Cinquanta eventi per
far festa a Donatello
La rassegna aperta fino al 26 luglio
Al Museo Diocesano di Padova non c’è solo la straordinaria opportunità di ammirare per la prima volta insieme i tre Cristi di Donatello: quello dei Servi, quello del Santo, quello di Santa Croce a Firenze. Si può assistere anche a una serie di eventi. Concerti, conferenze, lezioni. E rievocazioni storiche come quella di Sordevolo, nel biellese, con quattrocento figuranti e quaranta repliche per tutta l’estate.
PADOVA — Donatello svelato, la mostra aperta al Museo Diocesano di Padova sino al 26 luglio, sta assumendo i contorni di un vero evento. Altissimo l’interesse che si è conquistata la notizia del restauro del Cristo della Chiesa dei Servi, e della opportunità, mai prima verificatesi e difficilmente ripetibile anche in futuro, di presentare, l’uno accanto all’altro, i tre Cristi di Donatello: quello dei Servi, appunto, quello di Santa Croce a Firenze, entrambi lignei, e il Cristo in bronzo posto sull’altare maggiore della Basilica del Santo, a Padova.
Il Museo Diocesano ha affrontato questo appuntamento, che è legittimo definire come storico, con la volontà di aprirsi – com’è del resto nella sua linea – a tutti, credenti e non credenti, dai ragazzi delle scuole agli specialisti internazionali. Facendo sistema, rete con diverse realtà territoriali e nazionali, per «creare ponti di conoscenza e confronto», come sottolinea il direttore Andrea Nante.
Il Diocesano ha mobilitato per Donatello le scuole della Diocesi e non solo. «La nostra struttura, chiosa il Direttore – si è impegnata da sempre in questo ambito, forte anche delle mostre dedicate a I colori del Sacro che ogni due anni proponiamo, e che richiamano almeno trentamila mila bambini per visite e laboratori. Anche per i Cristi di Donatello abbiamo studiato visite guidate per i più piccoli e per i ragazzi e laboratori specializzati per scuole e famiglie». Intorno alla mostra si sono coagulate anche collaborazioni importanti, come quella con il Festival Biblico.
Ma le collaborazioni, diverse e importanti, raggiungono anche un altro evento di rilevanza europea, la Passione di Cristo che viene rievocata, ogni quattro anni (e il 2015 è uno degli anni in cui cade l’evento) a Sordevolo, nel biellese. Si tratta di una rappresentazione unica in Italia per imponenza e struttura, con oltre quattrocento figuranti coinvolti, riproposta in quaranta repliche per tutta l’estate. Richiama molte decine di migliaia di spettatori dall’Europa e nord America.
Un accordo di scambio di sconti sui biglietti è stato raggiunto con la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (che per altro è il main sponsor della mostra “Donatello svelato”) e che in Palazzo del Monte, ovvero nella medesima piazza dove si affaccia anche il Museo Diocesano, ha promosso la mostra Questa è guerra!. Chi andrà ad una delle due mostre avrà diritto all’ingresso ridotto all’altra. Pari accordo di collaborazione è stato attivato anche con le mostre donatelliane promosse dal Comune: Donatello e la sua lezione. Sculture e oreficerie nella Padova fra Quattro e Cinquecento presso i Musei Civici agli Eremitani e Palazzo Zuckermann fino al 26 luglio, Donatello al Santo di Padova presso Museo Antoniano, Gioiello Contemporaneo. Omaggio a Donatello. Premio Internazionale Mario Pinton II edizione presso l’Oratorio di San Rocco, sempre fino al 26 luglio.
Andrea Nante e i suoi collaboratori hanno affiancato alla mostra un ampio ventaglio di iniziative culturali intorno al tema della mostra stessa, ovvero la Crocifissione e il Mistero della Passione di Cristo. Su questo tema, in catalogo, è stato chiesto un intervento del Priore di Bose, Enzo Bianchi. Il Priore, per iniziativa della Diocesi, è anche intervenuto in una lectio pubblica in Cattedrale.
La Passione, si sa, è stata soggetto di diversissimi film, dal celebre La passione di Cristo (2004) girato a Matera e diretto da Mel Gibson a Il Vangelo secondo san Matteo (1964) girato egualmente nei Sassi di Matera da Pier Paolo Pasolini, passando per diverse altre opere – talvolta controverse – di Scorsese, Zeffirelli, Olmi, Bognuel, sino alle hollywoodiane Il Re dei re di Ray e La più grande storia mai raccontata di Stevens o a quel mitico Jesus Christ Superstar che ha influenzato una generazione.
Come ha detto il laico Damiano Damiani, «è difficile immaginare una sceneggiatura più avvincente del racconto della Passione, ricco com’è di colpi di scena, e con un finale memorabile». Per questo, collateralmente alla Mostra, si stanno definendo i contenuti di un ciclo di film sul tema della Passione. Ampio spazio è stato riservato anche alla musica, egualmente con concerti intorno al tema della Passione.
«La mostra – conclude Nante – ha fatto insomma da filo conduttore, da punto di riferimento, a un programma che si è sviluppato per oltre cinquanta iniziative riguardanti non solo gli approfondimenti storico artistici, ovviamente d’obbligo al pari di quelli religiosi. Per una visione d’insieme su come le diverse arti abbiano intersecato il grande tema della Passione».
Donatello svelato. Capolavori a confronto
Padova, Museo Diocesano
fino al 26 luglio