Quando il circo
sale in cattedra

All’università statale di Milano
in scena le Giornate di studio
sull’arte circense

Molti nomi illustri tra i relatori di questa edizione, come Patrick Flynn del Cirque du Soleil, Daniel Romila della Fondazione Parada, il regista e storico del circo Raffaele De Ritis, il fachiro Thomas Blackthorne che ha ingoiato una spada di fronte a un’aula attonita.

MILANO — Ancora una volta il circo torna in cattedra. Non porta con sé, ovviamente, tutti gli elementi di scena, come il tendone e gli animali, ma la volontà di far conoscere a tutti cosa si nasconde dietro il mondo incantato che ogni sera, in una piazza o nell’altra, si anima sotto le luci dello chapiteau.

Si sono svolte infatti, presso l’Università degli studi di Milano, le Giornate di studio sull’arte circense, che grazie alla volontà, nonché direzione, del professor Alessandro Serena, docente di storia del circo, al sostegno del ministero per i beni e le attività culturali, e al patrocinio del Comune di Milano, sono giunte già alla quarta edizione. Le Giornate, che sono durate una settimana, sono state scandite da dibattiti, conferenze, laboratori, visite a spettacoli e incontri con prestigiosi artisti, operatori, pedagoghi e storici dello spettacolo circense.

Le lezioni erano divise in due parti: una dedicata alla pratica, la mattina; ed una teorica il pomeriggio. Nel corso delle mattinate, molto interessanti, curate da Daniel Romila e Alberto Fontanella, attraverso la pratica della giocoleria gli studenti si sono impegnati a scoprire non solo le tecniche ludiche, ma l’elevata importanza umana e relazionale che tramite tre semplici palline si riesce ad instaurare: come la scoperta dei propri limiti, la capacità di superarli per rivelare una parte di sé sconosciuta, divertente, liberatoria, e la possibilità di conoscere l’altro attraverso la condivisione di piccoli gesti naturali che nascondono l’essenza stessa della vita. Ma anche, la ricchezza della semplicità.

E, per alcuni, il riscatto nella vita. «Attraverso le arti circensi, io e molti ragazzi poveri abbiamo abbandonato la strada, e abbiamo capito che non era più necessario andare a rubare», ha raccontato Romila, che fa parte della Fondazione Parada, nata dai ragazzi delle fogne di Bucarest, che in quindici anni ha seguito quattromila bambini in Romania, e oggi è attiva anche in Italia per aiutare i più bisognosi, offrendo a ciascuno di loro una possibilità.

I pomeriggi invece sono stati arricchiti dalla presenza di nomi importanti nel campo circense. Uno dei temi principali è stato il fenomeno del Cirque Du Soleil, che ha attirato l’attenzione di penne autorevoli come lo storico e regista Raffaele De Ritis e il giornalista, nonché critico circense, Roberto Bianchin, che in modo ironico ha fatto riflettere su quale sia l’orientamento politico del circo, concludendo, dopo varie osservazioni, che in realtà non ne segue alcuno: «Il problema non è di stabilire se il circo sia di destra o di sinistra, o se sia meglio il circo tradizionale o il nuovo circo. La questione è tra un buon circo ed un cattivo circo».

Nello stesso pomeriggio sono stati ospiti dell’incontro due rappresentanti del colosso canadese circense, ovvero Agathe Alie, direttrice degli affari pubblici dello stesso, e Patrick Flynn, manager dello spettacolo Corteo, che hanno esposto la loro esperienza all’interno del Cirque spiegandone anche il funzionamento di tale organizzazione diventata ormai un’ azienda da grandi numeri. «Attualmente abbiamo venti spettacoli in scena contemporaneamente in tutto il mondo, con un migliaio di artisti impiegati» ha spiegato Flynn, secondo il quale il problema maggiore del gruppo è quello di «rinnovare continuamente la produzione» con nuove idee e nuovi spettacoli (non a caso il motto del Soleil è «Impossible is only a word»), per evitare il rischio della ripetitività di un modello comunque vincente.

I pomeriggi a tema circense si sono susseguiti con altrettanti incontri importanti e interessanti, come quello con il fachiro e mangiaspade Thomas Blackthorne, che dopo aver stupito gli astanti con un suo numero abituale (ha ingoiato una spada lunga un metro di fronte a tutti, senza trucco e senza inganno), ha raccontato la sua personale carriera che lo ha portato ad essere un guinness world record. Tra i suoi primati, un peso di dodici chilogrammi e mezzo sollevato con la lingua. «Noi mangiatori di spade siamo lupi solitari, non facciamo branco come i giocolieri — ha detto — e i percorsi che ci portano a questo curioso mestiere sono strani e imprevedibili. Certo, il rischio di qualche incidente lo metti nel conto. Anche perché non sai mai qual è davvero il tuo limite, e sei portato a spingerti sempre più oltre».

Tra gli altri personaggi di spicco, il clown Carlo Maria Rossi, Adolfo Rossomando di Juggling Magazine, con i quali si è affrontato il tema del circo sociale, e il presidente del Club Amici del Circo (Cadec), Francesco Mocellin, che ha dato vita a un acceso e interessante dibattito sul circo e gli animali, argomento su cui si potrebbe aprire una lunga discussione, e che ha visto confrontarsi in aula pareri molto diversi.

Le Giornate si sono concluse con l’intervento di vari personaggi che dirigono le più importanti scuole di circo in Italia, come Marco Bizzozzero, Flavio D’Andrea, Camilla Peluso, Paolo Stratta, e di coloro che presiedono gli enti di rappresentanza circense, come Antonio Buccioni, presidente dell’Ente Nazionale Circhi, e Alessio Michelotti, presidente della Fnas.

Possiamo benissimo notare che questo tipo di spettacolo chiamato circo, spesso criticato, denigrato, sottovalutato, possiede una magia che molti non conoscono, ma di cui in parecchi sono rimasti incantati, visto il grande numero di persone coinvolte sia a livello operativo che teorico, nonché il gran numero di partecipanti che ogni anno tali Giornate richiamano nella sede universitaria di Via Noto a Milano.

Concludendo, potremmo dire che questo spettacolo ne ha fatta davvero di strada. Non a caso è il più antico spettacolo del mondo. Incrociarlo nella propria vita, anche solo per un attimo, può diventare un’esperienza entusiasmante. ★

Quando il circo sale in cattedra