La poesia equestre
dei cavalli in libertà

Al gala d’oro di Fieracavalli

Visions, l’ultimo spettacolo di teatro equestre del grande regista italiano Antonio Giarola, dedicato ai caduti della prima guerra mondiale. Uno show emozionante, intriso di poesia, con molte star internazionali: da Clemence Faivre a Santi Serra Camps, da Marc Imbert a Christophe Hasta Luego.

VERONA (r.b.) – C’è molta poesia dentro Visions, l’ultimo lavoro di teatro equestre del regista Antonio Giarola, andato in scena la prima settimana di novembre al gala d’oro di Fieracavalli 2014. «Sarà perché con il tempo che passa guardiamo con occhi un po’ diversi, meno focosi che in gioventù, alle cose della vita», scherza il regista sorridendo.

La poesia, in realtà, è sempre stata una cifra stilistica del regista veronese, che è anche autore di liriche. Scrive versi così: «Non mi riesce di capire se ad ogni passato vada rifatto il trucco o se solo a questo che in te sto vivendo, o all’altro che verrà» (da Fiabe, Edizioni del Leone,1998). In questo caso, il regista è aiutato dalla commozione delle lettere che un giovane soldato mandato a morire al fronte scrive alla madre.

Comincia e finisce così, con un omaggio ai caduti della prima guerra mondiale, celebrato dallo squadrone dei carabinieri a cavallo e dai lancieri di Montebello dell’esercito, lo spettacolo di questa edizione del gala, un cocktail ben riuscito di coreografie, dressage, danze e acrobazie, in cui il regista concentra, nel segno della poesia, le sue personalissime visioni equestri.

Spicca, sopra tutti, la grande poesia della francese Clemence Faivre, una delle migliori cavallerizze al mondo (un gradito ritorno a Verona, dopo quattro anni), che col suo stallone Gotan interpreta un quadro elegante di grande emozione, naturalezza, e complicità totale con l’animale.

Dolcissimo anche il lavoro con i cavalli in libertà di un altro artista francese, Christophe Hasta Luego, sorprendente quello dello spagnolo Santi Serra Camps (due cavalli e due cani), rivelazione europea di quest’anno, elegante l’alta scuola di Jean Marc Imbert con Pegaso, il suo sognante cavallo con le ali.

Completano degnamente la serata i volteggi cosacchi dei Flying Aragonas di Bartolo Messina e Raffaele Di Palma, il quadro siciliano di Giuseppe Cimarosa e Giuseppe Castellana, e il gruppo Cavallo & Company di Dario Milanese con l’amazzone Francesca Di Giovanni e l’artista alle luci tecno Emanuele Lavarini.

Del resto Giarola, storico direttore artistico di Fieracavalli, è l’unico regista italiano di teatro equestre riconosciuto a livello internazionale: non a caso gli è stata nuovamente affidata la guida, a Parigi, dello spettacolo equestre della Fieracavalli francese.

Un settore, quello del teatro equestre, su cui Giarola sta puntando molto anche in Italia, con la creazione di White, un originalissimo spettacolo che ha come star Flavio Togni, Cristina Togni, i loro cavalli e la loro famiglia, che ha preso il via con successo l’estate scorsa proprio a Verona, nel magico scenario della storica Corte Molon, e che verrà ripreso in grande stile anche l’estate prossima.

Sempre con la stessa poesia che ha contraddistinto anche i lavori circensi del regista veronese, sin da quando ideò il primo circo italiano di regia negli anni ’80 con il Clown Circus, fino alla regie del Florilegio, del Renz in Olanda, e prossimamente del prestigioso Nikulin di Mosca.

Voto: 8

Visions, il quadro siciliano (foto Il Ridotto)., Cavalli e…

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