La quarta vendemmia

Entusiasticamente terminate le rarissime bottiglie di vini autoctoni strappati dall’oblio

Anche quest’anno la Distilleria Bottega ha celebrato, secondo tradizione il rito della vendemmia, nei vigneti di proprietà che circondano la sede dell’azienda. L’evento, giunto quest’anno alla quarta edizione, è stato un mix di tradizione, fascino e goliardia.

I grappoli d’uva sono stati raccolti dai Compagni de Calza «I Antichi» di Venezia, che hanno indossato gli storici costumi veneziani del ‘700. Subito dopo, le stesse uve sono state pigiate con i piedi negli storici tini di legno ritornati per l’occasione in piena attività. Al rito hanno partecipato alcune belle ragazze, che hanno contribuito a riscaldare l’atmosfera. Questa tradizione, particolarmente diffusa nelle campagne venete fino al secondo dopoguerra, si traduceva in una festa contadina nel corso della quale nascevano amicizie, amori, passioni. L’assaggio del primo mosto derivante dalla spremitura era riservato al mezzadro che, nel corso dell’intera annata agricola, si occupava della coltivazione dei campi e gestiva l’andamento della casa colonica.

Sempre nel segno della rievocazione storica si è tenuta una degustazione di 4 vini da vitigni autoctoni che sono stati salvati dall’oblio e che sono stati selezionati da Diego Tomasi, ricercatore dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano.
I compagni de Calza, nel corso della serata, hanno rievocato le suggestioni della Serenissima Repubblica di Venezia con poesie inneggianti al vino e con citazioni erudite.

La Distilleria Bottega ha inoltre presentato il progetto di indicare per tutti i propri liquori la denominazione d’origine delle materie prime utilizzate. Al momento questo specifico riferimento riguarda il Limoncino (con utilizzo esclusivo di limoni di Sicilia), il liquore alla Cannella (prodotto con la varietà Cinnamomum Zeylanicum dell’isola Ceylon) e il liquore alla Liquirizia (che ha origine dalla pregiata pianta coltivata in Calabria).

Vini da vitigni autoctoni

Una buona parte dei vitigni autoctoni delle diverse regioni italiane sono di fatto scomparsi, soppiantati dai vitigni di origine francese e da quelli del nostro territorio, da cui derivano vini di interesse commerciale consolidato. Tuttavia la varietà delle viti rappresenta per la nostra enologia un patrimonio storico e culturale da salvaguardare.

Partendo da questi presupposti, due autorevoli ricercatori, quali Diego Tomasi dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano e Stefano Soligo di Veneto Agricoltura, hanno elaborato un progetto di ricerca con la finalità di riscoprire e valorizzare i vitigni autoctoni del Veneto e del Nordest. La Distilleria Bottega ha appoggiato pienamente l’iniziativa e ha messo a disposizione un piccolo vigneto, dove sono state impiantate alcune rare barbatelle, patrimonio della nostra realtà viticola regionale. Due anni dopo, le prime uve nate da questi vitigni in via di estinzione sono state oggetto di microvinificazioni. Ne sono nati dei vini sperimentali. Alcuni sono stati scartati a priori dopo le prime degustazioni alcuni altri sono stati conservati per essere degustati in occasione della Festa della Vendemmia.

A questo proposito sono stati scelti 4 vini rossi, originati da questi 4 vitigni autoctoni strappati dall’oblio: Turchetta, Recantina Forner, Oseleta e Marzemina Bianca. Si è trattato quindi di una degustazione storica e unica, anche perché di ognuno dei vini selezionati erano disponibili due sole bottiglie. ★

La quarta vendemmia