Una mano apollinea
La lettura della mano di Susanna
cara Susanna,
per leggere la tua mano mancina (quella soggettiva) servirebbe un trattato, tali e tanti appaiono i risvolti interpretativi, evidenziati da un palmo strapieno di segni tormentati ma non per questo tutti negativi e da dita dalle molteplici attitudini, tipiche di chi possiede una forma mentis improntata al meticciamento culturale e al sapere interdisciplinare che esige una testa a trecentosessanta gradi, per dirla con l’accademico di Francia Edgar Morain, pedagogo, sociologo e filosofo di rango.
Nella tua breve presentazione, oltre al dato anagrafico, riferisci di essere un’insegnante in pensione. Invece sei qualcosa di più poiché riassumi le tre componenti qualitative della risultante maestria: affabulazione da cantastorie e da teatrante, spiccato senso ritmico ma anche capacità di scrittura sorretta da effervescenze creative in linea con un carattere sempre alla scoperta di novità e quindi in perenne divenire. Ne esce una miscellanea culturale che attinge da varie fonti e da varie esperienze prima scomposte e poi ricomposte da un tuo procedere mentale che attinge dal profondo dei cuori, delle situazioni e dei costumi della gente.
Sia dalla lettura chiromantica che fisiognomica della tua mano sinistra, ma pure da una valutazione chirologica più complessiva, emergono alcune vistose particolarità nei segni principali disegnati nell’ampia superficie palmare, soprattutto nelle linee del Cuore, della Testa, del Destino e di Apollo. Ma anche le dita non scherzano, soprattutto in riferimento al pollice e all’anulare, dal momento che il primo (gioviano) riassume in sé le peculiarità delle altre dita, mentre il secondo (sotto l’influsso di Apollo) declina l’arte in tutte le sue variegate inclinazioni.
La tua mano ben proporzionata in quanto a forma, con punte delle dita arrotondate e pollice più piccolo della media, s’avvicina ai parametri che la classificazione chiromantica tradizionale delinea come artistica. Morale della favola: chi la possiede ama il bello soprattutto non esibito, quello che non appare all’esterno ma va valorizzato e scoperto cogliendone l’essenza.
Il soggetto apollineo risulta inoltre socievole, versatile, creativo e dotato di fervida immaginazione. Ma il lato peculiare della tua personalità consiste nel fatto che trovi nell’arte povera, quella che attinge dalla tradizione, l’ispirazione maggiore.
Dal dito ai Apollo, dominante sugli altri, scopriamo l’irrequietezza del tuo carattere, portato ad annoiarsi mortalmente di fronte al lavoro di routine e alla ripetitività senza sussulti. Di qui la ricerca spasmodica di nuove emozioni, di nuovi stimoli.
La mobilità che caratterizza la tua psiche ben s’addice a professioni in cui creatività, sensibilità artistica e buon uso della parola trovano applicazione sul campo. Anche l’insegnamento fatto alla tua maniera, autorevole senza mai sfociare nell’autoritario, è risultato un ottimo trampolino di lancio per sedurre i tuoi allievi sia sul piano umano che artistico-culturale.
Eppure si cela in te un qualcosa d’irrealizzato, come indicano le lineette che tagliano il monte di Apollo.
Nella seconda falange dell’anulare compare altresì una linea circolare intrusiva per marcare ancor più l’esigenza di dare praticità e ragionevolezza ad un talento espressivo altrimenti troppo incline ai voli pindarici, alla mancanza di concretezza.
Del resto anche nella Linea della Testa, dal percorso frastagliato ma comunque lungo e profondo emerge accanto all’estro creativo il solido impianto speculativo della ricercatrice e della programmatrice, dote che ben s’addice agli insegnanti di vaglia. Resta però il rammarico di non aver praticato l’arte a tutto tondo, come prima professione. Adesso, in pensione, puoi riguadagnare il tempo perduto e cimentanti in più impegnativi orizzonti.
Il tuo ampio palmo disegna la linea della Vita attaccata a quella della Testa: partono dallo stesso punto per poi staccarsi definitivamente. Ma solo in apparenza, dal momento che la linea della Vita, nell’ultima parte del suo tragitto, si collega alla linea del Destino che a suo volta si ricollega alla linea della Testa, disegnata secondo i parametri di una mente acuta.
Non è finita. Dalla tua linea del Destino, diretta verso monte di Saturno, ai piedi del dito medio,
si dipartono altre due linee: quella di Apollo (detta anche del Sole) e quella di Mercurio (o della Salute). La linea apollinea, che raggiunge il suo obiettivo alla fine di un cammino abbastanza tortuoso e frastagliato, porta a compimento non tanto una realizzazione economica quanto interiore, essendo deputata alla capacità di concretizzare i nostri interessi più profondi.
Per quanto concerne invece la mercuriana linea della Salute, siamo in presenza di una donna dotata di un recupero fisico rimarchevole: ieri sembravi uno straccio ed oggi fai faville.
Tutto si tiene, in un moto circolare continuo. Ne consegue che la linea del tuo Destino, da qualsiasi versante tu la prenda, è un labirinto emotivo di gioie e dolori, di pulsioni negative e positive, di delusioni e speranze. Ma tu non demordi, sei una combattente nata. La circolarità delle tue linee palmari va spiegata così: sta vegliando su di te (nel senso più nobile e profondo del termine) una figura genitoriale di riferimento che sta sempre al tuo fianco anche quando credi di averla perduta per sempre. Funge da immagine speculare di te stessa.
Per quanto concerne il tuo ciclo esistenziale, un percorso che parte dal primo braccialetto rende plausibile un’esistenza molto lunga, pur con qualche ostacolo da superare.
Infine la linea del Cuore, così anomala rispetto alla norma da richiedere un consulto in separata sede, prendendo in visione anche la mano destra, ossia quella oggettiva. Per il momento, stando al percorso amoroso della mano soggettiva, rileviamo che hai sempre trovato sul tuo cammino uomini certamente validi ma portati a cogliere di te solo alcuni petali della tua copiosa pianta in fiore. Perciò ti hanno sempre amata per quello che tu apparivi ai loro occhi, rallegrandosi con te per i successi ottenuti. Non capivano invece che non eri del tutto felice. In realtà le tue aspirazioni appaiono ben altre: quelli che per loro risultano traguardi per te rappresentano soltanto punti di partenza.
Ad uno scrittore che ha tante cose da raccontare i libri pubblicati non saranno mai troppi, così come non saranno mai troppe le ore d’insegnamento per una docente che trasmette sapere ai suoi allievi.
È così anche in amore.★