Mostre

Andrea Peggioroni
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Andrea Peggioroni

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Andrea Peggioroni

La 60ma Biennale di Venezia Foreigners Everywhere quest’anno ha aperto i battenti già in salita a causa di un’ondata di gelo. Il maltempo che ha investito la città ha mandando all’aria molte installazioni e anche le mises da sera delle signore costrette a raggiungere i vernissage più esclusivi con una laguna in tempesta.
 

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Andrea Peggioroni

Venezia riapre le sue porte per la Biennale d’Arte 2024, il titolo di quest’anno «Stranieri Ovunque» scelto dal nuovo direttore carioca Adriano Pedrosa, calza a pennello anche ai veneziani che mai come quest’anno si sentiranno un po’ stranieri a casa loro. La Biennale dei record, un’invasione pacifica di più di 332 artisti provenienti da 90 paesi diversi, ai quali si aggiungeranno 30 eventi collaterali scelti dal curatore, e molte altre mostre parallele indipendenti di grandissimo rilievo, che rivitalizzeranno tutto tessuto cittadino con l’aperture di decine di sfarzosi palazzi nobili, altrimenti relegati nel limbo del silenzio e dell’abbandono.

Dall'Archivio de Il Ridotto

persone

Ilaria Boscolo

Si è spento a Brescia, dopo lunga malattia trascorsa amorevolmente assistito dalla moglie Vera, Giorgio Bertolizio, scrittore e già primario anestesista, autore di decine di saggi di grande scrittura e dilettevolissima lettura.

Luoghi

Sebastiano Giorgi

Chiudo gli occhi in un tiepido pomeriggio varsaviano disteso sull’erba all’ombra delle mura del Barbacane. Wera mi ha lasciato qui per andare ad un colloquio di lavoro. Dovrei studiare gli appunti sulla storia di questa fortezza rinascimentale resa obsoleta dopo pochi anni dalla rapida evoluzione dell’artiglieria. Ma qui all’ombra si sta bene, c’è un filo d’aria fresca, gli appunti possono aspettare, tanto mica si muove da qui il Barbacane.

Filmine

barone Heinz Krauss von Espy

Immaginate un Paese dove l’inettitudine (un tempo anche la corruzione, ma oggi un po’ meno) degli apparati statali (sanità scuola amministrazione forze armate per dirne pochi) è pari solo all’immensa sicumera, arroganza, protervia dei loro membri (e più si sale più progressivamente si aumentano la prima e le seconde): immaginate che in questo paese esploda all’improvviso una epidemia mortale, velocissima. Immaginate che qualsiasi misura presa dagli inetti apparati sia inutile, pletorica, nociva. Che paese è?

Fogli Parlanti

Roberto Bianchin

Ora che non è più Presidente non ci sono più alibi. Il rifiuto di accettare il verdetto democratico delle elezioni e l’incitamento alla violenza, al colpo di Stato, alla sovversione contro le istituzioni, non sono barzellette ma un reato. E gravissimo. Trump è colpevole di alto tradimento contro lo Stato da lui stesso rappresentato fino a ieri. Non fatene un eroe, però. Tenetelo in galera il meno possibile. Il suo destino è un altro.

persone

Massimo Grandese

Alberto D’Amico, recentemente scomparso, è stato uno tra i più significativi cantautori veneziani degli anni Sessanta e Settanta. A partire dal suo album più celebre Ariva i barbari, ha cantato la Venezia del suo tempo, sempre con particolare riguardo alla condizione degli umili e degli oppressi. Un poeta ribelle. Lo hanno ricordato, al circolo culturale Renato Nardi della Giudecca, il presidente Luigi Giordani, che ha consegnato alle figlie una targa ricordo, e alcuni amici di un tempo, come l’organizzatore di spettacoli Massimo Grandese, già direttore del Teatro Toniolo, e i giornalisti Alberto Vitucci e Roberto Bianchin. Pubblichiamo l’intervento di Massimo Grandese.