NEW YORK — Ogni anno i bravi cittadini di New York sono vittime di, nell’ordine: una grandiosa mostra automobilistica, una grandiosa mostra nautica; e di molte mostruose mostre d’arte in cui migliaia (o decine di migliaia) di immagini gareggiano tra loro per l’attenzione dei visitatori.

E c’è anche la mostra del cioccolato. Una mostra ben più modesta in cui neanche un centinaio di cioccolatieri, la maggior parte dei quali statunitensi e francesi, si sistema in eleganti piccole cabine e cerca di spremersi un sorriso sulla faccia per tutti i quattro giorni della fiera, quando torme furiose di tossicodipendenti da glucosio e teobromina invadono questa relativamente piccola esposizione.

Quest’anno il tema era il cioccolato originario, non le miscele di cacao: Venezuela, Madagascar, Ecuador, anche le Hawaii. E sì: c’è stata anche la sfilata di moda fatta di cioccolato; i cui esemplari ornavano le sale espositive. Sfortunatamente a nessuno è stato consentito di divorare il cioccolato originario direttamente dalle modelle che indossavano i capi modellati; ma questa è l’America, puritana.