Donne del circo tra

rivoluzione e libertà

Un nuovo saggio di Maria Vittoria Vittori

La giornalista e critica letteraria, esperta in arti circensi, traccia nel suo nuovo libro sette storie intriganti di donne al circo, muovendosi liberamente tra la pista, il territorio circense per eccellenza, e i più disparati ambiti culturali e sociali tra la fine dell’Ottocento e la nostra contemporaneità. Una lettura piacevole e godibilissima che si distacca dalla saggistica convenzionale per esplorare percorsi laterali, finora poco battuti e spesso sorprendenti.

Anabelle Miaskouski da Silva non è una ragazza qualunque. Trapezista, figlia di un ebreo polacco e di una suonatrice di liuto afroamericana che si esibiva nei teatri europei in uno spettacolo d’avanguardia a cui partecipavano la fotografa rivoluzionaria Tina Modotti e la danzatrice Isadora Duncan, porta con sé un mix di culture eterogenee e comunque sovversive, oltre alla spinosa eredità di una duplice persecuzione. Il numero di magia “Da cuore a cuore” che la vede protagonista, in cui scompare dopo la formula di rito pronunciata dal suo amante e mago Asdrùbal Rionda, diventerà subito l’attrazione principale dello spettacolo del circo “Arena Cinque stelle”.

La figura della tenera Anabelle, che un giorno finirà misteriosamente per sparire davvero, personaggio emblematico dello splendido romanzo dello scrittore cubano Eliseo Alberto (“L’eternità finalmente comincia un lunedì”, Einaudi, 1992), è centrale per comprendere il senso del nuovo curioso, raffinato e bizzarro saggio di Maria Vittoria Vittori, “La rivoluzione in pista”, storie di donne, circo e libertà (Iacobelli Editore). L’autrice, giornalista e critica letteraria, che scrive su riviste e ha pubblicato saggi e monografie sul mondo circense e su alcune scrittrici italiane del Novecento, ama viaggiare per percorsi laterali, poco battuti e spesso sorprendenti, partendo sempre dalla letteratura, e muovendosi liberamente tra la pista del circo e i più disparati ambiti culturali e sociali tra la fine dell’Ottocento e la nostra contemporaneità.

Ecco allora sfilare cavallerizze e poetesse, clown e freaks, Charlot e Moira Orfei, Maria Zambrano e Harry Houdini, Angela Carter e l’enigmatica “Contessa Lara” (al secolo Evelina Cattermole Mancini), in un viaggio vertiginoso nel mondo del circo e di chi l’ha raccontato. Perché il circo, proprio per la sua lunga storia e il suo nomadismo, è territorio di convivenza e mescolanza di lingue, discipline e culture diverse. Ma è anche il luogo della sfida –dice Vittori- in cui il sogno dell’impossibile, calandosi nella realtà e trasformandosi nell’esercizio quotidiano, diventa ricerca del possibile . “Quale sede migliore dunque –si chiede l’autrice- per impiantarvi i semi di un irriducibile desiderio di libertà?”.

Semi di libertà e di ribellione che Vittori innaffia con abbondanza e con sapienza in queste pagine deliziosamente leggibili, piene di amore per il mondo del circo e di curiosità artistiche, umane, intellettuali e politiche, in una prosa pacata, educata, che sa bene far affiorare stimoli, pensieri, e collegamenti inediti e reconditi. Non a caso il circo è incrocio di arti e tecniche, di personaggi e situazioni, di linguaggi e culture che frantuma la rigidità delle partizioni e dei generi. Uno spazio –spiega Vittori- consacrato all’esibizione quotidiana di cavallerizze, clown, acrobati, giocolieri, “in cui non può darsi la ripetizione perché ogni volta interviene, grazie all’interazione con un pubblico straordinariamente partecipe, un brivido d’eccitazione diverso. Un’area di assoluta concretezza dominata dalla fisicità e dal lavoro quotidiano eppure affrancata da obblighi troppo restrittivi e onerosi nei confronti della realtà e della verosimiglianza”.

L’elemento singolare, per l’autrice, è che pur appartenendo a correnti letterarie e artistiche spesso contrastanti, scrittori, poeti e pittori si ritrovavano, sottomessi da una stessa fascinazione, intorno alla pista del Cirque d’Hiver, del Nouveau Cirque, o del Medrano, la meta preferita di Picasso e dei suoi amici.

 

Maria Vittoria Vittori, “La rivoluzione in pista, storie di donne, circo e libertà”, Iacobelli Editore 2022, 139 pagine, 16 euro.   

Donne del circo tra rivoluzione e libertà