Utopia Venezia
La repubblica stocastica degli uomini re
Un libro visionario, allo stesso tempo un gioco, un romanzo di fantascienza, un proclama politico. Una serie di documenti che s’immaginano provenire direttamente dal futuro (anno 3013 del Tempo della Realtà) e che raccontano come avrebbero dovuto andare le cose a vederle con molta fantasia e sbrigliata cultura dall’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso. Trovato per caso ma intenzionalmente proposto.
VENEZIA — Fulcro della variegata opera, corredata di visionarie illustrazioni, è la Repubblica Stocastica di Venezia, utopico sistema di governo della Società/Nazione di Venezia, composta esseri umani uguali liberi e responsabili i cui governanti vengono scelti per sorteggio, a caso. Nel calcolo delle probabilità, stocastico è sinonimo di casuale e aleatorio, deriva dal greco στοχαστικός «congetturale» (in realtà «che mira bene, abile nel congetturare», dal verbo στοχάζομαι «mirare, congetturare» da στόχος «bersaglio, mira, congettura»).
Questa digressione etimologica è un omaggio all’autore Mastro Ics, che nella Bibliografia scrive: «Capisco che sarebbe corretto che citassi le opere dalle quali ho preso le notizie che ho usato per Utopia/Venezia. Anche per non assumermene la responsabilità. Ma — alcune di queste opere sono mie e per fortuna non le ho mai scritte; altre, per la maggior parte si tratta di aria fritta. Migliaia di libri, pochissimi dei quali utili. Utili sono i dizionarii, specialmente quelli etimologici; perché la parola è lo strumento più completo dell’uomo».
Un’antologia di immaginazione pura, con un capitolo marcatamente fantascientifico (La Congiura degli Intelligenti) compendio storico dei secoli passati e anche a venire (guerre termonucleari, estinzioni di massa); una quasi esaustiva costituzione (Patto Sociale) della Repubblica Stocastica di Venezia; alcune finte lettere, alcune cronache fantasiose; e alla fine un (purtroppo datato farraginoso e francamente irrilevante: noiosissimo) Vocabolario Pedagogico.
Inquietanti, per il lettore del 2020, le pagine dedicate alla decadenza della città di Venezia e al suo Ristoro: da cui si conferma tristemente che quarant’anni sono passati invano (se non fosse per l’auspicabile e quasi completato progetto di sterminio/deportazione degli aborigeni veneziani, ormai ridotti a servile presenza di fantasmi).
Dalla quarta di copertina: «Inc e Mastro Ics, autori di questo libro sicuramente sono matti. Infatti credono che l’uomo possa, anzi debba vivere decentemente, da uomo. In questo mondo. Così — approfittando forse del fatto che loro vivono in un altro mondo — con Utopia/Venezia vogliono: 1. l’indipendenza di Venezia; 2. inaugurarvi la prima Repubblica Stocastica della Terra; 3. distruggere i parassiti sociali, mediante l’Atomica Popolare».
«Offrono all’uomo le ricette per: 4; dare una casa civile a tutti; 5. lavorare meno e guadagnare di più; 6. abolire leggi, processi, carceri, instaurando finalmente la giustizia umana; 7. ridurre le tasse a una misura sensata e sopportabile; 9. usare il nudismo per fare dispetto allo stato; 9. abolire ogni tipo di violenza; 10. abbattere il Prepotere; 11. evitare la Terza Guerra Mondiale».
«Affermano che: 12. Marx inventò il Supercapitale; 13. il maschio non è che una femmina degenere, e quindi il primato sociale spetta alla donna; 14. colpa di tutto è la fede nelle utopie».
Da citare, infine, un Suggerimento strano ma saggio citato nelle Norme di funzionamento del Patto Sociale alla base della Nazione/Società Veneziana: «Bisogno istituire il Solletico di Stato. Quando si vede un Socio che cammina pensieroso o immusonito, due Vigili devono afferrarlo gentilmente ma robustamente per le braccia un terzo deve fargli il solletico. Perché rida. Perché ridere è uno dei modi migliori per distinguersi dalle povere bestie. Ed è segno di intelligenza, quando non lo è di demenza».
Le illustrazioni a corredo e il logo del Leone Stocastico sono dell’architetto e illustratore Pietro Ricca, che a Venezia ha insegnato per molti anni all’Istituto d’Arte e presso il Centro Internazionale di Grafica e così ricorda l’autore: «Mastro Ics al secolo si chiamava Italo Nicola Carbone. Nato intorno al 1918 è morto nel 1993. Laureato nel 1940 in statistica proprio all’inizio della Seconda Guerra. Il padre era proprietario di un’azienda che produceva elementi per le telecomunicazioni, pertanto ha ereditato una fortuna che, comunque, gli avrebbe permesso di vivere senza lavorare. Sicuramente di idee liberali (nel senso anglosassone del termine), nel dopoguerra ha condotto una vita brillante (viaggi, donne e casinò: poteva permetterselo sia economicamente che per un indubbio fascino maschile). Era iscritto all’ordine dei giornalisti e fin dagli anni Cinquanta collaborava, contemporaneamente, a diversi giornali rosa scandalistici scrivendo di tutti i personaggi famosi, anche, o sopratutto, inventando notizie e pettegolezzi (cose comunque innocue che possono far piacere sia ai personaggi che al popolino). A questo proposito raccontava di aver inventato di sana pianta una rubrica come inviato a Londra (parlava bene l’inglese) fingendosi conoscitore e frequentatore della Casa Reale Inglese: firmava gli articoli con vari pseudonimi. Milanese di cultura e cuore, aveva molta facilità nella scrittura, tanto che le minute dei suoi scritti avevano poche correzioni. Era molto bravo nel genere erotico (penso che abbia pubblicato parecchio usando vari pseudonimi, anche stampando i libri a proprie spese)».
Utopia/Venezia
la repubblica degli uomini-re
di Mastro Ics
F.I.R.St Informazione
(Fondazione Internazionale Repubblica Stocastica)
Via Montenapoleone 9 Milano
Stampato dalla Seregni spa, Paderno Dugnano (Mi), 1982
Si trova in vendita su internet, in diverse edizioni.