Mostre

Andrea Peggioroni
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Andrea Peggioroni

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Andrea Peggioroni

La 60ma Biennale di Venezia Foreigners Everywhere quest’anno ha aperto i battenti già in salita a causa di un’ondata di gelo. Il maltempo che ha investito la città ha mandando all’aria molte installazioni e anche le mises da sera delle signore costrette a raggiungere i vernissage più esclusivi con una laguna in tempesta.
 

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Andrea Peggioroni

Venezia riapre le sue porte per la Biennale d’Arte 2024, il titolo di quest’anno «Stranieri Ovunque» scelto dal nuovo direttore carioca Adriano Pedrosa, calza a pennello anche ai veneziani che mai come quest’anno si sentiranno un po’ stranieri a casa loro. La Biennale dei record, un’invasione pacifica di più di 332 artisti provenienti da 90 paesi diversi, ai quali si aggiungeranno 30 eventi collaterali scelti dal curatore, e molte altre mostre parallele indipendenti di grandissimo rilievo, che rivitalizzeranno tutto tessuto cittadino con l’aperture di decine di sfarzosi palazzi nobili, altrimenti relegati nel limbo del silenzio e dell’abbandono.

Dall'Archivio de Il Ridotto

Il Lunedì

Roberto Bianchin

A proposito di minigonne a scuola, di professori guardoni, di vicepresidi femministe e di armamentario modaiolo giovanile. Dopo più di mezzo secolo si parla ancora di gonne corte, jeans, scarpe da ginnastica, giubbotti di pelle, magliette bianche girocollo a manica corta. Non si esclude un ritorno ai grandi grembiuloni neri che coprivano tutto ma proprio tutto e che all’improvviso si aprivano maliziosamente lasciando intravvedere tutto ma proprio tutto.

Visioni

Ernest McOliver

Nella Gotham City degli anni Ottanta Arthur Fleck, attore fallito, un uomo profondamente disturbato a cui la vita ha sempre riservato sofferenze, cade sempre di più nei meandri della sua mente finché riesce a trovare e ad esprimere il vero sé stesso, divenendo il clown più famoso della storia.

Circhi

Roberto Bianchin

Tre anni fa chiudeva i battenti negli Usa il più grande circo del mondo, il Ringling Bros. and Barnum & Bailey, il numero uno dei circhi tradizionali. Adesso si suicida in Canada, per colpa del coronavirus, il capostipite dei circhi contemporanei, il Cirque du Soleil, che a causa dei mancati incassi non ha più i soldi per pagare gli stipendi ai suoi quattromila dipendenti. Con le sue 14 produzioni sparse per il mondo e i suoi 10 spettacoli stabili, era la più grande industria mondiale del divertimento dal vivo. Due storie diverse, quelle del Barnum e del Soleil, ma emblematiche della crisi del  più antico e più grande spettacolo del mondo, che l’epidemia ha messo in ginocchio. Ma il circo, come ha sempre fatto, saprà risorgere. Magari in altre forme. L’analisi di Roberto Bianchin.

letture

Roberto Bianchin

Prolifico come non mai, lo scrittore (ma anche molto altro…) Luca Colferai pubblica per Newton Compton, dopo il successo di «Breve storia di Venezia», un nuovo libro dedicato alle «Case straordinarie» della città che fu Serenissima. Con ironia, garbo e intelligenza ci trascina nei misteri delle dimore che furono dell’Imperatrice Sissi, di Giacomo Casanova, di Carlo Goldoni, di Antonio Canova, di Francesco Petrarca, di Gabriele D’Annunzio, di Antonio Vivaldi, di Giovanni Battista Tiepolo e molti altri. Il libro ha vinto il Premio letterario internazionale «Cristina Campo» per la saggistica.

teatri

La celebre costumista e scenografa italiana ha donato all’Istituto per il Teatro e il Melodramma diretto da Maria Ida Biggi, il suo archivio composto da disegni originali, figurini, bozzetti, schizzi, maschere, marionette e oggetti di scena. Duecento e cinquanta cartelle che coprono l’intero arco della sua attività dal 1969 ad oggi.