Restaurata
la Casina degli Uccelli

All’Isola Bella i pappagallini tornano nella loro casa

Cento e sette inseparabili sono felicemente tornati a casa. Accade all’Isola Bella, nel lacustre arcipelago delle Isole Borromee del Lago Maggiore: dove la Casina degli Uccelli, sottoposta negli scorsi mesi ad un intervento di completo restauro conservativo, è tornata ad accogliere la sua coloratissima, rumoreggiante popolazione di pappagallini. L’edificio era stato voluto, in epoca settecentesca, dai principi Borromeo per accogliere un nutrita collezione di uccelli canori e rari, una delle tante, preziose collezioni di famiglia.

STRESA (l.c.) — Una casa analoga, ancora più grande anche se meno preziosa, era stata innalzata all’Isola Madre, anch’essa popolata, allora come oggi, da centinaia di uccellini. Come è avvenuto per le specie botaniche introdotte nei loro giardini, i Borromeo hanno collezionato volatili di specie esotiche, importandoli dai quattro angoli del pianeta per la curiosità e lo stupore dei loro nobili ospiti.

La restaurata Casina degli Uccelli all’Isola Bella si apre sul Giardino d’Oriente, l’ampia terrazza sul lago, sottostante il giardino all’italiana. È una delle zone più belle e raccolte dell’Isola ed è uno degli angoli preferiti dai botanici per la collezione di decine di esemplari di ortensie, cresciute non a cespuglio ma a spalliera, aderendo al muro di pietra che sostiene la sovrastate terrazza. Di qui si passa per raggiungere anche la non meno famosa Collezione di Agrumi, la più importante dell’intero Lago Maggiore, le Torri d’Acqua e dei Venti, il Parterre di bosso a specchio d’acqua.

Attratti dal continuo allegro vociare dei loro minuti colleghi, qui giungono, impettiti e un po’ tronfi, i pavoni bianchi, i più fotografati dell’Isola. Con le loro ruote si pavoneggiano davanti agli obiettivi dei turisti, sfidando gli ospiti della Casina, certo coloratissimi e allegri ma sicuramente meno appariscenti di loro.

Con il ripristino della Casina, i principi hanno completato una imponente campagna di restauri in corso da diversi anni che ha coinvolto il palazzo e i giardini, compresi i voltoni a fior d’acqua che reggono parte de giardini stessi.

All’interno del Palazzo si è così giunti alla riapertura, dopo decenni, della cosiddetta Ala del Generale Bethier con la magnifica Quadreria e la Sala del Trono, oltre all’alcova e alle camere che hanno accolto l’Imperatore Bonaparte e Giuseppina Beauharnais. Più recentemente è toccato alla celebre collezione di arazzi fiamminghi, poi alla Sala della Musica e alle Grotte, con i loro arredi. I paramenti murari, compresi arredi e decorazioni in pietra e affreschi, esterni del palazzo sono stati restaurati dopo che il maltempo aveva causato non piccoli danni.

Anche i giardini, colpiti da un fortunale che ha abbattuto statue, obelischi e alberi secolari, è stato integralmente restaurato, statue e obelischi sono stati ricomposti e rialzati, le piante abbattute sono state sostituite o ripiantate e il visitatore oggi non ha percezione del disastro accaduto.

Si diceva dei voltoni in pietra innalzati sull’acqua per allargare l’isola. Anche questi sono stati restaurati, senza disturbare la popolazione di pipistrelli che vi ha trovato l’habitat ideale.

L'Isola Bella vista da Stresa (fonte wikipedia).

Restaurata la Casina degli Uccelli