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Circhi

L’Elefant d’Or di Genìs Matabosch

Equilibriste cinesi e acrobati russi sul podio di Girona

Roberto Bianchin

Tredici edizioni hanno portato il Festival catalano ad essere annoverato tra i migliori del mondo. 60 artisti di 15 Paesi con numeri mai visti prima nell’Europa Occidentale. Largo spazio ai numeri aerei, soprattutto alle cinghie, e agli artisti sudamericani e russi ed ucraini assieme. Un bel messaggio in favore della pace. Perché tra gli artisti non c’è guerra. Tra le creazioni di Matabosch, anche uno splendido museo del circo nella vicina cittadina medievale di Besalù. 

Il duo russo On Exhale, Elefant d'Or (foto RB per Il Ridotto).

GIRONA (Spagna) – Se sono bastati tredici anni di vita al Festival International del Circ Elefant d’Or di Girona, deliziosa cittadina catalana medievale di centomila anime nel nord-est della Spagna, per raggiungere (e talora superare) i livelli del  Festival di Montecarlo, il più famoso al mondo, che di anni ne ha quarantasette, un motivo ci sarà.

Sta tutto in un nome, quello del suo inventore, Genìs Matabosch (voto: 8,5), un educato professore di storia dell’arte, già titolare di una pregiata libreria specializzata nei terreni dello spettacolo nel cuore di Barcellona, oggi presidente della Circus Art Foundation oltre che creatore del più bel museo del circo esistente al mondo, il Palau International de les Arts del Circ a Besalù, piccolo borgo antico sui primi contrafforti dei Pirenei.

Lo scorso anno, con una super edizione, e il trionfo dei tre quadrupli salti mortali dei trapezisti messicani Caballeros (oro anche a Montecarlo quest’anno, voto: 8), il festival di Girona aveva rivaleggiato, per la qualità dei numeri presentati, proprio con il più regale dei festival del circo. Quest’anno, tornato per così dire alla normalità, sempre fedele alla sua formula originale di presentare solo numeri mai visti nell’Europa occidentale, e alla sua scelta di continuare a chiamare anche artisti russi infischiandosene dei diktat, si è potuto permettere anche il lusso di dare spazio ad alcuni numeri non propriamente irresistibili tra i 24 in programma (60 artisti di 15 Paesi), come i truci lanciatori di coltelli bielorussi e un’improbabile magia comica in salsa tirolese. Eccessivi, inoltre, cinque numeri di cinghie aeree, e nessun trapezio, nessun tessuto, nessun cerchio.

Comunque ottimo, come sempre, il palmarès,  così come la conduzione, misurata, competente, impeccabile, dello stesso Matabosch, e il convicente tiro funky della Paris Circus Orchestra diretta dal trombettista Pierre Pichaud (voto: 7,5), una delle migliori in circolazione. Nessuna discussione sui due ori, ampiamente meritati e annunciati, con una certa preveggenza, sulla copertina dell’eccellente programma di sala, un vero e proprio libro in carta patinata, 150 pagine “regalate” a soli sette euro. Complimenti vivissimi.

L’oro più spettacolare – e applaudito – è andato alle tre giovanissime cinesi della Suining Acrobatic Troupe of Cina, tutte minorenni, con un micidiale equilibrio alle ciotole. Addestrate da una celebrità come Tong Ronghua, la dodicenne Niujiajia, la quindicenne Hai Laierluo e la diciassettenne Ji Kejinsha, si sono spinte fino ai limiti dell’umanamente impossibile (voto: 8). Elegantissimo, affascinante, pericoloso, l’altro oro, alle cinghie aeree dei russi On Exhale (Sergei Fedorenko 24 anni, e Ekaterina Giuliaeva, 25. Voto: 8).

Due anche gli argenti, un po’ meno convincenti: al monociclo canadese di Philippe e Marie Lee (voto: 7), e al quartetto acrobatico russo Uniqun (voto: 7,5). Tre infine i bronzi: all’elegante Duo Daylight alle cinghie aeree, che ha avuto il merito di mettere assieme un russo, Eugenii Sledukhin, e un’ucraina, Anna Stelmakh (voto alla pace: 8), al Trio Zholdasovy del Kazakistan alla barra russa (voto: 7), e alla troupe cinese di Cangzhou alle pertiche volanti (voto: 6,5). Il Premio degli Amici del Circo italiani (Cadec) è stato assegnato dal Presidente Francesco Mocellin all’adagio acrobatico del Duo 2gether formato dai russi Uliana e Valeri (ancora acerbo ma promettente, voto: 6,5).

Nell’insieme, anche quest’anno un gran bel festival, salutato da un caloroso successo di pubblico che ha riempito a tutti gli spettacoli il grande chapiteau da duemila e trecento posti (ottime anche le postazioni dello street food nell’adiacente mercato coperto), e che vale sicuramente il viaggio, meglio se abbinato anche ad una visita (non frettolosa) nella magia del museo di Besalù, dove adesso, per un’esperienza più immersiva, si può anche pernottare. Per sognare acrobati e clown.

 

    

 

www.festivaldelcirc.com
Marzo 2025
Suining Acrobatic Troupe of Cina, Elefant d'Or (foto RB per Il Ridotto).
Gli Artisti del Festival del Circo di Girona, edizione 2025 (foto RB per Il Ridotto).
Gli Artisti del Festival del Circo di Girona, edizione 2025 (foto RB per Il Ridotto).
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