Normale per forza

In scena a Roma e poi a Venezia
Sissy Boy, la conferenza del Signor S.B.

Uno spettacolo teatrale tragicomico per riflettere sorridendo sull’impossibilità di essere diversi da sé stessi, o uguali agli altri, per forza. Galliano Mariani è l’interprete (unico) della messa in scena teatrale scritta da Franca De Angelis e diretta da Anna Cianca. Sissy Boy è un progetto che nasce da una profonda urgenza e cioè quella di provare a dare una risposta ad alcune domande tra cui: che adulto potrà mai essere quel bambino a cui sono stati soffocati i sentimenti, i sogni e le passioni?

ROMA — Basato su una tragica vicenda vera di manipolazione della mente e dell’identità sessuale condotta da un vero psicologo su uno sfortunato bimbo (ma purtroppo non solo su di lui) nei lontani anni settanta, lo spettacolo esplora il tema del condizionamento e del soffocamento di sogni e desideri in una versione, però, tutta italiana.

Un uomo, solo sulla scena, racconta, rivivendole, le tappe della propria vita in una tragicomica conferenza. Il signor S. B. (Sergio Bello) da bambino ha subito una terapia correttiva a causa del suo amore per le Barbie e per Maga Maghella, l’agghiacciante e un tempo popolare personaggio televisivo interpretato dall’allora giovane Raffaella Carrà.

Da quel momento in poi, la sua esistenza diventa una costante e faticosa lotta per riappropriarsi della propria personalità e dei propri desideri. Fra pesanti sconfitte e qualche piccola vittoria, ora il signor S. B. pensa di essere guarito dagli effetti della devastante terapia e la conferenza dovrebbe esserne la dimostrazione.

Ma, ripercorrendo con il pubblico la propria vita, S.B. scivolerà in trappole emotive e la sua storia approderà verso un esito inaspettato.

Il termine inglese sissy deriva da sister (sorella) e, associato a boy (ragazzo), sta ad indicare con connotazione negativa un bambino o ragazzo che si pone in contrasto alle tradizionali regole di condotta del sesso d’appartenenza. Sissyphobia, da esso derivato, indica una reazione culturale negativa verso i sissy boys.

Il testo è liberamente ispirato alla storia vera di Kirk Andrew Murphy, il quale nel 1974 fu sottoposto ad un esperimento condotto dallo psicologo George Alan Rekers dell’Università di Los Angeles, California. Tale esperimento era volto a correggere i comportamenti effeminati nei bambini maschi prevenendo la loro eventuale omosessualità adottando la così detta terapia di conversione — riparativa o di riorientamento sessuale. Il caso di Kirk Andrew Murphy si concluse purtroppo tragicamente nel 2003 con un suicidio.

La terapia di conversione è un metodo inteso a cambiare l’orientamento sessuale di una persona dall’omosessualità originaria all’eterosessualità, oppure ad eliminare o quantomeno ridurre i suoi desideri e comportamenti omosessuali.

Notiamo per la cronaca che il dottor Rekers, convinto assertore della conversione religiosa nella cura dell’omosessualità, transessualismo, e comportamenti non eterosessuali; propugnatore di terapie condizionanti per l’eliminazione dei comportamenti non conformi nei giovani; e ministro della Convenzione Battista del Sud (la maggiore chiesa protestante degli Usa); è stato radiato dall’Associazione nazionale per la ricerca e la terapia dell’omosessualità degli Usa — fautrice della terapia della conversione — dopo un rovinoso scandalo a sfondo sessuale con il ragazzo in affitto Lucien alias Jo-Vanni Roman (dieci giorni di vacanza in Europa come segretario particolare) nel 2010. ★

Note di regia (di Anna Cianca)
A Sergio piacciono le bambole.
A Sergio piace Maga Maghella, il suo meraviglioso costume e la sua mirabolante bacchetta magica.
A Sergio batte forte il cuore quando il suo compagno di liceo gli chiede un appuntamento nel parco.
A Sergio piace scrivere poesie.
Ma arriva il giorno in cui Sergio non gioca più con le bambole, meno che mai con Maga Maghella, non ha più appuntamenti e non scrive più poesie.
La storia di Sergio, tristemente ispirata da un fatto di cronaca, è la storia di chi ha perduto i sogni, o meglio, di chi è stato costretto a perderli.
Sissy Boy è un progetto che nasce da una profonda urgenza e cioè quella di provare a dare una risposta alle seguenti domande: che adulto potrà mai essere quel bambino a cui sono stati soffocati i sentimenti, i sogni e le passioni? Come potrà reagire di fronte ad una manipolazione talmente violenta da indurlo a disprezzare se stesso e tutto ciò che desidera per il resto della sua vita? Probabilmente, quel bambino da adulto sarà una grande talpa, l’animale che vive sotto terra, scava gallerie e raramente esce in superficie. Quell’adulto vuole essere invisibile, non ha desideri e sfugge il bene per sé.
Abbiamo scelto di raccontare questa vicenda attraverso un monologo: un uomo, solo sulla scena, che racconta la sua vita. Un uomo solo, perché è stato un bambino e un adolescente solo. Intorno a lui pochi oggetti che lo legano simbolicamente a chi lo ha amato, offeso, capito, deriso.

