L’illusione della luce

A Palazzo Grassi a Venezia venti artisti dagli anni ‘60 ad oggi

Provenienti dalla Collezione Pinault artisti che ricercano il tema della luce: da Flavin a Le Parc sino alla mostra fotografica di Irvin Penn. Venti opere che riflettono la realtà della luce e delle sue infinite possibilità e trasformazioni: luce simbolica, luce fisica. In questa mostra si passa da un dimensione ad un’altra. Lo sguardo viene catturato da diversi artisti che trasformano i dipinti in simbologie e pittura enfatizzata.

VENEZIA — Il tema è quello della luce in tutte le sue incredibili sfaccettature: abbaglio, fosforescenza, sfumatura splendore, illuminazione. Tanto s’intravede nella luce: un sfumatura, un chiaroscuro, una forma, un abbellimento, una assenza di essa. Il titolo della mostra visibile a Palazzo Grassi L’illusione della luce propone venti opere d’artisti che riflettono la realtà della luce e delle sue infinite possibilità e trasformazioni.

Il percorso espositivo si svolge sin dall’inizio con un spettacolare incontro con il bagliore: lo spettatore entrando è così abbagliato da un’opera unica che veste tutto l’androne di Palazzo Grassi; la sensazione è di disorientamento ma anche di spazio sospeso ed infinito… È l’istallazione di Doug Wheeler uno degli artisti pionieri del movimento Light and Space nella Los Angeles degli anni Sessanta.

Tra una sala espositiva ed un’altra lampeggiano le sculture e le opere intitolate Marquée di Philippe Parreno realizzata solamente con tubi bianchi a luce intermittente. A seguire, il Monument for V. Tatlin opera del 1964 di Dan Flavin, celebre artista del minimalismo americano. La bellezza del gioco ottico appartiene invece all’imponente video di Julio Le Parc che delinea spazi di giochi di luce in continua trasformazione e disegni.

Luce simbolica, luce fisica. In questa mostra si passa da un dimensione ad un’altra. Lo sguardo viene catturato da diversi artisti che trasformano i dipinti in simbologie e pittura enfatizzata. Lo dimostrano le grandi tele bianche del gruppo canadese General Idea che devono essere lette con estrema attenzione per catturarne la luce e l’evoluzione del colore che affiora in superficie lentamente. E ancora l’esposizione continua con altri artisti come Gilbert&George, e Eija-Liisa Ahtila che esprime la luce interiore sulla riflessione del pensiero psicanalitico arrivando così alla sezione della fotografia che vede un unico artista come Irvin Penn del quale sono esposte i celebri ritratti – da Picasso a Giacometti – centotrenta scatti dalla fine degli ‘60 agli ‘80. ★

Chiuso il martedì. Orario: 10-19.00

Latifa Echakhch, Fantôme (Jasmin) (2012 / A chaque stencil…

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