Tutte le pagelle del Salieri Circus
Gli artisti in gara, voto per voto
Come avviene ogni anno per il Festival Internazionale del Circo di Montecarlo, il critico circense Roberto Bianchin, fondatore dell’International Association of Circus Critics, e presidente della giuriastampa del Salieri Circus, compila le pagelle e assegna i voti agli artisti in gara. Si tratta, com’è evidente, di giudizi assolutamente personali, e del tutto indipendenti dalle scelte del comitato organizzatore e dalle valutazioni delle giurie.
LEGNAGO (Verona) – Non era una scommessa facile sposare la musica classica alle arti circensi. Quasi un salto mortale senza rete. Perché gli amanti della musica classica avrebbero potuto gridare all’accostamento temerario, quelli delle arti circensi al tradimento della tradizione. Ci voleva, per vincere la scommessa, un cast artistico di alto livello. Che fosse all’altezza dei grandi compositori le cui musiche hanno accompagnato le esibizioni. Così è stato. Venti numeri di trentuno artisti di tredici Paesi, selezionati dal direttore artistico Antonio Giarola, hanno decretato il successo della prima edizione dell’International Salieri Circus Award, il primo e unico festival internazionale che lega le arti circensi alla musica classica, andato in scena dal 23 al 27 settembre 2021 al Teatro Salieri di Legnago. Queste le pagelle degli artisti.
Salieri d’oro
Antony Cesar: se una prestigiosa giuria, presieduta da Arturo Brachetti e composta da personalità di spicco, da Alain Frère a Joseph Bouglione, da Pascal Jacob a Genis Matabosh, da Elena Petrikova a Peter Fekete, gli ha assegnato il primo premio con largo distacco sugli altri concorrenti, un motivo ci sarà. La danza aerea su musica di Vivaldi (Vedrò con mio diletto) di questo diciannovenne belga, il più giovane artista in competizione, acrobata e danzatore, elegante come una farfalla, spezza i confini tra discipline e tendenze. Maestoso. VOTO: 9
Salieri d’argento
Victor Krachinov: giocola spensieratamente con sette clave e sette palline a velocità doppia, saltellando a tempo di danza. La frenesia con cui lavora il giocoliere russo lo porta a qualche errore di troppo, quando li avrà limitati non avrà rivali. Molto convincente la colonna sonora, con Bach e Beethoven (Toccata e fuga in re minore, e Al chiaro di luna) rivisitati in veste elettronica. Vorticoso. VOTO: 8,5
Duo Hoop: numero classico, ben costruito, al cerchio aereo, con interessanti spunti innovativi, quello della canadese Caitilin Tomson-Moylan e dello statunitense Spencer Craig, su musica di Ludovico Einaudi (Nuvole bianche). Elegante. VOTO: 8
Salieri di bronzo
Sarah Togni: ventidue anni, appartiene all’ultima generazione di una delle più celebri famiglie circensi italiane. Con una sua particolare interpretazione della ruota Cyr, sulle note del Concerto per viola d’amore di Vivaldi, si allontana da ogni stereotipo. La stagione prossima la vedremo al Cirque du Soleil. Sognante. VOTO: 7,5
Giulia e Mattia: un mano a mano di stampo classico, ben eseguito, per Giulia Serra e Mattia Rossi Ruggeri, accompagnati dal violinista Virtuoso Artale, su musica di Gluck (Danza degli spiriti beati). Romantico. VOTO: 7
Man’s World: quattro acrobati ucraini di grande potenza e presenza scenica (Sergij Vankevych, Andrii Chepelovskii, Oleg Glushenko, Nokita Bida) per un numero impeccabile, pur senza sorprese, perfettamente sostenuti dal vigore dei Carmina Burana di Orff. Possenti. VOTO: 8
Joao Godinho: si serve di un attrezzo antico, come il trapezio, per ricavarne sensazioni nuove in un perfetto equilibrio fra danza e acrobazia aerea. Particolarmente azzeccata la colonna sonora su cui si muove questo talentuoso artista portoghese (Havasi Balazs, Terra rossa). Meritava di salire un gradino. Delizioso. VOTO: 8,5
Nirio Rodriguez: il verticalista cubano, di scuola classica, che si muove su musiche di Beethoven, è perfetto nel suo numero di tradizione. Il suo finale, quando si innalza altissimo, è di un livello tecnico eccellente. Impeccabile. VOTO: 7,5
Premio della critica
Duo Hoop: assegnato dalla giuria stampa composta da: Anna Bandettini, Daniela Adami, Daniel Burow, Raffaele De Ritis, Dario Duranti, Vicente Llorca, Francesco Mocellin, Curzio Pettenò, Adolfo Rossomando, Alessandro Serena. Segretario: Luigi Piga. Presidente: Roberto Bianchin.
