Ultima turnè in scena su Amazon

Il più recente romanzo di Roberto Bianchin

Vincitore del premio letterario intitolato a Gian Antonio Cibotto, Ultima Turnè racconta le avventure di un gruppo di anziani artisti di varietà che decidono di lasciare la casa di riposo in cui vivono, per tornare sulle scene. Monteranno così uno spettacolo di varietà alla vecchia maniera, di quelli che non si vedono più, e partiranno per una tournée, l’ultima appunto, della loro vita, che si snoderà fra paesi e città, con esiti imprevedibili e un finale inaspettato.

Roberto Bianchin, Ultima Turnè, I Antichi Editori 2019.

COSMOPOLI — Un viaggio stravagante in un mondo che non c’è più, quello dell’avanspettacolo, ma anche nel pianeta inquieto e misterioso della vecchiaia. Ultima Turnè, lo scoppiettante romanzo di Roberto Bianchin (I Antichi Editori, 2019), vincitore del premio letterario Gian Antonio Cibotto, è sbarcato su Amazon nella sua versione cartacea. 240 pagine, 12,48 euro, è disponibile da subito su www.amazon.it e arriva a casa in soli due giorni.

L’autore, firma storica di Repubblica, che ha scritto romanzi, racconti, liriche e saggi, e ha vinto premi letterari, giornalistici e teatrali, descrive, in questo che è il suo romanzo più recente, da cui è stato tratto l’omonimo spettacolo teatrale, la quiete sonnolenta di una casa di riposo per artisti di varietà addormentata nella campagna, che viene turbata dall’arrivo di un misterioso personaggio. Si tratta di un celebre impresario teatrale, che propone al direttore della casa di riposo di mettere in scena uno spettacolo di varietà alla vecchia maniera con gli artisti ancora in grado di esibirsi.

Sarà uno spettacolo talmente vecchio da sembrare nuovissimo, spiega entusiasta l’impresario, dal momento che show di quel tipo non se ne vedono più da oltre mezzo secolo. Gli artisti, all’inizio, sono perplessi. Siamo troppo vecchi, dicono, da troppi anni siamo lontani dalle scene. Ma piano piano l’idea comincia a solleticare la loro vanità. Il direttore chiama Ricky, presentatore e regista, e questi chiama Oreste, il suo amico pianista, e indicono una selezione per valutare gli artisti. Alla fine scelgono un comico, un giocoliere, un mago, un fachiro, un trapezista, due ballerini, una soubrette, un’equilibrista, un’acrobata, un’indovina, una donna cannone, una donna barbuta. Alla comitiva si aggregherà, da clandestina, una nana. Dopo cinquantadue giorni di prove estenuanti nel teatrino della casa di riposo, la compagnia, a bordo di un pullmino argentato che monta sul tetto una stella alta più di un metro – dal titolo del loro spettacolo, Stelle d’argento — parte per un’avventurosa tournée che li porterà in teatri grandi e piccoli di paesi e città, ma anche nelle piazze, nelle discoteche, sulle spiagge, nei villaggi turistici.

Il romanzo, che narra con piglio picaresco fatti e misfatti di quest’ultima tournée (anzi, turnè, come scritto per errore sui manifesti), è un omaggio a un mondo che non c’è più, quello dell’avanspettacolo, e insieme un viaggio dolceamaro, tra il serio e il faceto, che chiama in causa Cicerone e Seneca, ma anche Svevo e Schopenauer, nel pianeta inquieto e misterioso della vecchiaia. Con un finale inaspettato. L’autore, con la sua penna acrobatica, poetica e brillante, ironica e surreale, ci consegna un’altra perla della sua giocosa maturità.

Roberto Bianchin, Ultima Turnè, I Antichi Editori 2019. Pagine 240, Euro 12,48.

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