Il Lunedì

Su il sipario

Obbligo di cultura in tivù

Roberto Bianchin

Non è concepibile, in un Paese civile, che lo spettacolo del calcio continui ad andare avanti, sia pure a porte chiuse, senza spettatori, e solo in televisione, mentre tutti gli altri spettacoli, che sono cultura anche più del calcio, no. Stadi comunque aperti e teatri e circhi comunque chiusi sono un paradosso. Se esistesse un ministro della cultura, lo Stato si farebbe carico di riservare allo spettacolo dal vivo almeno lo stesso trattamento dello spettacolo del calcio, finanziandolo per farlo continuare a vivere, per adesso, almeno in tivù. 

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