Poeti in erba
poeti di…versi
Un libro molto speciale
Ventisette alunni della scuola elementare «Carraresi» di Padova hanno provato a poetare alla maniera di Ungaretti, Cardarelli, Leopardi, Sinisgalli e Brodskij, seguendo un’appassionata e innovativa iniziativa didattica dell’insegnante Paola Corradin. Alla fine ne è uscito un libro affascinante, data l’età dei poeti, pubblicato dalla Michael Edizioni di Treviso, che disvela i sentimenti più profondi dell’animo dei bambini, e riserva anche alcune sorprese molto piacevoli. Dietro questo lavoro una precisa strategia educativa, spiega l’insegnante, per entrare con leggerezza nell’emotività degli scolari.
PADOVA — Poetare alla maniera di Ungaretti, Cardarelli, Leopardi, Sinisgalli e Brodskij: è l’ambizioso progetto portato a termine con contenuti d’eccellenza dagli alunni della classe V B della scuola elementare “Carraresi”. I risultati raggiunti sono parsi così significativi da giustificare l’uscita di un vero e proprio libro di poesie intitolato “Noi, poeti di…versi” curato dalla Michael Edizioni di Treviso che ha saputo cogliere la valenza educativa di tale iniziativa in una scuola primaria. La presentazione ufficiale di questo lavoro collettivo effettuato da ventisette poeti in erba nell’arco dell’ultimo biennio scolastico, è avvenuta nella sede “La forma del libro”, in una sala gremita.
Il libro ha una veste grafica impeccabile, con tanto di copertina a colori fatta con i disegni dei bambini. Si tratta di un’esperienza laboratoriale ideata, curata ed organizzata dall’insegnante Paola Corradin e coralmente gestita dalla poetessa Brunilde Neroni. Preparati fin dall’età di sei anni a “sentire” l’armonia dei versi, gli alunni hanno saputo dare alle loro capacità espressive la giusta spinta liberatoria. Versi che riflettono la miniera di sentimenti che giacciono nell’anima dei ragazzi.
L’insegnante Corradin spiega le motivazioni di fondo che l’hanno indotta a fare poesia con i bambini: “Mi sono chiesta fin dalla prima classe elementare quale strategia educativa adottare per entrare con leggerezza nei sentimenti e nell’emotività dei ventisette scolari a me affidati. Alla fine è prevalsa l’idea di scegliere la poesia come mezzo linguistico per dare una voce espressiva alle corde emotive dei bambini, in un unicum imprescindibile tra cuore e testa”. Ne delinea il percorso con chiarezza: “Prima percepire emotivamente il messaggio poetico per poi cogliere il linguaggio più profondo e recondito, facendo rientrare queste due componenti in esperienze liberatorie: attraverso i versi, pure se elementari, degli alunni della scuola primaria , si colgono delicati profili interiori altrimenti destinati a rimanere sopiti e nascosti per chissà quanto tempo ancora”.
I versi stampati in questo libro non hanno subito correzioni o modifiche strutturali di sorta. Sono frutto del rispetto assoluto della idee, dei sentimenti e del linguaggio del singolo bambino, salvaguardando solamente problematiche di ordine ortografico. La poetessa Brunilde ha gli occhi lucidi di commozione: “I testi sono davanti ai vostri occhi: singolari, vibranti, peni di fantasia e di quella creatività che il poeta conosce e desidera coltivare dentro di sé. Con vera partecipazione i bambini hanno dato forma a un progetto riuscito da ogni punto di vista”. Questi poeti di…versi hanno saputo liberare e loro pulsioni in un ventaglio di emozioni continue, diverse tra loro e per nulla scontate. Se la sono cavata alla grande perfino quando hanno dovuto poetare prendendo come riferimento “L’infinito” di Giacomo Leopardi.
Un alunno paragona l’infinito “ad un bacio che rimuove un brutto pensiero”, mentre un altro se lo immagina come “un oceano dove sei naufragato e da cui non riesci più ad uscire”. Altri ancora vivono l’infinito come un “vuoto incolmabile, un “buco dove sprofondano tante cose”. C’è addirittura chi tira in ballo la fantasia per spiegare il concetto di spazio-tempo illimitati: l’infinito “crea la fantasia che, come tale, non ha né fine né inizio, né spazi né confini”. “L’infinito mi insegue” è il grido lanciato da una poetessa undicenne.
Un libro che, attraverso il linguaggio poetico infantile adeguatamente incentivato e sorretto, fa emergere i chiaroscuri che ogni bambino coltiva dentro di sé e che nessuno, altrimenti, riuscirebbe a decifrare. Alla presentazione erano presenti genitori, fratelli, nonni e amici degli aspiranti poeti, ognuno dei quali ha letto un verso, scritto di suo pugno, per spiegare il concetto di poesia. Ne sono usciti tagli interpretativi di varia natura e spessore, tali da gonfiare le corde emotive degli adulti presenti. La poesia è…….”un modo per sfogarmi quando voglio senza che nessuno di giudichi”, oppure “uno scrigno di emozioni che parla al nostro cuore”, od ancora “libertà di perdersi sognando un tramonto, un’alba, una stella,un pianeta lontano”.
Per un altro ragazzo la poesia rappresenta invece “ciò che si fa sentire senza aprire bocca” o piuttosto “una sensazione che ti circonda sempre”, un “petalo di rosa unico e profondo nel suo profumo”, una “cascata di emozioni che vengono dall’anima”, un “amore libero di viaggiare senza limiti”, un “canto lirico con note infinite”, un ”insieme di versi che misurano i battiti del cuore” ma anche “il mondo dall’alba al tramonto, dal sole alla notte e pure un “cuore che non si ferma mai”. Una ragazza abbina la poesia ad “una farfalla che vola libera nel cielo”, mentre una sua compagna immagina i versi come “ un libro di emozioni difficile da scrivere” .
Per un altro mini-poeta la poesia appare un “modo ispirato per immaginare e sognare”, per un altro è un “luogo pieno d’amore, un pozzo di gioia, un rospo che canta”.Non mancano le interpretazioni filosofiche sulla poesia, avvertita come un “qualcosa che ti illumina nel cammino della vita”, un “concetto astratto che entra nel cuore come un sentimento emotivo”, “l’essenza della creatività” ma anche “un viaggio infinito con un inizio ma senza una fine ” oppure “un mare aperto con infinite possibilità”. Un ragazzino, con felice vena romantica, immagina i versi come “un tenero fiore di pesco che cade leggero nel cuore”. L’immagine finale proposta da una bambina proietta quello che la poesia rappresenta nel cammino individuale della vita: “E’ un foglio bianco, tocca a te disegnarci sopra”.