Il veggente del Titanic

William John Warner alias Cheiro, il predittore dei famosi

Nessuno meglio di lui seppe tratteggiare la figura dell’assassino avvelenatore, psicologicamente strutturato per commettere delitti miscelando in un unicum criminale calcolo, pazienza, circospezione e intelligenza. La linea della Testa della mano di mister arsenico deve risultare pertanto «lunga, marcata e unita per un buon tratto alla linea della Vita per conferirne la massima cautela».

COSMOPOLI — Parola dell’occultista, chiaroveggente, scrittore nonché insegnante di chiromanzia, astrologia, caldeo e numerologia, William John Warner alias Cheiro, nato in un piccolo villaggio irlandese nei sobborghi di Dublino il primo novembre 1866 e morto a Hollywood (California) all’età di sessantanove anni. È ancora fanciullo quando sua madre, anch’essa chiromante e indovina, gli predice un futuro da veggente di altissimo livello.

La profezia si avvera nel 1912, quando Cheiro (soprannome derivato dalla parola cheiromancy, ossia chiromanzia) raccomanda all’allora sessantaduenne William Thomad Stead, pioniere del giornalismo investigativo e direttore della testata La Pall Mall Gazette di non viaggiare per mare verso la metà di aprile.

Ma Stead ignora l’avvertimento e s’imbarca nel transatlantico Titanic per il viaggio inaugurale che si conclude tragicamente il 14 aprile 1912.

Durante la sua movimentata carriera, Cheiro utilizza le proprie potenzialità divinatorie per leggere le mani e fare previsioni personali a numerosi personaggi di spicco dell’epoca vittoriana, compreso Oscar Wilde che, nascosto dietro una tenda per non essere riconosciuto vista la sua fama, porge entrambe le mani al già noto chiromante: esaminando la sinistra osserva che i suoi genitori discendevano da una stirpe regale e imperiosa, mentre controllando la destra predice che a quarant’anni quello sconosciuto cliente avrebbe perso tutto, libertà personale compresa.

All’epoca Wilde ha trentotto anni. In effetti poco tempo dopo finisce sul lastrico e viene pure incarcerato. La lettura avviene a casa di Blanche Roossvelt. Il grande scrittore inglese, superstizioso, ascolta le predizioni di Cheiro senza dire una parola. Poi se va.

Le stranezze di questo leggendario chiromante non finiscono qui. Oltre al nome d’arte Cheiro, prende pure quello nobiliare di conte Louis Hamon, o conte Leight de Hamong.

Il viaggio in India

Nelle sue memorie racconta d’aver acquisito esperienze divinatorie basilari in India, viaggiando come un adolescente fino Bombay e arrivando in nave al porto di Apollo Bunder. Qui incontra il suo guru, un bramino che lo porta fino al suo villaggio nella valle della regione Konkan del Maharashta. In seguito, da brahmani, gli viene consentito di studiare un libro antico sulle mani le cui pagine sono di pelle umana scritte con l’oro e tuttora custodite e protette con grande cura. Rimane in India due anni, poi torna a Londra iniziando la carriera di chiromante.

Mani famose e doti nascoste

Dalla sua autobiografia apprendiamo che ha letto le mani anche del principe del Galles Edoardo, del generale Kitchener, di William Ewart Gladstone, di Joseph Chamberlain e di altre figure non solo militari, giudiziarie e politiche europee e americane ma anche letterarie ed artistiche quali Mark Twain, Sarah Bernhardt e il già citato Oscar Wilde che, sbalordito dalle predizioni di Cheiro su di lui, scrive un racconto (Il delitto di Lord Arthur Saville) imperniato su questo incontro. E Twain, nel suo romanzo Wilson lo svitato, fa riferimento all’identificazione delle impronte digitali basandosi proprio sui suoi incontri con Cheiro.

Resta sbalorditivo come il conte Hamon sia riuscito a predire il futuro con tanta precisione. Probabilmente, oltre alla tecnica chiromantica, possedeva un intuito eccezionale unito ad altre facoltà nascoste. Dai suoi libri tali poteri predittivi vengono solo in parte chiariti, in quanto il sistema di analisi della lettura della mani usato da Cheiro non si discosta molto dagli scritti di Casimir d’Arpertigny e Adolphe Desbarrolles, le due figure ottocentesche più rappresentative in questo genere d’arte divinatoria.

Né i suoi approfonditi studi d’astrologia e numerologia bastano a spiegare il grande quantità di predizioni azzeccate.

In lui s’intravvede un qualcosa di metapsichico o comunque d’introspettivo che gli permette di capire le persone e quindi proiettarne le successive condotte. Egli descrive questo suo processo intuitivo in svariati punti delle sue opere, ammettendo di utilizzare il meglio delle altri divinatorie come mezzo per rendere credibili e verificabili le sue premonizioni.

