Lo scandalo Flordelis

Un reale novela che appassiona tutto il Brasile (spettacolare ultim’ora a fondo articolo!)

Uno scandalo eccezionale imperversa in Brasile con personaggi e interpreti reali che sembrano presi dalla geniale fantasia di grandi autori di serie televisive: amore, sesso, morte, religione, spettacolo, soldi potere e politica. Tutto questo nella vicenda che i brasiliani chiamano familiarmente «A novela Flordelis» e seguono avidamente tra giornali, televisione e soprattutto internet: un omicidio in famiglia per eredità con protagonista una donna sopra le righe.

 

 Flordelis dos Santos de Souza nel marzo 2019 (wikimedia commons).

COSMOPOLIS — Tutto succede a Rio de Janeiro (la splendida città creata da Dio e rovinata dagli uomini, come amano ripetere gli stessi abitanti) e vede protagonista una donna straordinaria e dal nome suadente, Flordelis dos Santos de Souza, che è contemporaneamente cantante gospel di grande successo (nove dischi in studio, due dal vivo), pastore di una propria chiesa evangelica (Comunidade Evangelica Cidade do Fogo, già Ministério Flor de Lis), deputata federale dello stato di Rio de Janeiro (la più votata nel 2018 per il Partito Social Democrático, di centrodestra 196 mila voti, il 2,55% dei voti validi) e madre di cinquantacinque figli. Una bella signora (ben ritoccata) di cinquantanove anni, nata nella Favela do Jacarezinho (una delle più grandi e più violente della periferia nord di Rio), orfana di padre a quattrodici anni, che dal bancone del panificio dove aveva cominciato a lavorare, passando attraverso la chiesa evangelica e una vita di carità, ha raggiunto fama ricchezza credito e potere.

Ma che, secondo la polizia di stato, è il mandante dell’omicidio del marito, eseguito da un manipolo dei suoi figli, per eliminare alla radice i contrasti coniugali nella gestione del ricco patrimonio della comunità evangelica.

L’anno scorso, alle quattro di mattina del 16 giugno (2019) il pastore Anderson do Carmo de Souza (42 anni) è appena arrivato a casa quando viene raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco; subito soccorso, muore però in ospedale. Sembra un assalto di rapinatori da quattro soldi finito male. Ma la polizia non ci crede: sono stati esplosi ben trenta colpi, sette dei quali al basso ventre della vittima; nelle telecamere di sorveglianza appare uno dei figli naturali del morto. Dopo due giorni un altro figlio (adottivo) confessa di aver partecipato all’omicidio, e che il figlio ripreso dalle videocamere è il mandante. E che c’è sotto una storia di sesso tra il padre e la morosa del mandante. Tra contraddizioni e reticenze varie gli investigatori si convincono che invece il motivo siano i soldi. Iniziano le indagini: un anno dopo, il 24 agosto scorso, la Polícia Civil su ordine del Pubblico ministero di Rio de Janeiro arresta dieci persone (sei figli, una nipote e tre non congiunti) in relazione all’assassinio di Anderson do Carmo de Souza e fa richiesta di arresto di Flordelis che, in quanto deputata, gode dell’immunità parlamentare.

E qui inizia l’appassionante «Novela Flordelis».

