James Tissot
un artista da ri-scoprire

Per la prima volta in Italia l’intero percorso artistico e poetico

A Roma, per la prima volta in Italia, la mostra sul pittore francese James Tissot (Nantes 1836 — Chenecey-Buillon, 1902) al Chiostro del Bramante fino al 21 febbraio 2016. Ottanta opere provenienti da grandi musei raccontano l’intero percorso artistico e poetico del pittore, il distacco dall’accademismo, il contatto con l’ambiente parigino degli impressionisti e con la realtà londinese dei preraffaeliti, dove Tissot divenne uno dei ritrattisti più richiesti della seconda metà dell‘800, sempre fedele al suo maestro, Jean-Auguste-Dominique Ingres, per la purezza formale e l’eleganza della linea.

ROMA — Emblema di modernità e testimone di evoluzioni politiche, sociali e culturali di fine secolo, James Tissot frequentò gli intellettuali e i salotti delle élite aristocratiche e altoborghesi del tempo raccontandone vizi e virtù con graffiante ironia. Acuto osservatore delle mode e delle trasformazioni, si prodigò nella rappresentazione della sensualità e dell’eleganza femminile, ma fu anche sensibile alla condizione sociale della donna e al suo graduale affrancamento, mettendo sempre in primo piano la bellezza e il mistero che la donna evoca nel gioco delle parti come madre, figlia, moglie, amante, prostituta.

Lasciate alle spalle le opere d’ispirazione medievale su temi storici come L’incontro tra Margherita e Faust (1860) e Il tentato rapimento (1865); il Ritratto della signorina L. L. (1864) è la prima composizione moderna del pittore, il primo ritratto che avvia la serie dei quadri dedicati a donne altolocate e sofisticate. Raffigurate nelle loro toilette alla moda, fotografate dal pennello di Tissot con tale perfezione da sembrare vive sia negli interni delle loro case che all’aperto immerse nella natura rigogliosa, gaudenti al ballo o in gran soirée a teatro. L’artista, ancora giovane e vicino alla pittura di Ingres, manifesta l’ambizione di ritrarre il bel mondo parigino che lo accoglie festosamente.

La sconfitta della Comune di Parigi e lo scoppio della guerra franco-prussiana spinsero Tissot a trasferirsi a Londra, dove lo attenderanno il vero successo e il grande amore.

La passione per il bello, per le collezioni d’arte e il bel mobilio, le porcellane e gli argenti, l’oggettistica giapponese di cui è stato collezionista, i dettagli degli abiti, l’accostamento dei colori, le trasparenze, gli accessori, tutto contribuisce a comporre armoniche pitture in stile realistico. La Dama con ombrello (1878), il Ritratto di Mrs L. (1876), il ciclo su Portsmouth, Il ponte dell’HMS Calcutta (1876), Il Tamigi (1876), Portsmouth Dockyard (1877) ne sono esempio. I dipinti sembrano animati di vita propria, par di sentire il fruscio degli abiti, i passi sul pavimento, il vocio delle dame, gli apprezzamenti degli uomini, le risate, le occhiate sfrontate, il rossore celato dietro un ventaglio, lo sciabordio dell’acqua, il traffico delle barche e delle navi nel porto. Originale è il gioco di sguardi e la bramosia che il pittore costruisce nell’azione interna al quadro tra i personaggi. Talvolta uno di loro sembra voltarsi e guardare fuori dal dipinto cercando gli occhi e la complicità dello spettatore.

Con la sua arte Tissot denuncia il costante interesse carnale dell’uomo per la donna come in La figlia del capitano (1873) e in Rivali (1878) e delinea le nuove tendenze della società a lui contemporanea. Nel quadro La viaggiatrice (1885) documenta l’evoluzione della tradizione: la donna, acquisita la sua indipendenza, può viaggiare da sola, può conoscere il mondo, liberarsi di vestiti e strutture ingombranti e indossare un abito moderno e pratico, il tailleur, pur mantenendo la sua spiccata eleganza e femminilità. La vediamo scendere la scaletta della nave appena attraccata, perfetta nella sua mise, sognante e lontana dalla realtà contingente fatta di un gran viavai di passeggeri e bagagli, tra gli sguardi curiosi dei portuali.
Tissot conosceva bene la realtà del porto. Essendo nato a Nantes sul delta della Loira, ricrea la vitalità che respirava sulle banchine d’approdo dei grandi transatlantici. Anche nel ciclo dei quadri dedicati al ‘Figliol prodigo’ è vivida l’atmosfera portuale che circonda gli interni in cui si svolgono le scene pittoriche: il tentativo di dissuasione dalla partenza e il commiato, gli abbracci, il dolore del padre per la separazione dal figlio, l’amore e la benevolenza con cui il padre, il vero protagonista della serie, lo accoglie dopo il suo peregrinare.