Ospiti d’onore fuori concorso
Les Soeurs Pilleres: il trapezio comico al femminile (già di per sé piuttosto raro) della francese Suzanne da Cruz (ora con la complicità dell’ucraina Darya Samoylenko) è un piccolo gioiello che trionfa da quasi trent’anni sui palcoscenici di tutto il mondo. Musica di Chopin. Impagabile. VOTO: 8,5
Gli altri numeri in gara
Duo Des Articules: i francesi Marine Buridant e Alexandre Astruc si muovono in dolcezza sulle note di Vivaldi (Sposa son disprezzata) tra contorsionismo e verticalismo. Carini. VOTO: 6
Florian Bummel: equilibrismi raffinati in bicicletta, non proprio semplicissimi ma un po’ leziosi, per questo artista tedesco che ha scelto musiche di Coulais (Les Choristes). Delicato. VOTO: 6,5
Duo Caveagna: numero di tradizione per Yury e Veronica ai coltelli e alla balestre, ma qui sembra fuori posto, con la sua atmosfera da vecchio circo. Musiche (Danse macabre di Saint –Saens e Danza dei cavalieri di Prokofiev) non sempre convincenti. Tecnicamente impeccabile, però. VOTO: 6,5
Duo Doro: Roberto Cappello è italiano, Ge Shu Hong è cinese, il loro è un corretto mano a mano sulle note di Nessun dorma di Puccini e L’amour est un oiseau rebelle di Bizet. Qualche incertezza. Ma piacevole. VOTO: 6
Pass Pass: Jean Pierre Bianco è il nome di questo mimo e clown italiano cresciuto a Parigi alla scuola di Annie Fratellini. Delicato, poetico, divertente, si destreggia molto bene anche quando intrattiene il pubblico prima dell’inizio dello spettacolo. Surreale. VOTO: 7,5
Erik Triulzi: un intricato e complicatissimo equilibrio di scale per questo giovane acrobata italiano di 21 anni. Meritava di più. Perfetto l’abbinamento musicale con Passacaglia in do minore di Bach. VOTO: 8
Kamila Ganclarska: un’originale danza aerea, in combinazione alla sospensione con i capelli, per questa importante artista polacca, perfettamente a suo agio con Bitter and sweet di Ezio Bosso. Anche lei non avrebbe sfigurato sul podio. VOTO: 7,5
Victor Moiseev: sorprendente, sul filo della magia più pura, il numero di giocoleria orizzontale con dodici sfere luminose di questo artista russo, sulle note di Mariage d’amour di Paul de Senneville. Sorprendente anche che la giuria non lo abbia preso in considerazione. Magico. VOTO: 8
Pavel Valla Bertini: vale quanto detto per il Duo Caveagna. I suoi equilibri al monociclo sono mozzafiato, ma scarsamente in sintonia con l’atmosfera complessiva del festival. L’artista ceco però è dotato e i Capricci di Paganini azzeccati. Spericolato. Voto: 6,5
Duo Viola: un delicato equilibrio di archetti per l’ucraino Victor Nebrat e la violinista russa Mariana Vozovik sulle note del Bolero di Ravel. Un po’ lento e lezioso. Ma originale. VOTO: 6
Sergey Koblikov: mimo e clown ucraino poetico e minimalista. Si muove sul Notturno di Chopin. Non gli ha giovato spezzare il numero in due entrate. VOTO: 6,5
L’Ouverture
Piccolo circo dei sogni: un suggestivo quadro di apertura degli allievi della scuola milanese diretta da Paride Orfei, con le coreografie di Sneja Nedeva e Elena Grossule, dedicato alla figura di Alessandra Galante Garrone, ha dato il via a tutte le serate del festival. VOTO: 8
Il Gran Cerimoniere
Principe Maurice: gli organizzatori non volevano una presentazione tradizionale. Per questo hanno scelto un performer d’eccezione, affabulatore, istrione, cantante. Originale. VOTO: 8