Si riaccendono i riflettori

sulla pista più

famosa del mondo

Sarà uno show molto italiano

Dopo due anni di assenza forzata a causa della pandemia, torna in pista, dal 20 al 29 gennaio 2023, il più grande Festival di circo del mondo, quello di Monte-Carlo, con un cast di altissimo livello nel quale spiccano ben cinque artisti italiani. Almeno due di loro, Bruno Togni con le sue splendide tigri, e Alex Giona con i suoi meravigliosi cavalli in libertà, possono puntare a salire sul gradino più alto del podio. Nel programma, molti numeri acrobatici da brividi, un illusionista ai limiti dell’impossibile, e quattro giovanissime artiste dall’Ucraina.    

MONTE-CARLO – Si riaccendono finalmente i riflettori sulla pista più famosa del mondo, per ospitare, dopo due anni di assenza forzata a causa della pandemia, il festival di circo più prestigioso del mondo. E per celebrare, al tempo stesso, una festa molto italiana. Ben cinque artisti saranno infatti in gara per il nostro Paese: Bruno Togni, Alex Giona, Kimberly Zavatta, Lorenzo Carnevale, Alessio Fochesato. Almeno due di loro, Togni e Giona, con buone chance di salire sul podio dei vincitori.

Senza nulla togliere ad altri validi festival europei di arti circensi (Parigi e Girona in primis, grazie alla sapienza di tipini come Pascal Jacob e Genis Matabosh), c’è da dire che la mancanza di un festival di alta qualità, com’è da sempre quello di Montecarlo, si è fatta sentire in questi ultimi due anni. Montecarlo ne ha approfittato per rinnovare la formula, accorpando il festival dei giovani talenti “New Generation”, giunto alla decima edizione, alla rassegna principale voluta dal Principe Ranieri, che compie 45 anni di vita felice, e posticipando di un giorno, dal giovedì al venerdì, la partenza della kermesse. Dettagli. Quello che conta è la bontà delle scelte artistiche compiute dalla Principessa Stéphanie in persona, che ha una vasta competenza in materia, con la complicità del direttore artistico Urs Pilz e dello storico Alain Frère, personaggio leggendario che fondò il Festival insieme a Ranieri. La qualità, anche per questa edizione ritrovata, in scena dal 20 al 29 gennaio 2023 sotto lo storico chapiteau di Fontvieille, è altissima.

A cominciare dall’Italia. Bruno Togni con le sue dieci splendide tigri e il suo superbo numero in dolcezza ha tutte le carte in regola per conquistare il prestigioso clown d’oro. Sia per il livello dell’esibizione del ventiquattrenne figlio di Flavio Togni, sia perché i domatori nel mondo, specie tra i giovani, sono ormai merce sempre più rara. Bruno, che ha iniziato come giocoliere al Circo Americano, il complesso di famiglia, ma è anche addestratore di elefanti e cavalli, proprio come suo padre, inizierà così la scalata al record di Flavio, che con un Clown d’oro e tre d’argento è l’artista più premiato al mondo nella storia del Festival.

Dovrà invece sudare le proverbiali sette camicie per salire di un gradino su quel podio che aveva sfiorato vincendo l’argento nel 2009, il cavallerizzo Alex Giona, con i suoi meravigliosi cavalli in libertà. Diretto oggi come allora dalla mano sapiente del regista Antonio Giarola, una delle firme più prestigiose del teatro equestre, Giona presenta una nuova creazione dal titolo “Armonia”, accompagnato dalla violinista Svetlana Sazonenko su musiche di Ennio Morricone arrangiate dal maestro Diego Basso. Completano le presenze italiane il clown di ripresa Lorenzo “Mister Lorenz” Carnevale, i pappagalli di Alessio Fochesato (altra presenza nota a Montecarlo) mandati in pista dalla sua allieva prediletta Elisa Coussandier proveniente da un’altra nota famiglia del circo italiano, i Triberti, e le vorticose cinghie aeree dell’appena ventenne Kimberly Zavatta, che pur essendo nata in Spagna, ma da due famiglie italiane (papà Zavatta, mamma Bogino), si può considerare a pieno titolo in gara sotto la nostra bandiera, com’è stato nel settembre scorso all’International Salieri Circus di Legnago (Verona) diretto da Antonio Giarola, dove ha conquistato un prestigioso Salieri di bronzo. Volendo forzare la mano ci sarebbe da annoverare tra i “nostri” anche la scoppiettante troupe acrobatica dei Black Blues Brothers, che sono nativi del Kenia ma sono stati scoperti e prodotti da quel diavoletto indomito di Alessandro Serena, e quando non sono in giro per il mondo trascorrono buona parte del loro tempo in Italia (quartier generale a San Donà di Piave).

Italiani a parte, sarà un Festival che promette brividi. A iniziare dalla troupe di funamboli marocchini di Mustafa Danguir, che presenteranno anche una spericolata doppia ruota della morte, per proseguire con il monociclo a grande altezza dell’americano Wesley Williams, il volo aereo del duo Grigorov-Glavatskyl, le acrobazie dei cubani “Dust in the wind”, i salti della troupe “Mistery of gentleman” dalla Mongolia, e i lanci di coltelli dei brasiliani “Deadly Games”. La giocoleria è affidata a un nome altisonante, storico e immarcescibile, quello del leggendario Kris Kremo (già premiato a Montecarlo) accompagnato dal figlio Harrison, la clownerie al trio ucraino Equivokee (altra vecchia conoscenza, un bronzo al loro attivo), la magia al sorprendente illusionista svizzero Peter Marvey, il quadro di apertura alla solita coloratissima troupe degli ucraini Bingo, molto amati da Stéphanie.

Quanto agli animali, oltre alle tigri di Togni, ai cavalli di Giona e ai pappagalli di Fochesato, spiccano le formidabili acrobazie equestri di René Casselly Junior, ultimo erede di una importante famiglia di addestratori tedeschi che a Montecarlo hanno già trionfato vincendo un oro e un argento nel corso delle passate edizioni.

Infine, quattro giovani promesse, tutte ucraine, vale a dire ciò che è rimasto di “New Generation”: il fenomeno della dodicenne contorsionista Sofia Hrechko, le equilibriste Victoria Dziuba, diciassettenne, e Vladyslava Naraeva, diciannovenne, e la funambola diciassettenne Amélie Bilyk.

Nella speranza di veder tornare quanto prima in pista gli artisti russi, perché “tra gli artisti non c’è guerra”, come dice il celebre clown ucraino Housch-Ma-Housch, uno dei più grandi talenti della comicità dell’Est, sarà comunque un’edizione tutta da gustare. E da non perdere assolutamente.

www.montecarlofestival.mc                 

 

      

    

Si riaccendono i riflettori sulla pista più famosa del mondo