No al circo
senza animali

Riparte la competizione in Costa Azzurra

I numeri con gli animali, tigri, leoni, elefanti, otarie, cavalli, cammelli, canguri, zebre e zebù e altri ancora, al centro della quarantunesima edizione del Festival internazionale del circo di Montecarlo in programma dal 19 al 29 gennaio 2017. In lizza per i clown d’oro, d’argento e di bronzo, più di cento artisti di sedici Paesi. Occhi puntati sulla stupefacente gabbia di quattordici tigri e leoni dei fratelli Askold e Edgar Zapachny che escono per la prima volta dalla Russia. Tra le altre novità, due ruote della morte assieme e un’altalena russa di sole donne.

MONTECARLO – Coerenti nelle scelte di fondo all’insegna della qualità, e controcorrente rispetto alle tendenze che di tanto in tanto affiorano, gli organizzatori del festival del circo di Montecarlo, in testa la Principessa Stéphanie, non si piegano alle mode e non strizzano l’occhiolino alle crociate animaliste. Al contrario, quest’anno inalberano il vessillo “No al circo senza animali!”, proprio nel momento in cui molte associazioni di vari Paesi gridano esattamente l’opposto: “No al circo con gli animali!”.

Del resto, il Principe Ranieri, che quarantuno anni fa aveva fondato il festival del circo, l’unico che valga la pena di andare a vedere, come sosteneva il più importante dei critici circensi italiani, Massimo Alberini, diceva che senza gli animali il circo diventerebbe un music hall. Lui stesso si era mosso, sul problema degli animali, molto prima degli animalisti, imponendo “condizioni molto severe” per poter partecipare, sia nel rapporto con gli animali durante il numero e le prove, sia nelle condizioni in cui devono essere tenuti fuori dello chapiteau, in spazi larghi, attrezzati e riscaldati, e non più nei vagoni gabbia usati per il trasporto, come avveniva un tempo.

La Principessa Stéphanie, che è competente e appassionata, e presiede personalmente il comitato organizzatore del festival, segue la linea del padre. “Io stessa ho visto personalmente esempi positivi in cui la complicità tra animali ed esseri umani è evidente”, spiega. Complicità, tenerezza e rispetto, tra i domatori e i loro animali, sono per l’appunto le parole d’ordine alle quali devono attenersi tutti i numeri presentati al festival, che non a caso nell’edizione 2017, in pista dal 19 al 29 gennaio, con il ritorno delle premiazioni dopo i fasti gioiosi del quarantennale, presenta tre numeri di animali tra i più importanti al mondo.

Il primo di questi, candidato al clown d’oro, è la gabbia mista di 14 tigri e leoni dei fratelli Askold e Edgar Zapachny, che viene presentato per la prima volta fuori dai confini della Russia. I due fratelli, delle autentiche celebrità nel loro Paese, sono “Artisti Emeriti” e “Artisti del Popolo” della Russia, e dirigono lo storico Circo di Stato di Mosca, uno dei migliori al mondo. Aspira al podio anche il tedesco Elvin Frankello, che presenterà un numero di elefanti “molto dolce e moderno” e un numero “divertente e sorprendente” di otarie della Patagonia. Da non sottovalutare anche il gruppo di animali esotici del circo di Charle Knie presentati da Marek Jama: cammelli, lama, watussi, zebre, zebu, buoi e cavalli e persino un canguro.

Anche per il canguro è la prima volta sulla pista di Fontvieille. E’ un festival di parecchie “prime volte”, quello che vede in lizza 100 artisti di 16 Paesi. Sarà infatti la prima volta anche per un artista proveniente dall’Etiopia, il contorsionista Rich Miteku, come sarà la prima volta in un circo per l’eccentrico Otto Wesselly, vedette del Crazy Horse. Ma sarà anche la prima volta in cui si vedranno due ruote della morte incrociarsi assieme, quelle dei colombiani Gerlings, e la prima volta di una troupe di sole donne (ben otto) all’altalena russa, quella della troupe Skokov del Rosgoscirk in un numero da batticuore definito “eccezionale”.

La parte comica, in un festival che non trascura alcun numero della tradizione (animali, acrobati, clown), sarà assicurata dal Duo Wolf della Repubblica Ceka, e dai clown Tom e Pepe (uno americano, l’altro portoghese), con la loro comicità fatta di dolcezza e tenerezza. Non a caso li chiamano “i clown del cuore”.

LA PAGELLA

Festival Internazionale del Circo di Montecarlo: voto 8
Ranieri di Monaco: voto 8
Stéphanie di Monaco: voto 8

www.montecarlofestival.mc

I fratelli Zapachny (fonte: Circo.it)

No al circo senza animali