Un gin al limone
Dalla Costiera Amalfitana
Comincia con questa prima recensione di un gin italiano la collaborazione a ll Ridotto di Martin Fone, scrittore di libri interessanti e pubblicista, con sede a Frimley nel Surrey nel Regno Unito. Nel suo sito (i collegamenti in calce) si occupa di notizie varie e spesso amene, storie di parole (inglesi), libri, gin. Di quest’ultimo argomento scrive a giovedì alterni, ed è ben felice di condividere con i nostri lettori le sue avventurose scoperte in questo vasto mare.
FRIMLEY — Vi piace il limone? Fino al pieno sviluppo del Ginaissance (come chiamiamo da queste parti il Rinascimento — Renaissance, del gin) una fetta di limone era la forma di guarnizione più popolare, praticamente l’unica, per prepararsi un gin and tonic. Al giorno d’oggi, se ne ordinate uno stravagante in un bar moderno, è probabile che vi venga presentato con una gamma molto più ampia di guarnizioni, specialmente coordinate — almeno così dicono — per completare il sapore e gli aromi del gin che avete scelto. Sarò pure retrogrado e anche misoneista, ma è un’aggiunta non necessaria alla bevanda e può distrarre dal gusto sottostante del gin. Preferisco il mio gin and tonic proprio alla vecchia maniera: con un’acqua tonica decente e un po’ di ghiaccio, ma non troppo: perché sennò diluisce anche il gin.
Se invece state cercando un tocco di limone nel vostro gin senza dovervi preoccupare di affettare il frutto (cosa a volte anche pericolosa, dipende), allora Malfy Gin con limone potrebbe essere proprio la strada giusta. Ovviamente, lo si capisce già dal nome: così benvenuti nel regno Con Limone. Per questo gin vengono usati due tipi diversi del giallo agrume: un tipo siciliano, e quelli coltivati sulla Costiera Amalfitana (da cui, appunto, il nome). Questi ultimi in particolare sono rinomati per le loro qualità aromatiche e hanno più vescicole oleifere e più ricche di olio essenziale rispetto ad altre varietà. Per ridurre l’elevato contenuto di olio nel liquore ed eliminare la possibilità che intorbidisca quando diluito (effetto pernod, per capirci), dopo la distillazione il gin viene filtrato a freddo.
Malfy continua il tema italico con uno spirito di base distillato da grano italiano e bacche di ginepro da coltivazioni in Toscana. Nella ricetta anche pompelmo e arancia. Prodotto presso la distilleria Torino Distillati ha un gradazione alcolica del 41%: abbastanza forte da farne riconoscere la presenza, ma non troppo forte da rovinarvi la libagione serale.
La bottiglia è appariscente, ma in qualche modo discreta: un corpo tozzo e cilindrico che porta a un collo corto, con un turacciolo composito con un corpo in legno e il tappo vero e proprio, artificiale, blu chiaro, il tutto ricorda nella forma un limone, con un buon effetto nel design. L’etichetta è un mix di giallo limone per il bordo e il nome del gin con uno sfondo blu pallido vibrante. La combinazione di colori è esteticamente gradevole. Sul retro della bottiglia c’è una descrizione del prodotto in bianco, ma il carattere è troppo piccolo perché i miei occhi acquosi possano decifrarlo facilmente. Ahimè, a parte il limone e gli altri agrumi non c’è alcuna altra indicazione su cosa sia stato messo nella ricetta.
Allora, insomma, com’è?
Togliendo il tappo, la sensazione prevalente è stata il profumo di limone, ma subito hanno iniziato a farsi sentire aromi più sottili: un odore di arancia più amaro e solo un accenno di ginepro. In bocca il liquore cristallino è incredibilmente limonoso, una sensazione direi croccante e piccante come se la buccia fosse stata appena spremuta solo per te. Il limone, però, non si prende proprio tutto: rimangono persistenti sentori di ginepro e liquirizia a conferirgli un gusto di gin più rotondo; e anche se nel retrogusto è inevitabilmente predominante il limone, sono rilevabili alcune sensazioni di spezie e pepe.
Può essere descritto solo come un gin a forte base di limone, ma, cosa interessante: una volta passato dall’assaggiarlo pulito all’aggiunta di un’acqua tonica, il limone nel quadrante degli aromi sembrava scendere di una tacca o due e agli altri elementi è stato dato più spazio per respirare. È adatto per una bevanda rinfrescante e interessante, un gin contemporaneo e aromatizzato che, se vi piace il limone, sarà difficile da superare. Forse è la quintessenza del gin estivo.
Alla prossima volta, salute!