La magia dei Momix
intatta nel tempo

A trentacinque anni dalla fondazione

Uno spettacolo speciale per festeggiare la lunga carriera artistica della celebre compagnia americana di danzatori e acrobati fondata da Moses Pendleton. Dieci giovani artisti in scena nell’elegante scenario del Terrarossa Golf Resort di Orbetello. Una serata perfetta, quella ideata da Massimo e Donatella Bassi, tra atmosfere felliniane, ricche tavole imbandite, e la tromba sognante del jazzista Fabrizio Bosso.

ORBETELLO – Zanzare grandi come elicotteri e cattive come iene. Zanzare furiose e caldo tropicale. Ma tutto si placa, come per magia, dopo che il sole tramonta. Arriva anche, insperata, un po’ di brezza. Fa riprendere i sensi. Al resto ci pensano i Momix, la leggendaria compagnia americana di ballerini e acrobati, che festeggia i suoi trentacinque anni di vita con uno spettacolo delizioso che raccoglie le più suggestive coreografie di una carriera luminosa.

I cinquecento fortunati ospiti di Massimo e Donatella Bassi, squisiti padroni di casa, nella prestigiosa cornice del Terrarossa Golf Resort, applaudono convinti. Caldo e zanzare permettendo, la serata è perfetta. Elegante quanto basta, piacevole al punto giusto. Tutta nel verde del grande giardino. Con atmosfere felliniane, acrobati, trapezisti, giocolieri e trampolieri, un antipasto a buffet così ricco che da solo vale una cena, e una cena vera e propria dopo lo spettacolo, tavoli tondi, tovaglie candide, griglie roventi, e la magica tromba di Fabrizio Bosso a impreziosire fino a notte fonda un’orchestrina vagamente jazz.

Nel mezzo, i magici Momix. Così magici da poter piacere a tutti. O quasi. Dietro le quinte, e lo intuisci fin dai primi quadri, c’è sempre la mano delicata e sognante di Moses Pendleton, che la compagnia l’ha fondata e ne è ancora il direttore artistico. Sue quelle formidabili illusioni create soprattutto dai giochi di luce, per molti anni il tratto distintivo della compagnia, sue quelle coreografie così uniche, oniriche, sospese, che evocano mondi immaginari attraverso tagli improvvisi di luce e apparizioni di immagini e macchine al limite del surreale, corpi che non sembrano corpi, attrezzi, costumi, luci e giochi d’ombre. Un gioco estetico molto raffinato. Spesso sorprendente, talora anche divertente.

In scena dieci giovani artisti, tutti bravissimi, che sanno essere al tempo stesso attori, acrobati e danzatori: John Eden, Steven Ezra, Amanda e Morgan Hulen, Sarah Nachbauer, Rebecca Rasmussen, Brian Simerson, Heather Magee Spilka, Jocelyn Wallace, Jason Williams. Applausi e chiamate.

I Momix in Alchemy per la regia di Moses Pendleton (foto…

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