Giocattoli e arte:
da Balla, Ponti a Terragni
Mobili, arredi, oggetti, giocattoli dall’800 al 1950
Dopo il Moma di New York a Bologna esposti quattrocento oggetti provenienti dalla Collezione Marzadori. La preziosa raccolta delinea il design dedicato ai bambini. Artisti, architetti, designer celebri hanno fabbricato — oltre a giocattoli ed oggetti — anche arredi tavoli, sedie, destinati ai bambini. Si tratta di Giuseppe Pagano, Giò Ponti, Giacomo Balla, Giuseppe Terragni.
BOLOGNA — Tutto questo ed ancor di più è il risultato una raccolta effettuata negli anni da Maurizio Marzadori (gallerista e antiquario) venticinque anni fa, dopo la nascita della figlia. La prestigiosa raccolta consta di esemplari a partire dall’Ottocento sino al design dei giorni nostri. Molte sono le sezioni che raccontano l’interessante excursus. L’oggetto, il costume , il giocattolo la stoffa, le tradizioni regionali e i motivi folcloristici dedicati ai bambini. Un mondo per nulla omologato e ricco di connotati che esplorano il mondo-bambino in connessione con i luoghi e i tempi.
Il panorama sviluppa temi dedicati all’infanzia con l’intento di mostrare collezioni apposite di design per i piccoli. Tavoli e sgabelli, sedie e mobili progettati dall’architetto Ernesto Basile e realizzati dall’azienda Ducrot nel 1906.
Nella rassegna bolognese presentata anche una sezione dedicata all’asilo Sant’Elia a Como con l’idea rivoluzionaria di Giuseppe Terragni: la creazione di uno spazio, un luogo per bambini, un asilo-aperto, un progetto consistente di grandi vetrate piene di luce affacciate sul verde.
Mobili in miniatura sono invece quelli appartenenti all’eclettico Giò Ponti, mini-scrivanie in vetro e legno utile che parlano di sperimentazioni e funzionalità del vetro infrangibile brevettato dalla ditta Quentin di Firenze nel 1939.
Accanto a coloratissimi pallottolieri, lettini e camerette create da Lenci, lo stesso autore delle celebri bambole di feltro, la fantasia avanza negli oggetti fabbricati da Antonio Rubino (la matita del Corriere dei Piccoli), e ci riconduce ad ambienti appositamente creati per i bambini, nel pieno rispetto dei loro movimenti in uno spazio loro adatto, senza impedimenti. Quasi un immaginario montessoriano ricco di spunti e pensiero pedagogico iniziato già dalla metà dell’Ottocento.
Infine nella mostra bolognese da non perdere il curioso tessuto-arazzo animato dai disegni di Sergio Tofano con le inserzioni del celebre Signor Bonaventura, Barbariccia, Pizziri e il Bassotto; personaggi tratti dai personaggi dei fumetti e realizzato nel 1917 dalla ditta JSA. ★