Intanto: lo sparamento sarebbe solo l’ultimo di una serie di tentativi di omicidio perpetrati dalla consorte. Secondo gli investigatori Flordelis avrebbe cercato a più riprese di ucciderlo mettendogli del veleno (per topi) nel cibo a partire dal maggio 2018, avvelenamenti scambiati per intossicazioni alimentari dai medici. Avrebbe inoltre convinto il marito a non usare l’auto blindata la notte dell’agguato. E, dettaglio non da poco, pochi giorni dopo il delitto apparve in pubblico (e fotografata) con un braccialetto d’oro di cui invece aveva denunciato la scomparsa nella prima deposizione per sostenere la dubbia tesi della rapina andata a male. L’arma del delitto, una pistola comprata dal figlio adottivo, viene rinvenuta in casa. Il movente è chiaro e banale: disputa interna per la spartizione del soldi di famiglia dato che il pastore Anderson controllava in prima persona l’ingente patrimonio in gran parte proveniente dalla chiesa Flordelis, poi rinominata Comunidade Evangélica Cidade do Fogo (elemosine e decime); da investimenti vari; ma anche dal commercio di incarici politici e corruzione. È molto di moda al presente, e praticata con entusiasmo dalla famiglia del presidente Bolsonaro, la tecnica della rachadinha — una specie del nostrano scandalo dei portaborse mai o mal pagati — truffa allo stato in cui collaboratori veri o fittizi restituiscono al capo politico gran parte dei compensi artatamente corrisposti, vedi in nota l’etimologia).

E poi: il defunto, nato nel 1977,  era anch’egli figlio adottivo di Flordelis. A quattordici anni è stato il fidanzatino di una delle figlie naturali (che continuò comunque a frequentare) a sedici ne divenne il marito. I due si sposarono nel 1993. Secondo la legge brasiliana sono consentiti i matrimoni tra un adulto e un minore d’età compresa tra i sedici e i diciotto anni solo con il consenso dei genitori. Nel 1993 Flordelis aveva trentadue anni.

E ancora: dei cinquantasette figli della coppia solo quattro sono naturali, gli altri tutti adottati; ma uno dei quattro non è figlio di Anderson. Flordelis comincia ad adottare bambini di strada e ragazzi in difficoltà fin dai primi anni novanta, quando ancora faceva l’insegnante d’asilo (diplomata nel 1979; un diploma più facile di quello di estetista, commentano i maligni). Nel 1994 adotta trentasette ragazzi (di cui quattordici infanti) sopravvissuti della terribile Cachina da Candelaria (massacro di bambini e adolescenti abbandonati avvenuto per mano di poliziotti estremisti sul sagrato della Chiesa della Candelaria dove trovavano rifugio, nel centro di Rio, il 23 luglio 1993). Queste prime adozioni scatenano un vespaio di polemiche: volano accuse di sequestro. Ma tutto si risolve per il meglio e dalla vicenda (nel 2009) fu tratto il film Basta uma Palavra para Mudar («Basta una parola per cambiare»), che di fatto lanciò e promosse la figura pubblica religiosa, musicale e poi politica della nostra protagonista.

E inoltre: tutta la famiglia di Flordelis abita in un’enorme villa (teatro dell’assassinio) a tre piani con piscina a Niterói, dove ha anche sede la chiesa, splendida località nell’area metropolitana di Rio de Janeiro (terza in classifica per visite turistiche in tutto il Brasile). Secondo i pettegolezzi, la vita di famiglia sarebbe organizzata gerarchicamente in strati: in alto i figli naturali e i beniamini, doviziosamente elargiti di cibi bevande e giochi (d’infanzia e per adulti); nel mezzo i meno meritevoli, con riduzione di vitto e generi voluttuari; in basso i reietti, alloggiati in stanzette disadorne e cibati di avanzi.

E in aggiunta: spuntano ogni giorno illazioni e maldicenze (ma andreottianamente «a dir male si commette peccato ma spesso s’indovina») sulla sfrenata vita erotica di Flordelis e dell’intera famiglia, con intrecci interni (tantissimi) e esterni (piccantissimi): appartamento personale in un rinomato ed esclusivissimo club di scambisti in centro città; iniziazioni evangelico-sessuali per le devote e le figlie adottive (con prestanti giovinotti fatti venire dall’Africa nel ruolo di officianti). Al vaglio del pettegolezzo non sfuggono nemmeno gli accessori: scoperte parrucche della stessa marca usata da Beyoncé da ottomila real all’una (circa 1250 euro, ma il tenore di vita nazionale le rende molto più impegnative).

