L’eleganza
al tempo dell’esilio

Costumi e vestiti da un’epoca rivoluzionaria

Tutto il fascino della sartoria d’alta moda degli inizi del Novecento e dell’esotismo russo dalla collezione dello stilista e storico Alexandre Vassiliev. A Palazzo Mocenigo, museo veneziano del costume e del tessuto.

VENEZIA (l.c.) — Voile e chiffon e tulle di sete leggerissime, perline rutilanti, inserti metallici, rivoluzionari tagli sbiechi, velluti policromi devoré. E poi scarpine, e borsette, e cinture, e ventagli di piume. Nella coccola cornice dell’unico palazzo nobiliare veneziano arrivato a noi vissuto attraverso i secoli, si possono ammirare alcuni dei tesori raccolti per passione dal mecenate russo Alexandre Vassiliev, storico di moda e collezionista di fama mondiale, scenografo e costumista, autore di libri ed articoli dedicati alla storia del costume, esposti nella mostra intitolata «L’eleganza in esilio — Tra moda e costume, il tempo di Djagilev».

Circa trent’anni di moda, dall’ultimo decennio dell’Ottocento, agli anni trenta del Novecento. Dall’epoca dorata della nobiltà russa agli anni ruggenti dei russi bianchi in esilio nelle capitali occidentali, con l’apogeo degli anni a ridosso della Prima Guerra e della Rivoluzione d’Ottobre, quando San Pietroburgo era considerata la più elegante capitale d’Europa e il celebre impresario Sergei Djagilev e la talentuosa principessa Maria Teniseva, mecenate e miniaturista portavano nel bel mondo una ventata di fantasmagorico esotismo.

Era l’epoca incredibile in cui le donne non erano più prigioniere di gabbie d’acciaio e stecche di balena, in cui si sperimentavano combinazioni di colori fino ad allora improponibili, in cui persino il taglio dei vestiti assumeva nuove ardite geometrie. E la moda russa, che fino ad allora viveva di riflesso da quella parigina, s’impone dopo aver rielaborato e ammodernato la lezione appresa.

Gli atelier degli stilisti russi diventano punti di riferimento per l’alta moda internazionale delle grandi città occidentali e testimonianze dei loro lavori sono ora disponibili per l’ammirazione.

Tutto ciò che trovate nei vecchi film e nelle vecchie foto delle dive del cinema muto potete ammirarlo dal vero, senza lasciarvi sfuggire però gli arredi, l’architettura e i dipinti, tutto intorno. Raccomandiamo la visita al mattino, in cui si può sfruttare al meglio l’illuminazione naturale delle sale (e scoprire così dal vivo il motivo per cui i palazzi veneziani hanno i piani nobili con enormi trifore e quadrifore e polifore).

Nato a Mosca nel 1958, Alexandre Vassiliev ha raccolto fin da giovane costumi ed oggetti dell’Europa e della Russia dal XVIII al XX secolo, ritratti di noti ballerini e coreografi, fotografie di balletti ed opere dei più famosi teatri di Mosca e San Pietroburgo, costumi di noti Ballets Russes. La collezione, ingranditasi nel tempo attraverso acquisti e donazioni, ha raggiunto la ragguardevole quota dei diecimila pezzi raccolti; viene sottoposta ad un continuo restauro. Un esempio potete trovarlo, e non lasciatevelo sfuggire, nel costume dello schiavo dal balletto «Le Dieu Bleu», su disegno di Léon Bakst, del 1912, in cotone avorio, seta con passamaneria e dipinti a mano su tessuto (nella galleria).

Dice Vassiliev: «Per più di 30 anni ho raccolto la prova rara dello stile russo e il gusto russo nella moda in tutto il mondo. Ho iniziato a creare la mia collezione privata di abiti ed accessori a Mosca in tenera età, ma non appena mi sono trasferito a Parigi nel 1982 ho percepito l’eccezionale opportunità di entrare nella Capitale della moda francese. Là il destino mi ha portato nella comunità degli emigrati russi della «prima onda rivoluzionaria», che hanno saputo costruire un nuovo stile a Parigi. Ho incontrato grandi personalità negli anni ‘80 e negli anni ‘90: designers, sarte, artisti, modelle e reginette di bellezza.»

«I loro ricordi del passato nella Russia Imperiale e poi a Parigi tra le due guerre erano semplicemente senza prezzo. Così, affascinato dalla loro conoscenza, dai loro souvenirs e dal loro stile, ho iniziato a registrarli e a mettere per iscritto i loro racconti. Il risultato di questi incontri, dei tea times e delle passeggiate all’aperto, è stato il mio primo libro Krasota v izgnanii — Bellezza in esilio pubblicato in lingua russa nel 1998 e poi tradotto in inglese nel 2000. Questo libro ha riscosso un enorme successo, è stato ristampato già 8 volte a Mosca ed è diventato un bestseller. È stato realizzato un film per una serie Tv5 basato proprio sul libro, un balletto ispirato dal tema è stato creato e realizzato al Balletto Imperiale di Mosca e in Russia da quel momento è nato un vivace interesse per la storia della moda.»

«Da tutto ciò è scaturita in me l’idea di proporre mostre nel mondo dedicate alla moda russa ed al suo stile. Parte della mia collezione è stata esposta a Parigi al Musée de la Mode et du Costume — Palais Galliera, a Bruxelles, Anversa, Sidney, Santiago, Hong Kong, Istanbul, Mosca, Tokyo. Ed è per me un grande onore e piacere poter presentare una nuova mostra di preziosi esempi dello stile russo “al tempo di Djagilev» dalla mia collezione a Palazzo Mocenigo a Venezia in occasione del 2011, Anno della Cultura e della Lingua Russa in Italia e della Cultura e della Lingua Italiana in Russia.»

La mostra, che verrà prorogata fino a marzo, è stata ammirevolmente curata dall’esperta Francesca Dalla Bernardina, e si avvale anche del contributo del danzatore e coreografo Toni Candeloro con costumi di scena e opere d’arte dalla sua collezione. Ben curato il catalogo con belle immagini e interessanti interventi; tra gli altri: sui rapporti tra Venezia e i Balletti Russi (Sergej Djagilev morì a Venezia nel 1929 in un albergo, sprovvisto dei soldi per pagarlo) di Valerij Voskobojnikov, musicista; e sulla moda d’inizio Novecento di Doretta Davanzo Poli, storica del costume.

Ricordiamo che nei Musei Civici Veneziani l’ingresso è gratuito per i cittadini residenti e nati nel Comune di Venezia.
Palazzo Mocenigo, San Stae, Santa Croce 1992. Orario fino al 31 marzo 10-16 (biglietteria 10 – 15.30). Chiuso il lunedì e 25 dicembre, 1 gennaio. Intero euro 5,00 Ridotto euro 3,50.

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