Frida piccola dea
del grande Diego

Le avventure delle coppie celebri - 2

Continuiamo il nostro viaggio a ritroso nel tempo fra intrighi e misteri delle coppie più famose del mondo, unite dall’amore e dalla ricerca artistica. In questa seconda puntata del ciclo Amanti nell’arte, la storia tenera, appassionata e tragica di Frida Khalo e Diego Rivera sullo sfondo di un Messico appena uscito dalla rivoluzione. Furono amanti, poi si sposarono, divorziarono, si sposarono di nuovo. Un amore assoluto e impossibile.

Fu un amore assoluto, impossibile e travagliato, quello tra la fragile, minuta e tenace Frida Kahlo (1907- 1954), e il grande, massiccio, Diego Rivera (1886-1957). La loro storia, appassionata e difficile, si svolse sullo sfondo del Messico postrivoluzionario. E le pitture murali di Rivera raccontavano proprio quei sentimenti nuovi di cambiamento sociale e politico a favore delle persone più umili e povere.

Si racconta che il primo fatale incontro avvenne nel 1923, mentre Diego stava eseguendo gli affreschi della scuola preuniversitaria, e Frida era un’impertinente ragazza sedicenne. Diego era allora legato a Lupe Marin. Il ricordo di quell’incontro è legato all’irruzione sulla scena proprio di Lupe, tra strilli e recriminazioni. Frida aveva deciso di far conoscere al maestro le sue tele, ed era andata fino al palazzo dove lui stava lavorando a un affresco. Aveva preteso che lui scendesse le scale, perché lei non poteva salire con le sue tele. Colpito da quella ragazza minuta dalla voce roca, il maestro era sceso. Lei aveva portato con sé tre quadri, e li aveva presi, uno ad uno, volgendoli verso di lui. Non voleva illudersi del suo talento. Lui poteva aiutarla e dirle la verità?

Quando, dopo alcuni giorni, il maestro vide le altre opere di Frida a casa sua, non ebbe dubbi sul suo talento. Già allora guardava lei e i suoi dipinti come se non ne avesse mai abbastanza. Alcuni anni più tardi Diego e Frida si incontrarono nuovamente, ma in una situazione diversa. Frida era diventata una pittrice, dopo le sofferenze patite in seguito a un grave incidente, Diego continuava a dipingere i suoi murales e non era più sposato con Lupe Marin. L’artista fu sedotto dalla grande ammirazione che Frida nutriva per lui e per la sua opera, e dalla coraggiosa forza che la animava e che sapeva infondere nei suoi dipinti. Il matrimonio avvenne il 21 agosto 1921.

Entrambi incarnavano la realtà di quell’epoca in cui venivano quasi reinventati i valori della cultura messicana, l’arte ed il pensiero delle civiltà preispaniche. Rivera stesso fu uno dei primi artisti ad affermare e rappresentare il legame tra il divenire rivoluzionario del Messico e il suo passato indio. Diego e Frida consacreranno buona parte della loro vita alla ricerca di questo ideale di mondo amerindo. Tutti gli avvenimenti più importanti della vita di questi artisti si svolgono infatti in uno spazio molto ristretto e centrale di Città del Messico. Diego inizia a dipingere in Calle Argentina i suoi primi affreschi, ed è lì che incontra Frida la prima volta. Due strade più in là, al mercato San Juan, Frida verrà gravemente ferita in un incidente d’autobus , che comprometterà per sempre la sua vita e la sua salute. Il Palazzo Nazionale in cui Diego lavora per trent’anni è nel cuore della città.

Gonne ampie e corpetti stretti

Dal giorno del matrimonio Frida vivrà in simbiosi con questo corpulento orco e lo accompagnerà instancabile e sofferente nei suoi spostamenti, dovuti alle commissioni dei suoi murales. Si vestirà con ampie gonne e stretti corpetti dai colori sgargianti, ispirati alla storia indigena messicana. Nei primi mesi felici di matrimonio Rivera troverà nella sua minuta compagna la personificazione, la rappresentazione della cultura preispanica. Frida si identificava nella piccola Tlazolteotl, dea della sessualità e della terra, soprattutto dopo la dolorosa perdita del figlio che, contro il parere dei medici, aveva cercato di partorire. Questa negazione della maternità fu per Frida un dolore continuo e nemmeno l’allontanamento dal Messico e il trasferimento negli Stati Uniti attenuò la sua sofferenza.

A New York nel 1931, un’imponente retrospettiva consacrò la fama di Rivera. Per Frida gli anni americani furono vita riflessa in un Paese, gli Stati Uniti, che la pittrice non amò mai. Le incomprensioni e le difficoltà forse iniziarono lì, e i due divorziarono nel 1939. Più tardi Diego confesserà: «Eravamo stati sposati per tredici anni. Ci amavamo ancora. Volevo semplicemente essere libero di andare con ogni donna che mi colpisse l’immaginazione». Frida in quegli anni dipinse tele terribili, insanguinate, dove ritornava ossessiva l’immagine del suicidio e della morte. Nel 1941 a Città del Messico la coppia si riavvicina. Diego fa venire Frida a San Francisco e le chiede di sposarlo una seconda volta. Sa che senza l’amore di Frida è perduto. Nessuna coppia fu mai così unita nella creazione come la loro. Lei è Diego e Diego è in lei, come se lo portasse nel suo corpo e come scrive nel suo diario: «Diego inizio, Diego costruttore, Diego mio ragazzo, Diego mio amante, Diego mio fidanzato, Diego mio marito…»

Durante il periodo della rottura e del secondo matrimonio, Frida ritrova il suo equilibrio nella pittura. I suoi numerosi autoritratti mostrano i segni del suo dolore, pieghe amare incurvano la bocca, lo sguardo è distante o fisso davanti a sé. Gli anni del secondo matrimonio sono i più contraddittori nella vita di Diego. Le differenze fra loro furono sempre abissali: Frida a causa della sua malattia era sempre più concentrata su sé stessa, Diego era proiettato all’esterno, costantemente alla ricerca di nuovi stimoli. Entrambi ci hanno lasciato uno stupefacente racconto visivo della loto vita, due visioni del mondo lontane. Una maschile, solare, progressista, politica. L’altra intima, dolorosa, surreale. Entrambe affascinanti.

( 2 - continua)

Frida Kahlo e Diego Rivera (fonte theredlist.com).

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