Caraguoi, la rivolta

dell’isola

delle conchiglie

Un romanzo picaresco di Roberto Bianchin

In un’isola abbandonata, lontana da tutte le rotte, una bizzarra comunità di irregolari e balordi si riunisce per preparare un colpo di Stato agli ordini di un personaggio stravagante che si fa chiamare Comandante Zane Cope. Questo il senso di «Caraguòi», pubblicato da «I Antichi Editori», considerata l’opera più delirante dello scrittore veneziano. A più di vent’anni dalla sua prima apparizione, tornano le atmosfere picaresche e gli irresistibili eroi di «Niente rumba stanotte» (Marsilio), accolto con straordinario favore da critica e pubblico, andato rapidamente esaurito e mai più ristampato.    

(l.a.) — I caraguòi sono delle piccole chiocciole di mare particolarmente ricercate fin dai secoli scorsi, per la loro squisitezza, nella laguna veneziana. Qui diventano il titolo di un romanzo buffo e scoppiettante, scritto dalla penna ironica e brillante dello scrittore veneziano Roberto Bianchin, e ambientato in un’isola abbandonata da decenni e infestata, secondo la leggenda, dagli spiriti: l’isola delle conchiglie, vale a dire l’antica Pupilia, che in seguito verrà ribattezzata con il nome di Poveglia. 

Il libro, dedicato allo scrittore Toni Cibotto “chiamato Vento” che all’autore fu Maestro, racconta la rivolta dell’isola delle conchiglie. “Un piccolo capolavoro dello scrittore veneziano – lo definiscono I Antichi Editori, che lo hanno pubblicato nella collana “Quante Storie” – una pirotecnica, incredibile rivoluzione dell’ordine mondiale, tra storia deformata e passione per il grottesco”. Con “una serie di personaggi inventati, tutti realmente esistenti, o ancora addirittura inesistenti”. Tra laguna e fantasia –sostiene l’editore- “le avventure deliranti di un’armata di irriducibili eroi destinati all’inesorabile”.

L’isola è lontana da ogni rotta e abitata da topi grossi come conigli e cattivi come iene, ed è qui che si raduna un gruppo di ribelli guidati da un bizzarro antiquario (nonché provetto ballerino), che si fa chiamare Comandante Zane Cope, per progettare un colpo di Stato. Ma non si tratta di cospiratori politici né di fanatici integralisti islamici e tantomeno di rivoluzionari della domenica, quanto piuttosto di una variopinta comunità di irregolari e balordi, di anarchici e sognatori, di pazzi e fuggitivi. Gente che è scappata da tutto. Dal matrimonio e dal lavoro, dai supermercati e dalle tivù, dalle tasse e dalle rate dell’automobile. Con un solo sogno nella testa, l’utopia: costruire un mondo senza regole né leggi. Un mondo libertino. La sintesi perfetta, e solo in apparenza contraddittoria, tra i dettami del capitalismo e i capisaldi del socialismo.

Il progetto del colpo di Stato, i preparativi, i contatti internazionali, le fasi dell’offensiva con l’attacco su tre fronti (uno dei quali, l’assalto al campanile, rimanda in modo assai sinistro a vicende italiane realmente accadute), e la battaglia finale contro le forze governative che assediano l’isola, danno vita a un romanzo stravagante e buffo, vorticoso come una rumba sulla spiaggia in un’afosa notte di agosto. Una rumba forsennata, sgangherata, irresistibile. Epopea picaresca di uomini e passioni, di ideali e battaglie, sempre in bilico tra il vero e il falso, tra il serio e il poco serio e in equilibrio precario fra i guizzi dell’avventura e i lazzi dell’opera comica, Caraguòi va persino a scomodare celebri fantasmi del passato: da John Wayne a Carlos Gardel, passando per Corto Maltese.

Il romanzo, accolto con straordinario favore da critica e pubblico, venne pubblicato per la prima volta nel 2002 dall’editore Marsilio con il titolo di “Niente rumba stanotte”, andò rapidamente esaurito e non fu più ristampato.

 

“Caraguòi”, di Roberto Bianchin. Romanzo. I Antichi Editori, 2023.

Pagine 280, Euro 16. Amazon.it

 

       

Caraguoi la rivolta dell'isola delle conchiglie