Il gioco
dell’amore
e del caso
Una versione bilingue, francese e italiano, del capolavoro di Pierre de Marivaux Il gioco dell’amore e del caso ha aperto il programma teatrale dell’Accademia di Francia a Roma per i trecentocinquant’anni dalla fondazione; una serie di spettacoli nelle due lingue per condividere con il pubblico franco-italiano il meglio del repertorio teatrale francese in lingua originale.
ROMA — «Il mio mestiere è creare un legame tra pubblico e artisti» dichiara Muriel Mayette Holtz, la prima donna a dirigere l’Accademia di Francia a Roma. Molti grandi nomi si sono alternati nei 350 anni di storia dell’Istituzione situata a Villa Medici. «Sono particolarmente orgogliosa, come francese, ma soprattutto come donna, di essere alla guida dell’Accademia, perché credo che la cultura e l’arte siano il collante tra i popoli, la chiave per rimescolare i confini superando le differenze».
Parigina, attrice, regista, chevalier de l’ordre national du Mérite e officier des Arts et des Lettres, membro dell’Académie des beux-arts, Muriel Mayette-Holtz è stata anche la prima donna ad aver diretto la Comédie-Française. I numerosi anni di esperienza teatrale sono alla base del suo successo come direttore istituzionale, ponte tra linguaggi multidirezionali e la città.
Per ribadire il suo amore per il teatro, ha diretto lei stessa la messinscena del capolavoro di Pierre de Marivaux Il gioco dell’amore e del caso in scena fino al 20 luglio nei meravigliosi giardini di Villa Medici.
Al tramonto, mentre dalla collina del Pincio si ammira Roma all’accendersi delle luci della sera, la facciata interna della villa fa da scenografia alla pièce, la più rappresentata in Francia e nel mondo fin dal suo esordio, avvenuto nel 1730 a Parigi con gli attori della Comédie Italienne.
Lo spazio teatrale si dilata tra l’architettura reale della villa e i suoi giardini. Lo scambio di identità tra Silvia, figlia del nobile Orgone, e Lisetta la sua serva, tra il promesso sposo Dorando e Arlecchino, è lo stratagemma adottato per osservare l’altro prima del matrimonio. Il doppio scambio di ruoli dà luogo a un flusso inarrestabile di equivoci, Marivaux con leggiadria svela la complessità dei sentimenti e il mistero dell’amore, la finzione e la funzione delle maschere sociali. Gelosie, ripicche e chiarimenti fino al gran finale col doppio matrimonio. Due storie d’amore che terminano con il lieto fine e, come previsto, i valletti si sposano con i valletti e i padroni con i padroni.
Nei panni dei protagonisti: Silvia è Marina Occhionero; Dorante è Luca Tanganelli; i panni di Lisetta li veste Marial Bajma Riva; Matteo Cecchi è Arlecchino, Matthieu Pastore è Mario, Antonio Meta è un servo; l’eclettico Gérard Holtz interpreta la parte del padre di Silvia, il nobile Orgone; Holtz, un noto volto della tv francese, nonché marito nella vita di Muriel Mayette, ha suscitato molta curiosità nel pubblico.
La compagnia recita il testo in due lingue, passando dal francese all’italiano e dall’italiano al francese. Questo sarà l’inizio di una serie di spettacoli nelle due lingue che l’Accademia promuoverà, per condividere con il pubblico franco-italiano il meglio del repertorio teatrale francese in lingua originale.