Super Montecarlo
cinquant’anni nel segno
del Principe Ranieri
Il festival del circo dal 19 al 28 gennaio
Un’edizione super per festeggiare il cinquantenario della nascita del festival di circo più importante del mondo e il centenario di quella del suo fondatore. Con una mostra dei cimeli circensi della collezione privata del Principe. Un cast eccezionale con la cavalleria più formidabile del mondo, quella di Alexis Gruss, il clown Fumagalli, altra celebrità internazionale, gli elefanti dell’italiano Elvis Errani, le leonesse di Kid Bauer, lo spettacolare trapezio dello spericolato Jordan Tribble, il vorticoso diabolo del malese Hng Thean Leong e altre meraviglie.
MONTE-CARLO – Se riuscisse a vedere cosa accade quaggiù, dal posto in cui si trova adesso (non si sa mai…) sicuramente sorriderebbe, il Principe Ranieri III di Monaco (1923-2005), nel ritrovare di nuovo sulla stessa pista, magari un po’ ingrigito ma con la stessa verve, quel ragazzino che faceva i salti alla bascula con la troupe di famiglia alla prima edizione del Festival Internazionale del Circo di Monte-Carlo. Sono passati cinquant’anni esatti da quando il Principe Ranieri, grande appassionato e conoscitore di arti circensi, creò il festival di circo più importante del mondo per accendere un riflettore di noblesse su uno spettacolo che cominciava ad essere meno considerato di un tempo e a perdere gradatamente il suo fascino.
Quel matto che saltava in pista cinquant’anni fa era un ragazzo italiano che si chiamava Daris Huesca. Quel ragazzo oggi è un signore azzimato ed elegante che fa da anni la spalla comica al suo celebre fratello Natalino detto Gianni nato a Venzone in provincia di Udine. Per tutti, semplicemente, Fumagalli. Uno dei migliori clown del mondo. Già oro e argento a Montecarlo, ha trionfato in tutti i più grandi circhi e teatri di varietà del mondo. Tornano, Fumagalli e Daris, in questa lussuosa edizione speciale del cinquantenario (oltre che del centenario della nascita di Ranieri), in programma sotto il prestigioso chapiteau monegasco dal 19 al 28 gennaio 2024. Un’edizione ricca di stelle (in realtà la quarantaseiesima, dato che alcune sono “saltate” causa guerre e covid), impreziosita da una mostra di cimeli circensi, “Il Principe nel cuore del circo”, provenienti dalla collezione privata di Ranieri ed allestita negli spazi delle Terrasses de Fontvieille.
A far la parte del leone quest’anno, tra i 24 numeri in gara, oltre alle nove leonesse vere (più un leone) “addestrate in dolcezza” da Kid Bauer, una delle migliori cavallerie del mondo (“la” migliore, a giudizio di chi scrive), quella di Alexis Gruss, l’inventore del “Cirque à l’ancienne”, che ebbe l’onore di innalzare il suo chapiteau nell’esigente e raffinato ambiente della Biennale Teatro, in campo S.Angelo a Venezia, chiamato dal geniaccio di Maurizio Scaparro, che ne aveva ben messo in evidenza l’elevato valore culturale. In pista, con le grandi specialità del volteggio, dall’alta scuola, e dei cavalli in libertà, in altrettanti quadri, tutta la famiglia Gruss, anche lei già premiata con l’oro: dal patriarca Alexis che chiuderà il numero con la “capriole” del suo cavallo preferito, D’Artagnan, fino alla figlia Maud, che invece aprirà gli spettacoli col delizioso quadro ottocentesco della ballerinetta sul cavallo, e per continuare con gli altri figli di Alexis, Firmin e Stephan, i nipoti Charles, Alexandre e Jeanne, e poi ancora tutta la dinastia dei Gruss, con Svetlana, Olivia, Celestine e Gloria.
Sempre per restare nel campo degli animali, che a Monte-Carlo non mancano mai, per una precisa scelta di rispettare idee e volontà del fondatore del Festival, un altro gradito ritorno è quello di un altro artista italiano, Elvis Errani, già premiato con due bronzi, con i suoi tre bellissimi elefanti asiatici abituati a rispondere solo al comando della sua voce. Una passione, quella per gli elefanti, sempre coltivata dalla Principessa Stéphanie, grande appassionata anche lei come il papà di arti circensi, che dirige il Festival con mano esperta e sicura, e che ne salvò due da morte certa, Beby e Nepal, e per dieci anni li accudì personalmente nella sua tenuta. Elvis quest’anno sembra avere tutte le carte in regola per puntare al gradino più alto del podio.
Fra gli altri numeri in programma, da segnalare lo spettacolare e spericolato trapezista americano Jordan Tribble, scoperto personalmente dalla Principessa Stéphanie, che tenterà un difficilissimo quadruplo salto mortale carpiato, il vorticoso diabolo dell’artista malese Hng Thean Leong, già premiato con l’oro all’ultima edizione dell’International Salieri Circus Award di Legnago (Verona), e il clamoroso ritorno dei Pompieri di Parigi con la loro spettacolare e acrobatica “Brigade de Gymnastique” di trenta elementi, famosa in tutto il mondo per la simpatia e l’audacia. Per un cinquantenario davvero in grande stile. Da non perdere assolutamente.
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