Meno 9909

dal diario del Signor …

Quella stilla, quella goccia fremente che ondeggiando nel diffusore della flebo ricade senza rumore e incamminandosi inesorabile nel tubicino trasparente penetra, diventa parte dei miliardi di corpuscoli che collettivamente riconosco come sangue.

Prima visibile, discreta e separata da me, la chemioterapia riceve da me la vita, la trasformazione biologica, assegnandole un compito specifico: distruggere coloro i quali le mie stesse cellule non riconoscono come nemico, affamare, disidratare ed infine disciogliere la sottile catena idrofoba che li protegge affinché non possano più replicarsi.

Guardavo le prime gocce spingere l’acqua limpida nel tubicino, acquisire velocità apparente e terminare la corsa per me percepibile al circuito dell’ago infilato nella mia vena. Mi aspettavo dolore, impulsi nervosi che trasmettessero il panico organico per l’arrivo di questi agenti minerali distruttori. Non accadde nulla. Smisi presto di fissare la scena senza più alcun mutamento, aprii il libro e continuai a leggere dell’inseguimento tra la Surprise e la nave olandese Waakzaamheid.

La prima volta mi presentai da solo presso il reparto di oncologia. Non volevo persone intorno, non volevo commenti e non volevo pensare a cosa dire, rispondere a domande esitanti e ripetute sul mio stato di salute. Avvicinandomi al reparto, avevo paura. Temevo forse un dolore peggiore dei prelievi di midollo, temevo forse gli effetti indesiderati dei quali mi ero documentato la notte prima. Vi è un intero mondo dedito al cancro nella dimensione digitale della nostra società, forum e blog ed articoli e testimonianze e domande. Forse, anche questo scritto ne entrerà a fare parte, magari a distanza di anni.

Mi sento quindi in debito con chi ha già testimoniato istruendomi sui comportamenti, l’etichetta e la liturgia da seguire. Ad oggi è diventato già un gesto consueto e privo oramai di alcuna aspettativa, per dieci volte quella flebo è stata agganciata al mio braccio, l’ago ha penetrato ed avvelenato il mio midollo. Sfortunatamente, le analisi non comunicano alcun segno di miglioramento.

Quando avrò terminato questo testo il 23 Marzo alle ore 19, sono già passate 891 ore. Mi restano 9909 ore.

Oggi è stato un giorno molto importante. ★

Meno 9909