Eventi

Trent’anni di Poesia Erotica

I Antichi presentano il trentesimo Festival «Baffo - Zancopè»

Ilaria Boscolo

Pubblicato il bando di concorso per l’edizione 2022 del celebre festival di poesia erotica «che vanta innumerevoli e tutti falliti — come ci tiene a sottolineare il Gran Priore Colo de Fero — tentativi di imitazione». Quest’anno, dopo la parentesi virtuale della ventinovesima edizione tutta online, I Antichi tornano in carne e ossa sul palcoscenico del più indipendente e indomito teatro di Venezia, l’Avogaria. Pubblichiamo per interno il bando di partecipazione.

persone

L’incultura costa molto di più

I carnevali di Maurizio Scaparro

Roberto Bianchin

Gran finale della rassegna Incroci di Civiltà ideata dall’Università veneziana di Ca’ Foscari e diretta da Flavio Gregori con un omaggio al regista Maurizio Scaparro. Maria Ida Biggi, storica del teatro, ha tracciato un affresco dell’attività della Biennale Teatro, il professor Piermario Vescovo, che è stato attore, ha rievocato il clima di quegli anni. Tra gli interventi del pubblico, il Priore de I Antichi, Luca Colferai, ha proposto l’abolizione del Carnevale attuale per sostituirlo con il Carnevale del Teatro.

Prima Pagina

Aboliamo il Carnevale

Per la rinascita del Carnevale del Teatro

Luca Colferai

L’Associazione Culturale Compagnia de Calza «I Antichi», gruppo storico del Carnevale di Venezia che ha le sue radici alla metà del Quattrocento, e che è formato da venticinque famiglie veneziane di ogni ceto sociale, ha riunito la sua Assemblea Plenaria, in abiti d’epoca secondo gli antichi Statuti, in un luogo sconsacrato del centro storico, al fine di celebrare come ogni anno i paraphernalia del Giovedì Grasso.

letture

Torna Ballo Macabro

Il noir del Carnevale ventitré anni dopo

A volte ritornano. Anche i libri. In questo caso riappare, con un nuovo titolo, Ballo Macabro, una nuova casa editrice, I Antichi Editori, una nuova veste grafica e un nuovo formato, il romanzo d’esordio di Roberto Bianchin, Albascura, uscito da Marsilio nel 1998, vincitore del Premio del Libraio Città di Padova, finalista allo Scerbanenco, al Tuscania e al Cervia. La critica lo definì «un noir ironico e brillante tra i fasti del Carnevale veneziano». A scoprirlo, fu lo scrittore Gian Antonio Cibotto.

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