Nel segno
di Brassens

Un festival di nuovi cantautori

In Basilicata, a Marsico Nuovo, provincia di Potenza, il paesino da cui proveniva la famiglia della madre di George Brassens, Elvira D’Agrosa, c’è un piccolo ma importante premio musicale intitolato al grande cantautore francese e dedicato ai giovani cantautori emergenti. Al primo posto il gruppo «Spina» di Vallo di Diano con l’inedito «Sobrio» e la cover «Je me suis fait tout petit». Al secondo il raffinato cantautore Michele Casale, prestigioso collaboratore de «Il Ridotto», con il suo brano «Rincorrersi» e la cover «U sciavuort» (Il gorilla). In giuria, la cantante Mariella Nava e il traduttore di Brassens, Beppe Chierici.

MARSICO NUOVO (Potenza) – (r.b.) —  Fabrizio De André (ci manca, ci manca), sosteneva che senza George Brassens (ne ascoltava i dischi che portava a casa suo padre), Fabrizio De André non sarebbe mai esistito. Forse esagerava. Ma è sicuramente vero che un tipino come Brassens (Sète 1921 – Saint Gély du Fesc 1981), è stato un importante punto di riferimento, spesso imprescindibile, per generazioni di cantautori. E continua ad esserlo anche oggi a quasi quarant’anni dalla scomparsa.

Non è un caso perciò che il paesino della Basilicata da cui proveniva la famiglia della mamma di Brassens, Elvira D’Agrosa (donna che conosceva molto bene le canzoni popolari), il delizioso borgo murato di Marsico Nuovo in provincia di Potenza, quattromila anime, sei porte e tre colline, intitoli al più grande dei cantautori francesi un premio importante dedicato ai cantautori emergenti, con alcune personalità di spicco nella giuria, come la raffinata cantante Mariella Nava e il traduttore di Brassens in italiano, Beppe Chierici.

L’edizione di quest’anno è andata a un gruppo, “Spina”, cinque musicisti di Vallo di Diano, che come da regolamento hanno presentato un brano inedito, “Sobrio”, e una cover di Brassens, “Je me suis fait tout petit”.

Al secondo posto, il cantautore di Brienza, Michele Casale, collaboratore de “Il Ridotto”, appassionato di arti circensi, che ha presentato il suo brano “Rincorrersi” tratto dall’album “Lavorate per voi” uscito l’anno scorso (confronta su “Il Ridotto” l’articolo del febbraio 2018 “Lavorate per voi come uomini sospesi”), e la cover di Brassens “Il Gorilla” in una versione in dialetto burgentino scritta dal poeta Adriano Cozza, dove il gorilla viene sostituito da un montone, “U sciavuort”, e il giudice da un poveraccio. Al terzo posto, un altro gruppo musicale, “Equipe Brassens”, proveniente da Bari.

“Rincorrersi” è un brano accattivante, mosso, ritmato, di piacevolissimo ascolto, in cui il cantautore, accompagnato dalla sola chitarra acustica, sfiora ombre e ricordi notturni, e si muove tra sensazioni di “respiri irregolari” e “rischi in abbondanza”. Dice così:

“Cos’è che mi porto dietro questa notte.
Ombre, vestite di ricordi. Facce che somigliano a te.
Versi, lontani da me.
Rincorrersi con passi innaturali, e brividi di freddo.
Voli diversi su mondi sommersi.
Battito di mani. Respiri irregolari.
Come mercanti di oggetti smarriti, ci sentiamo amanti
sbiaditi. Come le note di questo amore: pigre, distanti,
indifferenti.
Le voci fuori girano scoperte.
Impazzano cambi d’abito e d’umore.
Luci che giungono a te. Persone lontane da me.
Rincorrersi con rischi in abbondanza, fra lettere
inventate e disegni in lontananza. Cieli persi in
battaglie di cuori.
Lividi nascosti. Prezzi imposti.
Come le piccole navi d’assalto, tentiamo probabili
attracchi sicuri.
Come le libere celte: posizionate, dimenticate.
Rincorrersi senza linee di pensiero, fra vicoli deserti e
numeri sospetti. Le illuminanti difese dei sensi.
Gli invalicabili ritmi del tempo”.

(micasale@tiscali.it)

Michele Casale con Mariella Nava (foto mc)., George…

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