Sarabanda di giovani
all’Americano dei Togni

Simply the best è il titolo del nuovo spettacolo

È partita con successo la tournée 2014-2015 del Circo Americano della famiglia Togni. Uno show giovane, moderno e scoppiettante dal ritmo vorticoso. Spiccano la grande cavalleria dei fratelli Flavio e Cristina Togni, l’innovativa giocoleria di Bruno Togni, figlio di Flavio, e le suggestive coreografie corali dell’unico circo italiano a tre piste. Elegante e autorevole la conduzione, affidata come sempre a Ricky Piller, un’icona del circo italiano.

BRESCIA (r.b.) – Parla una lingua molto giovane il nuovo spettacolo del Circo Americano della famiglia Togni, che ha appena inaugurato la stagione 2014-2015 con il suo nuovo show Simply the best, guidato come sempre con mano sicura ed elegante da quell’inossidabile icona che risponde al nome di Ricky Piller, il più classico e il più longevo dei Monsieur Loyal.

Il nuovo linguaggio dell’unico circo italiano a tre piste, l’ultimo erede del gigantismo americano degli anni cinquanta (da cui il nome, appunto), la cui storia è celebrata in uno splendido libro scritto da Thierry Comes per le edizioni svizzere della Gardine, e pubblicato purtroppo solo in francese, a dimostrazione dell’arretratezza culturale del nostro Paese sulle arti circensi, deriva anzitutto dal fatto che la maggior parte degli artisti in pista, quasi tutti appartenenti alla famiglia Togni, sono giovani e giovanissimi.

A cominciare dal fascinoso Bruno Togni, figlio di Flavio, che non è solo un giocoliere molto innovativo e di alto livello (sette palline sette), ma sa destreggiarsi egregiamente anche come cavaliere e come acrobata. Ed è proprio Bruno a guidare lo scintillante charivari con sui si apre e si chiude a un ritmo indiavolato lo spettacolo, dove, tra caroselli di salti mortali a terra e a corpo libero e danze ai cerchi aerei, si rappresenta l’atmosfera festosa e giovanile di un vivacissimo college americano.

Lo spettacolo, come sempre, è imperniato sui numeri di famiglia. Animali soprattutto: cavalli, cammelli, tigri ed elefanti. Flavio Togni, da sempre la star assoluta dell’Americano, tira un po’ il fiato dopo l’impetuosa cavalcata che, dopo tre argenti, lo ha portato nel 2011 a vincere l’oro (è l’artista più premiato) al festival del circo di Montecarlo, dove ha presentato, unico addestratore a farlo, numeri con tre tipi di animali diversi: cavalli, elefanti e tigri.

In questo spettacolo, al debutto, Flavio si limita a due quadri con i cavalli – molto belli e intensi – e alla gentilezza di lasciare la pista centrale alla sorella Cristina, che si conferma, per la difficoltà degli esercizi e la grazia nei movimenti, la migliore tra le amazzoni italiane. La gabbia con le tigri la lascia invece all’ottimo domatore tedesco Hans Suppmeier (valido anche con la cavalleria), già ammirato per la classe e la precisione al prestigioso Cirque d’Hiver di Parigi, e che già collaborò con Flavio alla costruzione del numero risultato vincente a Montecarlo.

Per il resto, lo spettacolo presenta alcune riuscite coreografie corali sulle tre piste, e ripropone per l’ennesima volta (troppe?) lo show aereo degli Elastonauti, un quartetto di acrobati vestiti di piume d’uccello fosforescenti che saltano da un trapezio all’altro e da una parte all’altra dello chapiteau attaccati a degli elastici. Di grande effetto e niente più.

Poco convincenti (e un po’ datati) i clown Bubu e Remino (Ives Miletti e Remino Caveagna): deludenti alla banchina gli acrobati bulgari Kretzu, un po’ meglio alla bascula dove imbroccano un salto in quinta colonna. Si avverte comunque la mancanza di trapezisti, di numeri aerei di spessore, e dell’orchestra, che peraltro è ormai un lusso di questi tempi. Il circo, in compenso, è tenuto in maniera impeccabile.

Voto: 7

Visto a Brescia, domenica 9 novembre 2014

Il Circo Americano attendato a Brescia (foto Il Ridotto).,…

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