Educare alla bellezza

Pompeo Marino Molmenti il professore dei maestri

Se ne fanno ancora riviste culturali? Ebbene sì. Questa, la Nuova Castella, la rivista culturale liventina diretta da Mario Po’, edita a Motta di Livenza a cura dell’associazione culturale Gerolamo Aleandro, guidata da Stenio Odonti, è già alla seconda serie e alla terza pubblicazione.

Pompeo Marino Molmenti, L’arresto di Filippo Calendario (1854, fonte: wikimedia.org).
Pompeo Marino Molmenti, busto bronzeo (Portego della Loggia cinquecentesca di Motta di Livenza).

Si tratta stavolta di un numero speciale, un essenziale ma elegante volumetto a colori di ben 240 pagine (uscito ancora qualche mese fa e già nelle librerie) interamente dedicato alla biografia e al catalogo delle opere del pittore ottocentesco Pompeo Marino Molmenti, uno dei figli culturalmente più preziosi della Magnifica comunità della Motta, celebrato anche dal busto in bronzo esposto nel Portego della Loggia cinquecentesca della cittadina sulla Livenza.

Il testo, ricco di particolari, riferimenti e documenti, è stato redatto dalla studiosa e ricercatrice Lucia Ievolella, che ne ha fatto sua la tesi di laurea in Lettere all’università di Padova nel 1999, e ripercorre con ordine la lunga avventura artistica di Pompeo Marino Molmenti, pittore veneto che ha contribuito a tramandare nella seconda metà dell’Ottocento (il libro spiega esaurientemente in che modo) la grande tradizione della pittura veneziana.

Nato il 3 novembre 1819 a Villanova di Motta di Livenza, morto il 16 dicembre 1894 a Venezia, Pompeo Marino, di famiglia di umilissime origini, viene avviato alla carriera artistica col sostegno e l’interesse della famiglia nobile dei Papadopoli, proprietari terrieri e banchieri. A 14 anni è già studente all’Accademia di Venezia. Pittore presto apprezzato (nel 1938 espone la sua prima opera, Santa Teresa, nelle sale dell’Accademia), dopo alcuni viaggi di studio ma senza mai abbandonare del tutto Venezia, nel 1951 diventa egli stesso professore all’Accademia (per volere di S. E. il Governatore generale Radetzky), carica che a vario titolo mantiene per ben quarantadue anni, fino al ritiro spontaneo nel 1893. Dalla scuola di Molmenti insegnante si formano ed escono i grandi caratteri di una generazione di artisti di spiccato livello, tra i quali Giacomo Favretto, Luigi Nono Guglielmo Ciardi.

Ma la storia, e l’ambiente artistico del tempo, sia veneziano che italico oltre che internazionale, sono decisamente complicati e travagliati, come del resto i rapporti tra artisti e committenti, sia borghesi che nobili, mentre il passaggio epocale dall’Otto al Novecento deve ancora avvenire, bloccato da un accademismo realistico solido che vede Venezia baluardo stilistico quasi isolato, non ancora scalfito dalle nuove mode effimere floreali e decadenti. E ben consente il lavoro dell’autrice di accompagnare il lettore nell’esplorare ogni aspetto, storico e politico, che si esplica attorno alla figura del pittore-insegnante Pompeo Marino, osannato prima e criticato poi per talune sue opere lungamente elaborate all’insegna del realismo storico.

L’edizione, oltre alla biografia, agli apparati critici e ai gustosissimi aneddoti sulla vita dell’artista, è corredata da un esauriente catalogo delle opere, commissionate e realizzate, e delle esposizioni a cui l’artista mottense fu invitato a partecitare. Completano il tutto l’utilissima bibliografia e un’appendice finale con trascrizioni e riproduzioni di documenti d’epoca.

Il senso attuale di questa pubblicazione? Un vuoto da riempire, una celebrazione discosta dalle mode? Tutt’altro invece: il volume, quale testo di studio, ci pare un utile insegnamento pratico a corredo dell’impegno di chi, confrontandosi coi tempi attuali, sceglie di incamminarsi sui sentieri dell’arte; e un forte richiamo nonostante tutto a non distrarsi nel perseguire la logica di educarsi alla bellezza. Lo spiega bene Mario Po, nella prefazione: «Abbiamo pensato, allora, che ricordare con un numero monografico della Nuova Castella la figura di Molmenti fosse un dovere pubblico all’indomani del bicentenario della sua nascita, ma fosse anche un’opportunità privilegiata per sostenere una sensibilizzazione sul tema della bellezza, che oggi costituisce, al di là di banalità, volgarità e apparenze, una reale emergenza. Siamo, infatti, portati a parlare del bello con molta imprecisione e supponenza…»

La Nuova Castella. Pompeo Marino Molmenti, pittore e insegnante tra Accademia e Realismo, di Lucia Ievolella. Alba edizioni. Motta di Livenza 2021, euro 12.

Educare alla bellezza