I più grandi virologi

Della storia umana e anche inumana

E così, come che è come che non è: hanno fatto anche la classifica nazionale dei virologi, su un importante quotidiano nazionale. Che poi non crediate che io (Andrea Silvestri, per servirvi e anche per non servirvi che è meglio) e il Mauri (Vianello; dì ciao ai lettori, Mauri!) qua in Campo della Bragora non leggiamo i giornali e non siamo informati. E allora ecco qua: i virologi più importanti della storia umana e anche inumana, per voi (ma soprattutto per noi).

VENEZIA — Dopo la classifica (segreta) degli ammalati più impestati con il coronavirus più cattivo (il Papi è arrivato quinto, ma il virologo che veste sempre da sala operatoria non ha voluto dire chi erano i primi quattro) e fermo restando che in vetta all’hit parade mondiale dei virologi c’è sempre lo stesso (che il Plantigrado Biondo odia da morire e accuserà di avergli fatto perdere le elezioni) altro che quelli nostrani, crogiolatevi con queste brevi biografie dei virologi che hanno contribuito alla storia umana.

I buoni

2011 — La dottoressa Erin Mears, inviata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità negli Stati Uniti per combattere la pandemia di MEV-1 (con una letalità tra 25 e il 30 per cento) muore dopo aver contratto la malattia in uno degli ospedali d’emergenza che essa stessa aveva dato ordine di organizzare contro le resistenze di superiori e della popolazione impazzita. Senza di lei l’umanità sarebbe scomparsa.

1975 — Senza di lui non ci saremmo più: Robert Neville, ex medico militare e ultimo uomo sopravvissuto al conflitto batteriologico tra la Cina e l’Unione Sovietica del 1973. Gli altri sono tutti ammalati e sono diventati albini e psicotici, ma lui ha il vaccino: se lo inietta e si sacrifica per il bene del genere umano, salvandoci tutti.

I geni

1971 — Il dottor Mark Hall, chirurgo ed esperto ematologo, sventa la terribile minaccia di un agente patogeno caduto sulla Terra dentro un satellite e tenuto segreto dai militari americani dentro una base top secret nel deserto del Nevada. Solo lui capisce che il virus venuto dallo spazio riesce a vivere solo entro un ristretto giro di acidità (di stomaco e anche d’altro). Così basta buttare l’organismo nell’oceano e l’acqua salsa (come ben sapevano gli antichi veneziani) lo ha eliminato.

1995 — Il colonnello Sam Daniels, ricercatore medico dell’esercito, smaschera i suoi superiori che si sono lasciati sfuggire un’arma biologica basata sull’Ebola nella cittadina di Cedar Creek e salva la popolazione infetta con il siero che lui ha  estratto da una scimmia, capendo subito il tramaccio. Tra l’altro i generali volevano bombardare il paese per farla finita una volta per tutte.

2013 — Gerry Lane, ex investigatore delle Nazioni Unite per conto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, deduce finalmente che i velocissimi e tantissimi zombie in cui si è degenerato quasi tutto il genere umano sono attratti solo dagli individui sani, e lo dimostra infettandosi a caso con delle brutte malattie: non resta che impestare tutti quanti i sopravvissuti.

I cattivi

1975 — I cinesi di un laboratorio segreto cinese che hanno sviluppato un virus altamente letale e cinese che ha infettato tutta l’umanità (anche i cinesi) e sterminato quattromilanovecentonovantanove esseri umani su cinquemila. Praticamente sono sopravvissuti venti umani ogni centomila. Non si è ancora trovata una cura.

Il più mona (che non è neanche un virogolo)

2011 — Will Rodman, chimico farmaceutico, alla ricerca di un farmaco genico per curare l’alzhaimer infetta dodici scimmie con un un virus umano modificato (l’ALZ-112). Non riesce a curare l’alzhaimer ma in compenso fa diventare intelligenti tutte le scimmie che s’incazzano di brutto e tentano, riuscendovicisi loro sì invece, di sterminare il genere umano.

Noi andiamo a berci uno spritz prima che chiudano, e vi consigliamo di farlo anche a voi.

Salute!

 

I piu grandi virologi