Fogli Parlanti

Senza Speranza

Attacchi politici

Roberto Bianchin

Circola un documento di solidarietà al ministro Speranza «nel mirino di un attacco politico e personale ignobile». Legittimo. Ma gli attacchi politici, ignobili o meno, fanno parte della vita politica. E, alla fine,  della democrazia.

Il Lunedì

Tutti a casa

La guerra giusta

Roberto Bianchin

Il ritiro delle truppe americane e alleate dall’Afghanistan dopo una guerra inutile durata vent’anni che ha provocato decine di migliaia di vittime tra civili e militari, apre molti interrogativi e scenari inquietanti. Non erano bastati, in precedenza, dieci anni di guerra con l’Unione Sovietica. Identico il risultato: un fallimento. Come sono falliti tutti i tentativi di esportare i modelli delle democrazie occidentali in Paesi che non sanno cosa farsene.

Il Lunedì

Le interviste impossibili

Grock: «Il circo è un sogno e i sogni non muoiono mai»

Roberto Bianchin

Sabato 17 aprile si celebra la giornata mondiale del circo. Una ricorrenza mesta, con tutti i circhi chiusi, nessuna data certa per la riapertura, e prospettive incertissime per quello che è stato il più grande spettacolo del mondo. La parola al grande Grock, il clown più celebre del Novecento. L’intervista è immaginaria, ma le parole sono le sue. Vengono direttamente dalla sua autobiografia.

Il Lunedì

La vita agra degli agenti segreti

Chi fa la spia non è figlio di Maria

Roberto Bianchin

Indagine su ottanta cittadini russi al di sotto di ogni sospetto. Secondo fonti del controspionaggio, vivrebbero e opererebbero in Italia la bellezza di ottanta (80) agenti segreti in servizio permanente effettivo per conto dello Zar Vladimir Vladimirovič Putin. Spregiudicati i loro metodi e misteriosi gli obiettivi che perseguono. Si fanno solo delle ipotesi riguardo ai loro reali interessi. Alcune decisamente inquietanti.

Fogli Parlanti

Nei misteri del prosecco

Nuove rivelazioni sulle spie russe

Roberto Bianchin

Dal mondo misterioso delle spie arriva misteriosamente una clamorosa spiata: più che segreti militari (cosa potevano poi trovare da noi?) gli spioni russi cercavano di carpire all’Italia i segreti del prosecco e la ricetta dell’amatriciana. Ma il compenso offerto non era sufficiente.

Il Lunedì

La figlia segreta di Napoleone

Scoperte e stranezze storiche

Roberto Bianchin

Per tutta la vita Charlotte Chappuis aveva detto di essere figlia di Napoleone Bonaparte. Non le aveva creduto nessuno. Arrestata e torturata, venne costretta a dichiarare che aveva detto il falso. Invece era vero. Era davvero figlia di Napoleone. Lo ha scoperto in un vecchio dossier della polizia uno storico francese, Bruno Fuligni, che le ha dedicato un libro. Adesso in Italia le intitoleranno uno spettacolo teatrale. La Napoleona.

Il Lunedì

Lo Sputink

Killer sarà lei

Roberto Bianchin

Strani effetti collaterali della curiosa disputa tra i due uomini più potenti della terra. Tra anatemi e macumbe, micidiali grappe fatte in casa, e stracotti di soriano. E la ricerca segreta, in un misterioso laboratorio siberiano ereditato dal vecchio Kgb, fra tigri e orsi bianchi, del vaccino più potente di ogni veleno: lo Sputink.

Fogli Parlanti

Scala ripida

Effetti collaterali

Roberto Bianchin

Sarà colpa dell’epidemia ma il nuovo sovrintendente del Teatro alla Scala tra i suoi obiettivi strategici ha quelli di fare un teatro green per famiglie. Spettacoli migliori, no?

Il Lunedì

Ultima stagione

Il tradimento di Montalbano

Roberto Bianchin

Ha suscitato scalpore e anche indignazione, come se fosse nuova, una notizia vecchia di tre anni fa: Salvo Montalbano, il commissario più amato dagli italiani, ha lasciato la sua eterna fidanzata Livia, per mettersi con una collega più giovane e carina. Ma questo era giù successo nel 2018, quando venne pubblicato il romanzo Il metodo Catalanotti, da cui è stato tratto l’omonimo sceneggiato televisivo. Solo che nessuno se n’era accorto. Se ne avvedono adesso perché lo vedono in tivù. Sarà perché nessuno legge più.

Il Lunedì

Addio Padania Bella

La fine dei riti celtici

Roberto Bianchin

Non è rimasto più nulla dell’immaginario Paese di Padania nato dalla sfrenata fantasia dell’Umbertone Bossi. Né dei suoi riti celtici, né delle sue stravaganti abitudini, né delle sue voglie di federalismo, secessione, indipendenza e quant’altro, con cui per anni ci hanno fracassato i sentimenti. Tutto dimenticato, buttato nel bidone delle immondizie. E sembra non importargliene più nulla nemmeno a quei leghisti che ci credevano davvero. Nostalgie? Nessuna. La Lega di oggi provoca lo stesso sentimento. Ribrezzo.

Roberto Bianchin