Il Wessex di Alfredo il Grande
Un gin di grande effetto
Alfredo, come suggerisce il suo soprannome, è una delle più grandi figure dell’antica storia inglese, che guidò la lotta contro le scorrerie dei predoni vichinghi in decisive battaglie. Primo re d’Inghilterra, diede anche inizio alla storiografia britannica, alle leggi patrie e alla marina da guerra, è santo cattolico e grande uomo di Dio per gli anglicani. Anche se poi quasi tutti qui lo ricordiamo per aver lasciato bruciare le pagnotte che una ignara paesana (ignara che egli fosse il re, e che fosse così distratto) gli aveva affidato, venendone poi asprissimamente redarguito (il re).
FRIMSLEY — Naturalmente, Alfredo il Grande visse in anticipo di alcuni secoli sulla prima menzione registrata del gin e quindi la sua associazione con il Wessex Alfred The Great Gin è dovuta più alla geografia che allo spirito. Tuttavia, il Ginascimento prospera su una buona storia di marketing e la distilleria ha sede a Wormley, nella contea del Surrey, che è stata incorporata nel Wessex.
Più pertinente al gin in questione è il profondo interesse e la sete di conoscenza degli anglosassoni per le proprietà culinarie e medicinali delle erbe, e alla tradizione di raccoglierle in cataloghi dettagliati delle erbe e degli intrugli a loro associati nelle opere note come Erbarii. L’approfondita lettura di uno di questi libri ha ispirato la coppia, marito e moglie, Jonathan e Gill Clark, ad aggiungere un tocco di erbe Wessex al loro gin.
Il nome di Jonathan Clark può suonare familiare agli appassionati di gin e con buone ragioni poiché era la forza trainante della distilleria City of London. Dopo quella che potrebbe essere descritta come una curva di apprendimento ripida, si è ritirato dall’attività nel 2017. Ma gli è stato difficile resistere al richiamo della distillazione del gin; e ha deciso di fare un altro tentativo. Il risultato: Wessex Distillery.
I gin della City of London avevano due caratteristiche molto distintive, liquori intensamente dominati da ginepro e agrumi e uno stile straordinario nelle bottiglie. Non sorprende quindi che l’ultima impresa di Clark segua questo sentiero da tempo ormai battuto. La bottiglia è sbalorditiva, di forma tozza con un collo ampio e corto e realizzata in vetro dentellato turchese con Wessex impresso due volte sulla spalla. È stato un piacere vedere un tappo di sughero naturale. L’etichetta e la parte superiore del tappo presentano un drago, il simbolo del Wessex, anche se guarda a destra mentre normalmente guarda a sinistra.
L’etichetta sul retro della bottiglia racconta che si tratta di un «tradizionale gin secco, a base di ginepro, una sottile combinazione di coriandolo e spezie per creare un lungo finale di miele e agrumi». Sembra proprio il mio tipo di gin e per me il punto di particolare interesse era l’uso del cerfoglio medicinale, che oltre ad aggiungere un tocco simile all’anice al profilo aromatico era usato dagli erboristi per aiutare con problemi di stomaco, abbassamento della pressione sanguigna e migliorare la circolazione. Che ci farebbe bene un po’ a tutti.
La prova del fuoco però è il suo sapore e a questo gin non manca per nulla. Rimuovendo il tappo, il liquore emana una dichiarazione di intenti molto chiara: con un aroma che ricorda il ginepro, le spezie e gli agrumi. Non delude, poi, il distillato chiaro, limpido, con il ginepro in primo piano, seguito da vicino da note più morbide e speziate e agrumi; prima che emerga un tono più floreale e poi un finale dolce di miele. Il retrogusto è pulito e di lunga durata, completando un gin meravigliosamente equilibrato.
I distillatori che stanno introducendo botanici insoliti nella loro miscela non possono resistere alla tentazione di alzare il volume al massimo per assicurarsi che la loro presenza sia percepita. I distillatori qui hanno invece saggiamente resistito alla tentazione. Gli elementi di anice del cerfoglio sono rilevabili ma non a rischio di sconvolgere l’equilibrio della bevanda.
È un gin di grande effetto. Provatelo.
Alla prossima volta, salute!