Dear Quim
Dear Dick
Un’ardita novità letteraria
The most beloved poems of the greatest erotic poet of Venice. Per la prima volta tradotti in inglese alcuni dei sonetti più celebri e più significativi del grande poeta erotico del Settecento Zorzi Alvise Baffo. L’iniziativa è degli Antichi Editori e colma una lacuna storica. Amato da Apollinaire, Baffo era stato tradotto in francese ma mai in inglese. Ora esce un’edizione raffinata, illustrata, sia cartacea che digitale, curata dal Professor Luca Colferai, letterato emerito, e Gran Priore della Compagnia de Calza «I Antichi» che tanta parte ha avuto nella riscoperta del poeta maledetto in epoca contemporanea, e al quale ha dedicato anche un Festival che si tiene ogni anno a Venezia.
Fu scoperto –sul piano internazionale- da un bizzarro nobiluomo inglese appassionato di lettere, Lord Pembroke, e pubblicato solo dopo la sua scomparsa, il grande poeta del Settecento veneziano Zorzi Alvise Baffo, il più possente poeta erotico della storia, ancora ineguagliato. Ma nessuna delle sue poesie, prima d’ora, era mai stata tradotta in inglese.
I francesi invece lo avevano potuto conoscere bene, prima per iniziativa di Guillaume Apollinaire, che ne aveva tradotto alcuni componimenti e lo aveva definito “poeta che cantò l’amore con la massima libertà e con grandiosità di linguaggio”, poi con due ottime traduzioni della sua opera completa a cura di Antoine Ribeaucourt e Alcide Bonneau.
La lacuna ora viene colmata dalla prestigiosa associazione culturale Compagnia de Calza “I Antichi” di Venezia, che tanto merito ha avuto, fin dagli anni Settanta, nella riscoperta del poeta, al quale ha anche intitolato un Festival internazionale di poesia erotica che continua a svolgersi ogni anno, con immutato successo, nella città lagunare (il bando è su www.iantichi.org).
La Compagnia ha infatti affidato al suo vigoroso braccio editoriale, I Antichi Editori, la pubblicazione di un agile volumetto bilingue (80 pagine italiano-inglese, 10 euro, reperibile su www.iantichieditori.it), in cui il curatore, Professor Luca Colferai, Gran Priore della Compagnia, ha raccolto una selezione di alcune delle più significative liriche baffesche (dodici sonetti e un madrigale, per la precisione), nella traduzione di Glen Crawford con la collaborazione di Mimi Verdier, accompagnate da alcune deliziose illustrazioni d’epoca di Thomas Rowlandson (1756-1827). Un gioiellino davvero prezioso intitolato “Poesie scelte” (“Chosen Poems”) inserito nella raffinata collana “Venetiana” e disponibile sia in formato cartaceo che in e-book.
Scorrono così titoli evocativi e sulfurei come “Dedica dell’autore”, “L’autor non vuol metafore”, “Lode alla mona”, “El regalo più caro alle donne” “El più bel mestier del mondo”, “Tutto miserie, unico ben la mona”, “Gusti bramai dall’autore”, “Sora la mona”, “Loda ‘l cul de Donna Catte”, “Ad un pittor”, “L’inferno spaventà”, “In morte dell’autor”, “Sorpresa d’un frate mentre buzarava un ragazzo”.
“Un tributo necessario al genio del più grande poeta erotico di Venezia e forse del mondo”, scrive nella prefazione il curatore del volume Luca Colferai. Che aggiunge: “La Compagnia de Calza “I Antichi” ha l’orgoglio, e anche un poco la presunzione, di essere stata la principale responsabile del ritorno contemporaneo di Zorzi Alvise Baffo e della diffusione della sua opera in pubblico. Le pubbliche letture delle sue poesie furono fin dall’inizio parte fondamentale di tutti gli eventi organizzati da I Antichi, a partire dal 1979”.
“Dal campo San Maurizio, dove il poeta trascorse l’ultimo decennio della sua vita –continua il Professore- I Antichi hanno letto, recitato, interpretato, messo in scena, ricostruito a volte, i suoi versi e il suo immaginario. Città grandi e piccole, in Italia e all’estero: Napoli, Milano, Firenze, Parigi, Lione, Berlino, Monaco, Tokyo, Karthoum, New York, San Paolo, Rio de Janeiro, Brisighella, Cairo Montenotte, Bergamo, Cervia. Dopo tanti anni, dunque, e tanti viaggi, era doveroso raccogliere e pubblicare le poesie più lette e più amate da I Antichi. Questi dodici sonetti, e un madrigale, sono i gioielli quasi perfetti generati dalla musa del poeta. Sono scorrevoli, sono comprensibili, sono universali, sono splendidi”.
Ma facciamo un esempio, per sentire come suona bene Baffo anche in inglese. Prendiamo “Lode alla mona”, il suo sonetto forse più celebre. Leggiamolo prima in veneziano, poi in inglese:
Cara Mona, che in mezzo a do colonne
ti xe là messa, come un capitelo,
per cupola ti gà do culatone,
e ‘l bus del Cul de sora xe ‘l to Cielo.
Perché t’adora tutte le persone
ti sta coverta sotto un bianco velo,
che, se qualcun te l’alza, e che t’espone,
vittima sul to altar casca ogni Oselo.
El sacro bosco ti me par de Diana,
dove all’ingresso ghè do mustacchioni,
che all’arca ne conduse della mana;
notte, e zorno ti fa miracoloni,
chè l’acqua, che trà su la to fontana,
dà vita ai morti, e spirito ai Cogioni.
Dear Quim, that in the middle of two columns
you are put there like a chapiter,
instead of a dome you have two big buttocks
above, the hole of the Ass is your Vault.
For the purpose that all people adore you
you are covered with a white veil,
so that if someone gets him up and shows you exposed,
victim on your altar falls every Dick.
You look like the sacred wood of Diana,
Where at the entrance there are two big mustaches,
leading us to the ark of the manna;
night and day you do great miracles
since the water that springs from your fountain
gives life to the dead, and spirit to the Bollocks.
LA PAGELLA
Zorzi Alvise Baffo, “Chosen Poems”, I Antichi Editori
(80 pagine italiano-inglese, con illustrazioni, Euro 10, versione cartacea e digitale).
Voto: 9