La mia mucca
suona il rock
Cose dell’altro mondo
La proposta choc del gruppo musicale dei Coldplay di sospendere i concerti rock perché inquinano (!), apre un dibattito tra il serio e il faceto sulle fonti vere e presunte dell’inquinamento del pianeta. E apre scenari sconosciuti ai quali nessuno prima d’ora aveva fatto caso. Ma mentre Vasco Rossi, Francesco De Gregori e Antonello Venditti sembrano non curarsene e annunciano concerti a go go prossimamente negli stadi e al Circo Massimo, nessuno si preoccupa delle mucche che, stando a ricerche scientifiche attendibili, inquinano più delle automobili. Sembra accertato che il 74% dei gas ad effetto serra provenga dalle flatulenze dei bovini. Altro che dai concerti rock.
Se penso all’inquinamento, mi vengono in mente i veleni sputati dalle fabbriche di morte, la centrale di Chernobyl, il disastro di Seveso, il Petrolchimico di Porto Marghera, l’Ilva di Taranto, l’Italsider di Bagnoli, il problema dei rifiuti, lo scandalo delle discariche, i gas di scarico delle automobili e degli impianti di riscaldamento, e così via. Non mi vengono certo in mente i concerti rock.
Sbaglio. Sono ignorante. Fortuna ci sono i Coldplay. I Coldplay sono un gruppo musicale (non memorabile, a mio modesto parere), attivo da una ventina d’anni. Hanno deciso di non fare più concerti perché i concerti inquinano. Così dicono. Oh, bella. Questa poi. Non l’avevo ancora sentita. Sto leggendo, per dire, che Vasco Rossi ha appena raddoppiato le date del suo live al Circo Massimo, e che altre leggende come Francesco De Gregori e Antonello Venditti suoneranno allo stadio Olimpico di Roma. Forse anche loro non sanno che inquinano. Oppure non gliene importa nulla.
Comunque è provato, dicono quelli che se ne intendono, che i concerti rock inquinano. Non ci credete neanche voi? Sentite qua: si stima che solo in Italia la musica dal vivo produca tre milioni di tonnellate di Co2. “I grandi concerti sono una macchina infernale, hanno un impatto devastante”, assicura una firma illustre del settore come Gino Castaldo di Repubblica. Sarà. Senza contare, aggiunge, quello che accade nei grandi festival: a quello di Glastonbury, per esempio, sono state abbandonate un milione e trecentomila bottigliette di plastica (ma non bastava raccoglierle?).
Ora, i Coldaplay possono fare quello che vogliono, è evidente. Non credo che la storia della musica ne soffrirà se non faranno più concerti. A noi rimarranno pur sempre Vasco, De Gregori e Venditti, che sono mille volte meglio, e molti altri.
Mi preoccuperei piuttosto delle mucche invece che del rock. Come delle mucche? Sì, certo, delle mucche. Lo sapete che una mucca inquina più di una macchina a benzina? Altro che rock! Pensate che il 74% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra è causato dai bovini. Per la precisione –con licenza parlando- dalle loro scorregge e dai loro rutti. Il bestiame infatti rilascia metano attraverso i micro organismi che sono coinvolti nel processo di digestione animale, e protossido di azoto attraverso la decomposizione del letame. Questo riguarda soprattutto le mucche, ma contribuiscono all’inquinamento anche le pecore (9%), i bufali (8), i maiali (5) e le capre (4).
Non sono stupidaggini. E neanche fake news. Potete verificare: sono i risultati di una ricerca scientifica condotta dai professori Dario Caro e Simone Bastianoni dell’università di Siena, e Ken Caldeira e Steven Davis delle università di Stanford e della California, che hanno studiato il comportamento di 11 tipi di bestiame in 237 nazioni negli ultimi cinquant’anni.
I risultati sono sorprendenti: i bovini producono più smog delle auto. Altro che concerti rock. Attorno a Los Angeles, per esempio, hanno calcolato che i 10 milioni di automobili che circolano in quella zona producono 62 tonnellate al giorno di veleni, mentre i 300mila bovini che pascolano in quelle terre arrivano ad emetterne 176. Praticamente il triplo.
Sono numeri inquietanti, questi resi noti dal Geophisical Research Letters. Letteralmente esplosivi. Non a caso, con le loro scorregge, novanta mucche sono riuscite a far esplodere la stalla in cui vivevano. E’ successo davvero. A Rasford, in Germania. Novanta mucche “sparavano” ogni giorno 500 litri di metano.
Altro che concerti rock. Altro che Coldpaly. Fermiamo le mucche!