Le strade di Vienna
la notte
Le nuove poesie di Fabio Strinati
Non finisce mai di sorprenderci Fabio Strinati, uno dei più interessanti giovani poeti italiani dallo stile raffinato, profondo e originale. Anche stavolta, in queste nuove poesie tradotte in tedesco dalla penna felice di Klaus Ebner, poeta, scrittore, saggista e traduttore molto conosciuto in Austria (scrive sulle società multiculturali, le mentalità differenti, le lingue e le etnie), mostra il suo deciso respiro internazionale dopo gli approdi in altre lingue come il catalano e l’albanese. Chi avesse voglia di rileggerlo, può richiamare dal nostro archivio elettronico gli articoli «Soffia nel vento la poesia di Strinati» (tradotto in catalano da Carles Duarte i Montserrat), «Tutto un respiro il vento di Berat» (tradotto in albanese da E. Sella), e «Un lipogramma a onor del Baffo».
VOLA VIA NEL VENTO
IN DEN WIND
FABIO STRINATI a/für KLAUS EBNER
Luci nella notte, strade di Vienna
illuminate nel profondo
vie come voragini intessute
nel vento, soffiano parole
antiche colme di cimeli
sotto un raggio di luna
che si mescola… la sera
un tonfo nel profondo.
Lichter der Nacht, Straßen Wiens,
im Innersten erhellt,
verwobne Falten die Wege,
der Wind umspült mit Worten
alte Gipfel der Erinnerung
unter einem Mondenstrahl –
er mischt sich ein… der Abend ist ein
dumpfer Widerhall im Innersten.
Bisbiglia nel vento una foglia
ciondola nel vuoto, sembra
un uomo di carta sbiadito,
leggero come frasche
in una solitudine che trema
tocca terra un corpo
d’inquietudine, la sera
nel grigiore dell’inverno.
Ein Blatt im Winde flüstert,
baumelnd in der Leere, wie ein
Zettler, ganz verwelkt
und leicht wie Laub,
zitternd in der Einsamkeit, ein
Körper voll der Unruh, der
die Erde nun berührt, am
Abend ganz im winterlichen Grau.
Piove: strade allagate, mura fradicie
le nuvole che si rincorrono. Un albero,
piegato dal vento ulula quel verso
di tramonto e si spalanca verso la sera
l’umanità stracolma, d’ansia e di natura.
Regen: Straßen überflutet, Mauern nass,
die Wolken spielen Fangen. Ein Baum,
gekrümmt vom Winde, heult den Vers
zum Sonnenuntergang und öffnet sich dem Abend.
Menschen: voll der Unruh und der Nacktheit.
Vermelis dentro uno spazio breve
si sparge nell’aria un tocco
d’algebra e di violino. I suoni, producono
versi di liquore distillati coi colori
dei campi, febbricitanti nostalgia.
Vermeille in engem Raum,
durch die Lüfte streut ein Anklang:
Algebra und Violine. Töne schaffen so
mit Felderfarben destillierte
Verse, nostalgisch fiebernd, aus Likör.
Vienna ricoperta da uno strato di freddo
penetra nel cuore, una lancia
nella nebbia e nel tempo è quel verso
di poesia nuda, asciutta in gola
scruta in una mano il palmo della notte,
una foglia caduta dall’alto.
Eine Schicht aus Kälte über Wien,
die Stadt im Herzen, dieser Vers aus nackter
Poesie ist eine Pike durch den Nebel
und die Zeit, trocken in der Kehle,
suchend auf der Hand die Nacht;
ein Blatt, von hoch gefallen.
Traduzione, ad opera di Klaus Ebner.