L’italiano David Larible
mattatore a Parigi
Una stagione di successi per il clown dei clown
Il celebre clown italiano trionfa a Parigi nello spettacolo «Rire» al Cirque d’Hiver dov’é la star assoluta. Si esibisce per la prima volta anche come cantante, con risultati lusinghieri. In pista, alle cinghie aeree, anche la figlia Shirley, in un numero raffinato ed elegante, e gli antipodisti italiani Anastasini. Uno spettacolo sempre di livello ma con pochi animali, appena quattro tigri e un cavallo solo, quello dell’affascinante Regina Bouglione. Salite a quattro, nel complesso, le produzioni dei Bouglione.
PARIGI – Era da tempo che si cercavano. Era da tempo che uno mancava all’altro. Alla fine, come nei finali delle favole, si sono incontrati. E stanno bene insieme. Molto bene. Uno, il più bel circo stabile del mondo, lo storico Cirque d’Hiver Bouglione di Parigi, e l’altro, il clown dei clown, il più celebre del mondo, per molti il migliore clown del mondo, premiato con l’oro a Montecarlo e per molti anni star indiscussa negli Usa del Ringling Bros. and Barnum & Bailey: l’italianissimo David Larible.
David è nel pieno della sua maturità artistica. E regala al Cirque d’Hiver, nello spettacolo 2015-2016 dal titolo non proprio originalissimo di “Rire” (“Ridere”) alcune perle preziose del suo repertorio. A cominciare dal numero esilarante, ed imitatissimo da molti clown del mondo, dell’opera, fatta interpretare da tre spettatori, per continuare con quello dei campanelli, e concedersi persino -novità assoluta- di entrare nei panni del cantante (studiò anche canto da ragazzo, è un baritono tenorile) per esibirsi in un pezzo di bravura, My Way cantata in più lingue, e per accompagnare la dotatissima figlia Shirley, brava ed elegante nel suo numero alle cinghie aeree. Per inciso, tra breve, alla prossima stagione al circo svizzero dei Knie, debutterà anche l’altro figlio di David, Dedé, che è un vivace giocoliere.
Larible, in questo spettacolo, è il vero padrone di casa e l’autentico mattatore. Uno dei pochi capaci di guidare con mano sicura la serata dall’inizio alla fine, quasi sempre presente in pista, sia con i suoi numeri, sia tra un numero e l’altro. Lo affiancano dei buoni numeri, come l’alta scuola a cavallo della sempre bellissima padrona di casa, Regina Bouglione, regina di nome e di fatto, gli eleganti antipodisti italiani Fabio e Giuliano Anastasini, il curioso e possente mano a mano a tre dei brasiliani Olympo’s, la velocità del giocoliere cubano Rafael De Carlos.
Leziosa la troupe cinese su monocicli Hohote, senza infamia e senza lode i pappagalli di Juan Gutierrez e le tigri di Hans Suppmeier. Deludente, proprio nel tempio che inventò il trapezio (Jules Léotard, 1859), la troupe francese di volanti “Vol de Dames”, che hanno bei costumi d’epoca e musiche d’antan e presentano un team piuttosto raro di quattro donne e un porteur, ma non eseguono alcun esercizio interessante. Bene, come di consueto, l’orchestra diretta da Pierre Nouveau, la conduzione misurata di Michel Palmer, l’avvenenza del balletto Salto Dancers. Coreografico, come sempre, Alberto Caroli, che stavolta ha lasciato in camerino i suoi sontuosi abiti da clown bianco per presentarsi in una bizzarra mise à l’ancienne, frack, ghette e cilindro.
Sorprende, infine, la scarsità di animali. Vero che non sono tempi favorevoli, ma solo quattro tigri e un cavallo (quello di Regina) in tutto, sono un po’ poco per un grande circo come l’Hiver. Niente cavalleria, niente elefanti (ma arriveranno nella prossima stagione), niente animali esotici. Uno spettacolo, in conclusione, sempre all’altezza, impreziosito da un fuoriclasse come Larible, ma meno ricco del solito. Può essere che abbiano pesato gli sforzi per allestire contemporaneamente altre tre produzioni dei Bouglione: il ritorno dell’Hiver in tournée con lo spettacolo “Bravo” in quaranta città francesi, e le produzioni natalizie “Circus On Ice” e “Cirque De Noel”. L’Hiver, comunque, vale sempre una visita.
Voto: 6.5