Franca De Angelis autrice
è nata nel 1965 a Pescara, dove è vissuta fino all’età di diciotto anni. Si è poi trasferita a Roma dove vive e lavora.
Dopo qualche anno di esperienze teatrali, dal 1995 è sceneggiatrice per il cinema e la televisione. Ha collaborato con registi come Carlo Lizzani e Giuliano Montaldo. Il cortometraggio da lei scritto «Senza parole» ha rappresentato l’Italia agli Oscar nel 1997 e ha ricevuto il David di Donatello. Per le sale è autrice fra l’altro del film «La vespa e la regina», con Claudia Gerini.
Per la televisione ha firmato numerose miniserie per la Rai e per Mediaset come «Nessuno Escluso»(premio Italia), «Maria José — L’ultima regina» (grolla d’oro), «Le cinque giornate di Milano», «Storia di guerra e d’amicizia», «Il bell’Antonio», «Exodus – Il sogno di Ada» (nomination per la sceneggatura Magnolia festival di Shangai), «Don Zeno, l’uomo di Nomadelfia» (premio Signis), «Sissi», «Rudy Valentino: la leggenda».
Ha collaborato a serie come «Il Mastino», «Commesse» e «Lo zio d’America». E’ stata coautrice e head writer della serie «Un Medico in Famiglia» dalla quarta alla settima edizione.

Anna Cianca regista
Teatro: si forma presso il Laboratorio di Esercitazioni Sceniche di Roma diretto da Gigi Proietti (anno accademico 1983/85) e con la regia dello stesso Proietti debutta in teatro con lo spettacolo «Cirano» di E. Rostand . Successivamente lavora nelle compagnie di Paolo Ferrari, Lando Buzzanca, Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi, Flavio Bucci, Anna Mazzamauro e con registi come Coltorti, Lucchesi, Carafoli, Frattaroli e Scaccia, affrontando testi sia del repertorio classico che contemporaneo. Nel 1998 debutta nel cinema con il film «La vespa e la regina», primo lungometraggio del regista Antonello De Leo, candidato all’oscar nel 1996 per il cortometraggio «Senza parole».
Dal 2000 al 2006 fa parte della compagnia di Mario Scaccia e lavora negli allestimenti de «La dodicesima notte», «L’avaro» e «La mandragola» tutti con la regia dello stesso Scaccia.
Le ultime stagioni teatrali la vedono impegnata per Artisti Associati in «Natale in cucina» di Alan Ayckbourn con la regia di Giovanni Lombardo Radice e per Diaghilev in «Sarto per Signora» di Feydeau con la regia di Nucci La dogana-
Nel giugno 2009 partecipa al Napoli Teatro Festival con lo spettacolo «Sade: vojage en Italie» da testi del Marchese de Sade, regia di Enrico Frattaroli. Lo spettacolo, secondo un sondaggio del Corriere della Sera, guadagna il secondo posto tra i dieci migliori spettacoli del decennio.
Regie: nel 2005, a Venezia e in prima mondiale, debutta alla regia con «Bonjour M. Gauguin» di Fabrizio Carlone, opera da camera prodotta dal Teatro «Fondamenta Nuove» di Venezia. Seguirà «La strada all’altezza degli occhi» di Donatella Diamanti (Roma , Teatro Cometa OFF) , «Di Grazia, La Signora» spettacolo sulla vita di Grazia Nasi (Roma, Festival Divinamente) e «Sissy Boy» di Franca De Angelis (Roddi, Festival dell’Incanto)
Radio e Televisione: all’attività teatrale alterna quella radiofonica: «Il Consiglio Teatrale» (Rai3) e quella televisiva: «Distretto di Polizia», «Il medico in famiglia», «Maria Montessori» ( premiato come miglior film tv nella prima edizione del RomaFictionFest)
Insegnamento: Dal 2002 insegna acting ed analisi del testo in corsi organizzati dalle regioni del Lazio, Molise e Piemonte. Dal 2003 al 2005 è titolare della cattedra di recitazione presso la scuola ‘Professione Cinema’ di Roma.

