Etica, umanesimo e massoneria - II
Già abate, Liszt favorisce e raccomanda l’ingresso e la iniziazione di molti amici ed alunni in Germania, Austria ed Ungheria, e a partire del 1871 partecipa ad atti promossi da diverse fondazioni ed associazioni massoniche, collaborando con esse fino gli ultimi giorni della sua vita. Il Re d’Ungheria gli concede la condizione di membro d’onore della sua Loggia di Buda, e Liszt appare nelle manifestazioni massoniche in occasione della unificazione delle città di Buda e Pest nel 1873.
Può sembrare curioso immaginarsi un Liszt con talare e grembiule, però pensiamo che non lo sarebbe stato per molte persone della sua epoca, e magari non lo fosse oggigiornoCome «abate» si riconosceva in Spagna, Italia e Francia chi, incluso senza possedere niente di più che la concessione degli ordini minori, si vestiva come chierico. Per questo, e per evitare confusioni e malintesi con altri termini, nominiamo sempre «abate» in riferimento a Liszt. .
Le biografie ci ricordano il suo attivismo in nobili opere come l’edificazione del monumento a Beethoven a Bonn e di quello di Goethe a Weimar (nella cui Loggia andava a studiare e dilettare i fratelli), il conservatorio di Ginevra, la ricostruzione della cattedrale di Colonia, altissimo esempio di massoneria operativa medievale la cui edificazione risale al 1248. Tutte queste attività furono portate a termine grazie alla iniziativa, al lavoro ed alla perseveranza di logge massoniche, e Liszt potette svolgere a grande scala la sua opera a favore della società: una infinità di concerti offerti da Liszt a favore dei poveri, dei bambini orfani, degli artisti caduti in disgrazia o di valori e talenti non riconosciuti. Azione sociale. Siamo convinti che la sua affiliazione alla massoneria fu un fatto estremamente naturale nel processo di evoluzione e maturità del compositore, decisione molto importante però che, allo stesso tempo, si poteva dare per scontata. Ciò che a noi interessa sottolineare è la continuità dell’ideale massonico ed il contatto fino alla morte con logge, assieme all’operato di diffusione dell’ideale massonicoCfr. Dömling, W., Franz Liszt y su tiempo, Madrid, Alianza Editorial, 1993..
La ultima parte della sua biografia massonica è la più intima, la più discreta. Questa epoca inizia negli anni cinquanta del secolo XIX ed arriva fino alla morte del gran musicista, potendosi apprezzare come data chiave il 1848Tavola di visite documentate a lavori di Loggia (1841-1845).. 1848 è un punto di partenza verso una nuova tappa, sviluppo di tutta la esperienza umana anteriore, ritiro in se stesso, cammino verso la intimità e l’interiore, riflessione e ri-flessione. Non ci rimane traccia di visite ai lavori di logge durante il lungo periodo di residenza a Weimar, tra il 1848 e il 1861. Non abbiamo nemmeno documentazione che testimoni la sua partecipazione a lavori rituali durante la sua permanenza a Roma, tra 1861 e 18691848, anno intenso ed importante, centrale nella storia del secolo XIX e della nostra storia: dal 3 gennaio Europa diventa la culla di ribellioni, ammutinamenti, appare il Manifesto del Partito Comunista, appaiono le Carte Costituzionali, si prepara la Seconda Repubblica Francese con Alphonse Lamartine, molto ben conosciuto da Liszt, in prima fila. In Ungheria la rivoluzione anti-asburgica con Kossuth e Petofi, amici di Liszt, il primo massone ed il secondo poeta nazionale; rivoluzione a Berlino; nuova Repubblica di San Marco a Venezia, insurrezioni a Milano; la Prussia sconfigge il Comitato Nazionale Polacco … . Ciò nonostante, non mancarono peripezie significative relative alla sua carriera massonica. Le logge di cui era membro numerario o d’onore (Francoforte, Berlino, Iserlohn e Zurigo) continuano a pubblicare il suo nome nelle liste, così come il luogo di residenza e la condizione (artista, dottore in musica, abate o abbé…) D’altra parte, nel 1857, il 23 giugno, vediamo Liszt riconosciuto come confratello dei frati francescani di Pest, anche se tale denominazione non appare in nessuna regola di San Francesco, e non serve per designare un terziario, come si suole erroneamente affermare nelle biografie disponibili; in questo modo, Liszt non si vide obbligato alla rinuncia della sua condizione massonicaAutexier, Ph., «Franz Liszt et la Franc-maçonnerie», Mozart & Liszt Sub Rosa, Poitiers, 1984, p. 68..
