Cinquanta vacanze orrende

Adesso che le vacanze sono finalmente finite, possiamo rilassarci un poco. Nel caso abbiate avuto la pessima idea di andare in vacanza sul serio, trasferendo inutilmente i vostri corpi stanchi e le vostre menti esauste in altri luoghi a caro prezzo, ecco una lettura tutta d’un fiato che potrà trastullarvi, istruirvi e (cosa assai rara presentemente) commuovervi in un afflato di umana simpatia. Cinquanta vacanze orrende è un’antologia di sventure di viaggio curata da Dan Kieran, giornalista inglese e vicedirettore della rivista The Idler. L’antologia raccoglie le spietate testimonianze dei cinquanta sfortunatamente migliori autori lettori che hanno partecipato ad un appello appositamente bandito dalla rivista, alcuni anni fa. Il libro infatti è del 2005, ma ciò non ha alcuna importanza, dato che le vacanze orrende non hanno una dimensione temporale.

La rivista di cui Dan Kieran è vicedirettore potrebbe chiamarsi nella nostra lingua: fannullone, ozioso, pigro, perdigiorno, sfaccendato, poltrone, scansafatiche, e anche vagabondo; è una pubblicazione annuale, fondata nel 1993, che prima era semestrale e prima ancora quadrimestrale, segnando così una coerenza di fatto con gli intenti editoriali, tesi a restituire dignità all’ozio. Ha per logo una chiocciola, cioè una lumaca con il guscio, e per motto: Libertas per Cultum, libertà tramite cultura (che di questi tempi è decisamente rivoluzionario).

Il valore etico di Cinquanta vacanze orrende, seppure causticamente divertente, è dichiarato da Kieran: «In realtà, le vacanze moderne sono come la droga. Costano una fortuna e rovinano le famiglie». Inoltre le cinquanta testimonianze sono sapientemente interrotte da brevi appunti di cronaca sugli aspetti volutamente nascosti e involontariamente ignorati delle vacanze, con una rassegna delle «destinazioni più devastanti ecologicamente, le più pericolose e le più immorali sulla faccia della Terra».

Ma ci sono fidanzati infingardi, fidanzatine isteriche, amici da dimenticare, figuracce epiche, diarree ciclopiche, genitori imbarazzanti, bulli e pupe, e scottature terrificanti anche sulle spiagge del Nord.

Scrive un Anonimo: «Al nostro passaggio la gente si scostava, letteralmente terrorizzata; un assaggio inquietante di ciò che sarebbe accaduto per tutta la settimana seguente. Non ero neanche salito sull’aereo che già mi sentivo male. Prima di scendere vomitai, e più di una volta, il che diede il via a una serie di battute feroci da parte dei miei compagni, sollevati soprattutto dal fatto di non essere stati loro i primi a fare la figura dell’idiota.»

Così inizia Greg: «L’impiegata nell’ufficio turistico di Salisbury confermò che Stonehenge era una delle mete più importanti da visitare durante il viaggio di tre settimane in Inghilterra con la mia fidanzata dell’epoca. Avevo in mente di chiederle di sposarmi li, tra le rovine. Avevo letto qualcosa sulle antiche proprietà mistiche del luogo, e senz’altro la mia amata, una hippy con un debole per i cristalli, sarebbe scoppiata a piangere dalla felicità se mi fossi inginocchiato davanti a lei per farle la domanda più importante del mondo, all’ombra delle pietre di uno dei siti archeologici più importanti del mondo.»

E Rachel Devine narra: «Un ex fidanzato infedele mi convinse ad andare con lui in Svezia per un viaggio di «riconciliazione», nel tentativo di riconquistarmi. A parte me non aveva nessun altro con cui andarci. L’unica interruzione al nostro idillio sotto la neve sarebbe stato un piccolo lavoro da dj in un festival che durava… l’intero weekend. Ora che ci penso aveva tutta l’aria di una gran fregatura già dalle premesse».

Basta così, sennò vi roviniamo la lettura.

Castigat ridendo mores: l’intento educativo propedeutico e pedagogico del libro è evidente, ma fa anche tanto ridere. Alla fine della lettura, se non ve lo siete già chiesti, vi chiederete: «Ma perché andare in vacanza?». Infatti: io non ci vado più. Al limite faccio dei viaggi, che è un’altra cosa. ★

Cinquanta vacanze orrende, Storie di viaggi infernali
a cura di Dan Kieran
titolo originale: The ldler book of Crap Holidays © 2005 Idle Ltd.
traduzione di Chiara Stangalino ISBN: 978-8806191481
© 2008da Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino
www.einaudi.it

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