I film
che non avete
ancora visto
e neanche io

Supereroi geriatrici e macchiette leggendarie nei biscotti per cani

L’esordio di Rihanna come mitragliera d’assalto sulla lancia corazzata di Battleship è l’inizio di una sfolgorante carriera stile Sammy Davis Junior con Ocean’s Eleven (1960, in Italia Colpo Grosso che cretini) che la porterà presto ad interpretare una prorompente botulinata siliconizzata Presidenta degli Stati Idioti d’America in un prossimo remake di Idiocracy, al posto di Terry Crews, oppure no?

l.c. — Il barone Heinz Krauss von Espy, con il suo accento franco alemanno, ha una domanda che non lo fa dormire, lì nella sua conciergerie dell’hotel Les Pantalons Rouges di Bad-Gadesbourg nel cantone di Uri, in Schvizzerha. Si chiede e ci chiede: «L’esordio di Rihanna come mitragliera d’assalto sulla lancia corazzata di Battleship è l’inizio di una sfolgorante carriera stile Sammy Davis Junior con Ocean’s Eleven (1960, in Italia Colpo Grosso che cretini) che la porterà presto ad interpretare una prorompente botulinata siliconizzata Presidenta degli Stati Idioti d’America in un prossimo remake di Idiocracy, al posto di Terry Crews, oppure no?» Mah.

Intanto non avrete ancora digerito né The Avengers, in cui ben sei supereroi cazzutissimi — Capitan America hanno dovuto ibernarlo nel ‘43 sennò adesso avrebbe dovuto partecipare alla demente combriccola prostatica di Marigold Hotel invece che brandeggiare il suo scudo con gli altri allegri giovanotti — si danno da fare per contenere l’indiavolato onanista Loki (fratello adottivo cattivo di Thor) che gliel’ha giurata a Nick Fury (la maitresse di tutti i Vendicatori, interpretata da quel briccone di Samuel L. Jackson, un nome una garanzia) e a tutta l’umanità.

E nemmeno avrete digerito lo spompatissimo Men in Black III in cui gli agenti J (Will Smith, classe 1968) e K (Tommy Lee Jones, classe 1946) sono tornati indietro nel tempo, forse per non partecipare anche loro a Marigold Hotel, e anche incidentalmente per rimettere tutto a posto; non sapete ancora se era meglio sparaflasharvi prima o dopo di averlo visto.

Quindi sarete pronti per cuccarvi: G.I. Joe: La vendetta, titolo originale G.I. Joe: Retaliation. Vi facciamo osservare che si legge Gi Ai Giò, e non gigioe (o Gigiolè, come un antico glorioso ristorante ormai chiuso da anni). Potrete qui ammirare Dwayne The Rock Johnson mentre giganteggia e Bruce Willis mentre gigioneggia: il primo in Marigold Hotel non l’hanno voluto (è del 1972, santo cielo! con tutti quei muscoli); mentre al secondo (classe 1955) hanno prenotato un cammeo nel remake prossimo venturo di Marigold Hotel. In Gi Ai Giò ri-ˌta-lē-ˈā-shən, come ai bei tempi del bipresidente George Walker Bush, un nuovo ordine è sorto, la Casa Bianca è in mano ai Cobra e tutti i paesi del mondo sono minacciati dagli arsenali nucleari di quelli che erano gli Stati Uniti d’America. Però i Cobra sono scemi e non hanno mai visto un film con The Rock e neanche con il Vecio Brius, sennò saprebbero che sono destinati, dopo un’oretta e trequarti di rocambolesche avventure dolorosissime, a soccombere. Con una mossa a sorpresa, per aggiudicarsi i decerebrati di mezzo mondo, i produttori hanno inserito nella colonna sonora anche un remix di Seven Nation Army degli The White Stripes
che come i giornalisti sportivi di tutto il mondo sanno (persino loro) è la musica preferita dalle tifoserie europee, pur essendo più brutta dell’imbecillissima Smoke on the water dei Deep Purple.

E se ancora avrete fiato, ricordate che forse Ben Kingsley, l’attore con gli occhi di Ben Turpin e l’espressività di Harold Lloyd, ma specializzato però in parti serie, è in trattative per interpretare l’anno prossimo il Mandarino cattivo cattivissimo in Iron Man 3.

Avete un ossetto al latte per Elsbieta? No, non un dolcetto, un ossetto croccante al latte, per i dentini! ★

I film che non avete ancora visto e neanche io