La cultura giapponese, di cui Tissot è stato un grande estimatore anche se non ebbe mai occasione di visitare il Paese, è presente in maniera dichiarata nei dipinti La giapponese al bagno (1864), Nel paese straniero (1880) mentre è richiamata in altri come gli ombrellini parasole in carta di riso.

Durante gli anni londinesi Tissot, oltre ad inglesizzare il nome di battesimo da Jacques-Joseph in James, si avvicinò alla tecnica dell’acquaforte. Alcuni dei quadri ad olio di maggior successo di quel periodo vennero duplicati per darne maggior diffusione e incrementare le vendite. A Londra iniziò anche a disegnare caricature, criticando l’ipocrisia e il perbenismo vittoriani. Sarà una scelta coraggiosa quella non solo di amare, ma soprattutto di vivere con Kathleen Newton, mal tollerata in società, perché era «una divorziata». Con lei condivise il rifugio d’amore e arte di St. John’s Wood, comprato dal pittore nell’elegante periferia della città.

L’incontro con Kathleen fu travolgente. Fu la sua musa, la sua ispiratrice. In ogni dipinto di donna, Tissot lascia trapelare la bellezza di Kathleen, l’eleganza, la dolcezza di Kathleen, la pazienza, la cura per gli altri. La ritrasse sia in posa come una modella sia in attimi di vita colti a sorpresa come La colazione sull’erba (1881) e La lettura nel parco (1881). Quasi scatti rubati e spontanei. La morte prematura di Kathleen nel 1882 rappresentò una cesura nella vita di Tissot. Affranto e disperato fuggì da Londra per tornare a Parigi. Cercò di reagire al lutto con un ciclo intitolato La donna a Parigi, ideato come una serie di quindici ritratti di cliché femminili abbinati a testi letterari. Il progetto non fu accolto favorevolmente e venne interrotto. Appartengono a questa serie i quadri Le donne degli artisti (1885) e La più bella donna di Parigi (1883-85) in cui riaffiorano i principali temi sociali della sua pittura e l’attenzione ai particolari, con l’amara consapevolezza della fugacità della fama e della bellezza.

La crisi esistenziale e religiosa conseguente alla perdita di Kathleen, sfociata nella conversione al cattolicesimo, lo terrà lontano dalle capitali europee. Viaggerà per dieci anni tra Palestina e Medioriente, modificando radicalmente il suo stile di vita e le tematiche pittoriche. Abbandonati i salotti mondani, il suo interesse fu rivolto a vicende bibliche fino alla sua morte avvenuta nel 1902.
È singolare il destino di questo grande artista considerato dai suoi contemporanei un pittore «geniale e inclassificabile», amato e invidiato, ma che dopo la sua scomparsa cadde nell’oblio.

La causa, forse, è da attribuire al realismo dei suoi dipinti troppo distanti dalle tendenze artistiche del ‘900 quando la pittura formale cedette la scena alle avanguardie, quando passò la moda dei ritratti, perché subentrarono altri mezzi di riproducibilità e James Tissot, da artista à la page e di prestigio internazionale, divenne demodé e cadde nel dimenticatoio per più di mezzo secolo.

Nel corso degli anni ’70 del novecento, due studiosi inglesi, Willard E. Misfeldt e Michael Wentworth, hanno riportato in auge la sua opera. In seguito anche la critica francese si è attivata con ricerche nel tentativo di classificare la pittura di Tissot e comprendere le relazioni e le contaminazioni del pittore con i movimenti artistici del periodo.

Da allora sono state allestite varie esposizioni internazionali con l’intento di riscoprire e rivelare l’arte pittorica di James Tissot al grande pubblico. La mostra di Roma è un’occasione per vedere radunate tante opere provenienti da collezioni e musei e fare un tuffo nell’edonismo d’altri tempi.

James Tissot, Il ponte del HMS Calcutta (Portsmouth) (1876,…

James Tissot un artista da ri-scoprire