Galliano Mariani interprete

nato a Sassoferrato (AN) nel 1961. Debutta a teatro con «Aspettando Godot» di Samuel Bechett, regia di Roberto Ruggieri, al festival internazionale » InTeatrodi Polverigi nel 1983.
Frequenta, a Roma, la scuola professionale per attori di prosa della regione Lazio e contemporaneamente la scuola di danza di Renato Greco.

Inizia così a lavorare per il Teatro di Roma con Maurizio Scaparro in «Vita di Galileo» e «Memorie di Adriano» e con Pino Micol , in «Casina». Continua la propria formazione lavorando in «Querelle de Brest» di Jean Jenet, «Prima della guerra» di Giuseppe Manfridi, «La Mandragola» di Niccolò Machiavelli, «Al cesti» di Euripide, «Il lungo pranzo di Natale» di Thorton Wilder, e un’esperienza con Robert Wilson per il teatro alla Scala di Milano. Seguono due ruoli brillanti in altrettanti spettacoli diretti da Patrick Rossi Gastaldi: «Taverna Campanile» da Achille Campanile e «Festa di compleanno per il caro amico Harold» di Mark Crowley, e al cinema, con Massimo Troisi, Antonello De Leo, Stefano Bessoni.

Ha lavorato con il regista Marcello Cava, con il quale ha condiviso progetti di forte impatto (riapertura del teatro «Ambra Jovinelli» di Roma con «Majakovskij»), «Octavia» attribuito a Seneca, al Teatro romano di Ostia Antica, «Il Funambolo» di Jean Genet , «Antigone» di Bertold Brecht, un lungo progetto incentrato su Jean-Paul Sartre («Morti senza sepoltura», » Porte chiuse», «Le Mosche» e «Bariona o il figlio del tuono») e una performance su «Prometeo» di Eschilo.

Ha stato interprete di molti spettacoli di Enrico Frattaroli: «Opera», da «Oidipous Tyrannos» di Sofocle, «Fluidofiume», da «Ulisse» e «Finnegans Wake» di James Joyce, «Il tamburo di fuoco» da Filippo Tommaso Marinetti, «Amor di lontano» dal poema di Jacqueline Risset, e un lungo capitolo dedicato alla filosofia di Sade: «Neroluce Sade», «Cum Figuris» ,»Sade Ex Machina» e «Opus contra naturam», partecipando ad importanti festivals nazionali ed internazionali (Dublino, Lione, New York, Cairo, Napoli, Bologna etc).
Come voce recitante, ha partecipato a concerti di musica contemporanea composti e diretti da Fausto Razzi, nei concerti di Evelina Meghnagi, con Gianfranco De Bosio nella lettura integrale de «Il milione» e alla radio con le opere tratte da: Achille Campanile, Juan Cortazar, Orson Welles, Etc.
Nel corso della stagione teatrale (2010-2011) oltre a «La strada all’altezza degli occhi» di Donatella Diamanti, per la regia di Anna Cianca, ha lavorato negli spettacoli: «I dialoghi di Federico Ruysh e delle sue mummie» di G. Leopardi regia di Stefano Pagin.

Nella stagione 2011-2012 partecipa in «Hybris» produzione » Napoli Teatro Festival Italia», regia di Enrico Frattaroli, e in » Sette Peccati» prodotto da «Biennale Teatro», regia di Jan Fabre. Per il giorno della memoria del 2012 interpreta con Stefania Felicioli «Il compagno di viaggio», lettura drammatizzata per la regia di Stefano Pagin, elaborazione drammaturgica di Enrico Zanetti.

TEATRO LO SPAZIO
Stagione teatrale 2013/2014

Direzione Artistica: Alberto Bassetti e Francesco Verdinelli

Dal 28 Gennaio al 9 Febbraio 2014

SISSY BOY
(La conferenza del Signor S.B.)

di Franca De Angelis
Con Galliano Mariani
Regia di Anna Cianca
Scene di Claudio Lopez — Video di Leonardo Ottaviani

Teatro Lo Spazio
Via Locri 42/44 (traversa di Via Sannio, a 100 metri da Metro S. Giovanni)
Roma
Tel. 06 77076486 — 06 77204149 — info@teatrolospazio.it

Da lunedì a sabato ore 20.45
Domenica ore 17

Biglietto intero 13 euro
Biglietto ridotto 10 euro

Dal 14 al 16 febbraio al Teatro a L’Avogaria di Venezia.

La locandina di Sissy Boy, Galliano Mariani

Normale per forza