fantasia, si può affermare con certezza mista a sollievo che i punti proposti per la cura intensiva estensiva progressiva di Venezia sono quelli giusti inevitabili corretti. Alcuni sono così geniali e splendidamente positivi che saremmo tentati di scriverli adesso, venendo meno a quanto abbiamo appena scritto (ma non lo faremo).
Di sicuro, se fosse il programma elettorale da candidati sindaci, Bianchin avrebbe il mio voto (lo avrebbe comunque, d’altronde: ma dopo aver letto il libretto, ancor di più). Però credo proprio che sarebbe il massimo raggiungibile.
Compratelo: costa dieci euro, è edito da La Toletta (chi non conosce la Toletta?), si legge in un mattino (o in una sera, anche in un pomeriggio, dipende da voi). Fa pensare tantissimo. Speriamo che faccia discutere (ma non troppo: sennò c’impalliamo di nuovo). Ci auguriamo che possa anche avere degli effetti.
Roberto Bianchin, Venezia Capitale, Dall’incubo virus al sogno proibito, Venezia, La Toletta Edizioni 2020 ISBN 978-88-85455-20-7, Euro 10.