Nella sua autobiografia ne cita alcune, come quella che gli permise di leggere la morte di lord Kitckener.

Si calcola che Cheiro abbia letto le mani a diverse personalità di spicco a cavallo tra il Diciannovesimo e il Ventesimo Secolo. Alcune le abbiamo già nominate, altre non sono da meno: Mata Hari, Thomas Edison, Grouer Cheveland, re Edoardo VII, il professor Max Muller, Lillie Langtry, Richard Croker, Natalia Janotha.

Le sorprese non finiscono qui. Il conte Hamon documentava le sedute coi suoi clienti chiedendo loro di firmare un libro degli ospiti e a commentare le loro esperienze sulle letture appena ultimate. Sul principe di Galles scrive: «Non sarei sorpreso se lui non ha dato tutto, compreso il suo diritto a non essere incoronato, per una donna che amava».

Cheiro fa un’altra previsione calzante: il ritorno degli ebrei in Palestina per fondare un Paese chiamato Israele.

Un matrimonio inaspettato

Altro fatto strano: Cheiro non aveva alcuna intenzione di prender moglie. Ma cambiò idea quando, in età matura, venne colpito da una grave malattia. Finì per sposare proprio la donna che lo assistette in quei difficili momenti. Nelle sue memorie un intero capitolo è destinato a rievocare tale circostanza.

La drammatica battaglia del Titanic

Nel libro Gli ultimi segreti del Titanic c’è un resoconto dettagliato di una delle prime letture di mano fatte da da Cheiro a William Pirrie, presidente della Harland Wolf che costruì quel grande transatlantico ritenuto inaffondabile in quanto concepito con criteri tecnologici d’avanguardia in rapporto all’epoca in cui venne varato.

Quel mastodonte marino, lungo 269,90, largo 28 e alto 53,3 metri, era partito da Southampton (Inghilterra) diretto a New York, via Cherbourg e Queenstow, per un viaggio-crociera con durata prevista di 10 giorni e calcolata su una velocità media di 23 nodi, ossia 43 chilometri orari.

Sul Titanic risultavano imbarcati 2223 passeggeri, compresi 800 membri dell’equipaggio. Ne uscirono vivi solo 705. La tragedia si verificò alle 20,30 del 14 aprile 1912, quando il transatlantico entrò in collisione con un iceberg spazzandosi in due tronconi. Andò a fondo 2 ore e 40 minuti dopo, troppo presto perché arrivassero in tempo i soccorsi. Furono momenti drammatici, con le scialuppe di salvataggio insufficienti per portare il salvo tutti i superstiti.

Cheiro predisse al presidente Pirrie che la sua vita era in pericolo: preconizzava una «drammatica battaglia» che, letta a posteriori, ricordava l’affondamento del Titanic, costato all’epoca la bellezza di 7,5 milioni do dollari, ossia all’incirca 185 milioni di dollari dei nostri giorni.

Hollywood, California

Interessante anche il giudizio di Cheiro sull’astrologia: «Essa diventa uno studio non in contrasto coi dettami della ragione ma secondo quelle leggi naturali che osserviamo nella formazione di oggetti inanimati. E dimostrando l’effetto di una causa, tali oggetti sono di per sé la causa dell’effetto che ne è seguito».
E attraverso la Società Chiromante Cheiro era diventato così famoso che riusciva ad attrarre anche chi non credeva nell’occulto. Come lo scettico Mark Twain, il cui nome stava scritto nel libro dei visitatori.

E proprio Twain fa questa annotazione: «Cheiro ha esposto il mio carattere con una precisione umiliante. Non dovrei confessare questa precisione, ancora mi commuovo a tanto».

Ed Ella Wheler Willcox: «Lo studio di persone dotate di poteri occulti mi ha sempre interessato. Per diversi anni ho incontrato e consultato diversi chiromanti. Ma Cheiro è il più grande di tutti».

Sulla stessa lunghezza d’onda Nellie Melba: «Sei meraviglioso, cos’altro posso dire?».

Dopo una lunga permanenza a Londra e molti viaggi nel mondo, il conte Louis Hamon alias Cheiro si trasferisce in California, trascorrendo i suoi ultimi anni a Hollywood. Riceve una ventina di clienti al giorno e gli resta anche il tempo per fare qualche sceneggiatura.
Muore l’8 ottobre 1936 per un attacco di cuore.

La contessa Lena Hamon vedova Cheiro assicura che il marito aveva previsto con esattezza strabiliante ora, mese ed anno del suo decesso.

La mano di Cheiro dal suo libro The Language of the Hand,…

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