In mostra alla Galleria Bugno San Marco ( campo San Fantin, fino al 15 luglio) i Nudi 1975 di Peggy Finzi, pittrice veneziana classe 1922. La pittrice, nata da una famiglia di musicisti e cresciuta a Ginevra, ha frequentato scuola d’arte in Svizzera e l’Accademia di Belle Arti di Venezia, ed è stata allieva di Luigi Tito e Giorgio Zennaro negli anni settanta.
VENEZIA — La serie di nudi di Peggy Finzi è datata 1975 e mostra la capacità dell’artista di elaborare questo tema così diffuso nell’arte di tutto il novecento.
Attiva in pittura fin da giovanissima, figlia d’arte e cresciuta in un ambiente culturale tipicamente mitteleuropeo, Peggy non si cimenta solo nella pittura. ma anche nel teatro e nella musica. A Ginevra segue i primi corsi di scultura che poi prosegue anche a Venezia con i maestri Giorgio Zennaro e Gianfranco Tramontin.
In questi nudi, dalle forme ampie, il segno è duro e incisivo, i volumi fanno pensare a bozzetti per opere plastiche. L’artista non indulge nel colore e pone attenzione quasi esclusivamente alla forza espressiva del segno e della massa plastica.
Ampie superfici acromatiche riempiono le tele, il segno spesso, sintetico, non sottolinea i particolari,le linee spigolose ed essenziali ci riportano a Picasso cubista e all’Espressionismo tedesco. Nessun cedimento a forme eleganti e sensuali né alla morbidezza che il corpo femminile richiama, scolpiti nella pietra, carichi di forza e di energia i nudi della Finzi non ricordano le rassicuranti morbidezze matissiane o le ampie e tondeggianti volumetrie
di Marino Marini ma il segno plastico e duro di Germaine Richier.
Le forme occupano tutto lo spazio e non lasciano intravvedere rassicuranti profondità. Le masse acromatiche, quasi in controluce vanno verso lo spettatore ed invadono lo spazio visivo dell’osservatore dando più forza alle immagini. Questa artista ci sorprende per il coinvolgimento emotivo che le sue tele creano e di questi tempi non è poco. ★