E nella coda, ecco il veleno: inevitabili le amicizie potenti di una signora così vulcanica e in perenne scalata. La più importante di tutte: Michelle Bolsonaro, moglie del destrissimo presidente della Repubblica, con tanto di autoscatti sorridenti. Un’irrinunciabile comunione di fanatismo moralista, fondamentalismo cristiano, sete di potere e fame di denaro.

E adesso? Dalla notizia di richiesta d’autorizzazione a procedere inoltrata al parlamento dello Stato di Rio de Janeiro a fine agosto, in tanti si sono subito defilati. Primi fra tutti gli attori che con tanto entusiasmo, e gratuitamente, interpretarono il film che lanciò Flordelis. Poi i suoi amici di partito che stanno seriamente pensando di scaricarla. Ma sempre più in alto. Subito si è arrabbiata l’imbarazzante Damares Regina Alves, avvocato e pastore evangelico, ministro (Donna, Famiglia e Diritti Umani) di gaffe inebrianti e posizioni di destra estrema estrema estrema, sostenitrice e prima firmataria delle adozioni di Flordelis (in molti si chiedono: ma come ha fatto ad ottenere così tante adozioni? perché amica del ministro della famiglia, ecco la risposta). Damares Regina Alves ha subito dichiarato: «Ha ingannato tutto il Brasile. Non ha ingannato solo la parte evangelica. Ha ingannato tutta la nazione. Siamo molto tristi per questo e aspettiamo ora le decisioni della Giustizia». Si è infuriato anche il presidente (come sempre peraltro) Jair Messiah Bolsonaro, che ha commentato: «Girano le foto di Flordelis con mia moglie, con me. E qui possiamo anche prenderci una bastonata. Ma abbiamo la pelle dura: non c’è nessun problema. La gente mormora che mia moglie si è fatta delle foto con lei e che girano su internet, e allora? Tudo bem». Ma Flordelis tiene diritta la barra del timone e sfida la tempesta: «È un’ingiustizia, non è vero. Io non ho ucciso, non ho fatto quello di cui mi stanno accusando. Questo è il peggior momento della mia vita. Non posso andare in prigione, non ci andrò: sono sicura che nei prossimi giorni la mia innocenza verrà provata».

ULTIM’ORA! Da venerdì Flordelis è irreperibile: doveva ricevere di persona la comunicazione formale per l’apertura della richiesta di autorizzazione a procedere e firmare le carte (come nei film statunitensi) ma è scomparsa e non la trovano più. Pettegolezzo bomba: Flordelis è calva, per questo (e non solo per bellezza) usa tutte le parrucche di cui sopra. Complicazioni giudiziarie: in carcere sequestrata una lettera con le istruzioni per un’autoaccusa completa destinata al figlio adottivo che ha acquistato l’arma del delitto. Effetto bomba: esplosione nella casa di una delle testimoni oculari (o forse meglio: auricolari) del delitto, si è trattato di bomba artigianale che ha devastato l’appartamento. Linguaggio in codice: per mantenere segrete e inintelligibili le conversazioni tra i componenti dello strato superiore dell’enorme famiglia, Flordelis e i suoi prediletti parlavano in Língua do P, la lingua farfallina brasiliana (con le sillabe pa pi pu pe po secondo la vocale precedente). Menù differenziato: prima classe carne patatine fritte riso verdure succo e bibite (standard brasiliano); seconda classe: salsicce pane e acqua (e basta); il frigo era chiuso a chiave (ma questo è comprensibile, con cinquantacinque figli).

NOTA — Rachadinha, lett. «piccola spartizione» dal verbo rachar «spaccare dividere fendere», figurativamente nel portoghese brasiliano: «spartire, dividere in proporzione». Il suffisso diminutivo vezzeggiativo, tipico del portoghese brasiliano, dà al termine una deliziosa venatura. Si discute molto, in questi tempi in Brasile, sulla fattispecie giuridica della pratica, se sia un reato oppure no, e come inquadrarla secondo le leggi lì vigenti.

 

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