Del 1865 è la risonante tonsura di Liszt a Roma, fatto già tante volte preannunciato lungo la sua vita come dissuaso dal padre, o dal confessore, o da chi gli fosse stato vicino durante le sue così chiamate «crisi mistiche»Autexier, Ph., «Franz Liszt et la Franc-maçonnerie», Mozart & Liszt Sub Rosa, Poitiers, 1984, p. 68.. Liszt ricevette gli ordini minori dalle mani del Papa Pío IXCfr. Searle, H., Liszt, Barcelona, Muchnik Editores, 1987.; precisamente, ricordiamo, chi di più si era accanito contro la libera muratoria con documenti, bolle ed enciclicheGiovanni Maria Mastai Ferretti. Ultimo Papa-Rey. Concilio Varicano I (Infallibilità del Papa e Vescovo di Roma). Dall’inizio del suo pontificato, Pio IX aveva pronunciato sei condanne contro la massoneria; le ultime si possono incontrare nelle encicliche «Quanto conficiamur moerore» (10 agosto 1863) e «Quanta cura» (8 dicembre 1864). .
In agosto, un giornale massonico si stupiva del fatto che un abate potesse figurare tra i membri de «La Concordia» di BerlinoIl titolo di «abate» non corrisponde a nulla fuori della gerarchia monastica: agli occhi della Chiesa, Liszt era un accolito. . Apparente contraddizione tra vita massonica e vita religiosa? La tensione in ambienti massonici aumentò quando Pio IX il 25 settembre 1865 pronunciò nel Concistoro Segreto la sua Multiplices inter machinationes, diretta apertis verbis contro la FrancmassoneriaFreimaurer-Zeitung, 19 agosto 1865. In: Autexier, Ph., «Liszt und die Freimaurerei», Mozart & Liszt Sub Rosa, op. cit., p. 103.. La loggia de Iserlohn scrisse a Liszt per chiedergli se continuava a considerarsi uno dei suoi membri; non ricevendo risposta alcuna, si cancellò Liszt dalla lista. Eduard Reuss, alunno di Liszt, si pone domande in qualità di massone, affermando che non risulta nessuna conferma ufficiale della uscita di Liszt dall’ambito massonico, pure dopo la cerimonia in cui gli furono concessi gli ordini minori. A Berlino, e dopo il secondo attacco del giornale massonico Freimaurer-Zeitung, Liszt continua a figurare nel quadro di loggia del 1866 Ricordiamo le circostanze politiche con Garibaldi, Mazzini, Vittorio Emanuele II, …. La irradiazione non si produsse fino al 14 novembre, e si ripeterà più tardi con altre logge: sempre dovuto alla mancata risposta alle lettere inviate.
Come il 1848 segnala in Liszt un momento di inflessione e riflessione, l’anno 1865 mette in evidenza il riconoscimento pubblico della sua dedicazione all’Essere, all’Essere Assoluto, all’Essere Supremo, al Grande Architetto dell’Universo, o come vogliasi chiamare, attraverso la sua arte e la sua opera, però da una condizione sempre più lontana dalla mondanità. Non volle in nessun momento significare la negazione della sua condizione di massone. Gli ideali umani, umanistici e massonici non entrano assolutamente in contraddizione con il credo cristiano-cattolico, e gli stessi ideali spirituali che non potevano compiersi nella Roma del Papa-Re sono quelli che spinsero al ritorno alla massoneria attiva negli ultimi anni della sua vita.
(continua…)