Dalla cellula alla singolarità (l’evoluzione non finisce mai): un titolo molto semplice per un giochino irresistibile. Partite dal brodo primordiale e, un po’ alla volta, create la vita così come la conosciamo, passo per passo. Poi potete anche cominciare a sperimentare evoluzioni parallele. Gratuitamente. Per tutte le età e per tutti i dispositivi. Ore e ore di tranquillità.
Il successo mediatico della serie Netflix La regina degli scacchi (ma il titolo originale The Queen’s Gambit è meglio) ha fatto tornare di moda l’antico e bellissimo gioco degli scacchi, alquanto negletto negli ultimi decenni dementi. Se ne sono sorpresi con estremo piacere anche gli appassionati italiani, abituati ingiustamente all’ombra mediatica in cui il gioco è odiernamente scivolato dai fasti di un tempo. Pubblichiamo l’editoriale di dicembre della rivista Torre e Cavallo, Scacco! che potete trovare online.
L’imbarazzante questione della discriminazione razziale nel mondo dei giochi
Zanzorzi Zancopè
Nel mondo della globalizzazione del consumismo ideologico, dell’idea pop della democrazia occidentale in cui il conformismo delle opinioni vale più delle idee e l’apparenza conta più di tutto, si assiste al paradossale confronto tra razze e razzismo nel mondo dei giochi, dove secondo alcuni gli orchi e tanti altri cattivi sarebbe discriminati in base a pregiudizi.
Per niente buonista, è disponibile da giocare in rete
Judith Rose
Direttamente dalla preistoria dei giochi per computer uno sparatutto in prima persona in cui un’eroe gay deve salvare l’Imperatrice Nelda prigioniera dai sotterranei degli Omofobi e riportarla nella splendida dimora di Castle GayKeep, senza spezzarsi neanche un’unghia (finta). Quando uscì, nel 1992, scatenò un bel po’ di polemiche, com’era nelle intenzioni del suo creatore.